Pagina 4 di 20 PrimaPrima ... 2345614 ... UltimaUltima
Risultati da 31 a 40 di 193

Discussione: Sostegno

  1. #31
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Docenti di sostegno ecco cosa cambia per le famiglie

    «Da quattro anni con i tagli alla spesa pubblica si è cercato di ridurre il numero delle ore di sostegno a scuola, le famiglie si sono coalizzate, hanno fatto vari ricorsi al Tar e li stanno vincendo. Quindi è necessario che il ministero corra ai ripari». Salvatore Nocera, vicepresidente di Fish, una delle due grandi federazioni delle associazioni di disabili inquadra così la situazione. Ora che si parla di un piano di stabilizzazione, per portare gli insegnanti di sostegno da 65 a 90 mila, le famiglie rivendicano di più. Oltre a un numero adeguato occorre un aggiornamento continuo sulla disabilità per tutti i docenti. Mentre è al lavoro sul decreto che dovrebbe prevedere il piano per l’immissione in ruolo di insegnanti, il ministero dell’Istruzione dovrà anche pensare a come risolvere la questione bonus maturità (assegnato in base al voto di diploma e utile per l’accesso alle facoltà a numero chiuso), dopo che le tabelle ufficiali hanno evidenziato le enormi differenze tra scuole. «Abbiamo rispettato la legge», ha detto il ministro Maria Chiara Carrozza, e «ci stiamo impegnando per una revisione per il prossimo anno accademico». La stabilizzazione l’hanno già attenuto 1.648 insegnanti di sostegno, una parte degli 11.268 docenti per i quali il ministro Carrozza ha annunciato l’assunzione. Una goccia nel mare, se si considera che l’anno scorso, per coprire le esigenze, il ministero ha assegnato altre 38 mila supplenze. Inoltre, degli insegnanti di ruolo censiti dal Miur nel 2011-2012 solo il 60,4% nella scuola primarie a il 65,9 nella secondarie è impegnato a tempo pieno nello stesso plesso scolastico. Tra scuola elementare e media, dice l’Istat nell’ultima rilevazione disponibile (quella per l’anno scolastico 2011-2012), sono 145 mila gli alunni con disabilità. Di questi, uno su cinque non è in grado di fare attività quotidiane, non è cioè autonomo nel mangiare, spostarsi o andare in bagno, il 7,8% non è capace di fare nessuna delle tre cose e bisogna seguirlo costantemente. In questi casi più gravi hanno bisogno di un’insegnante che li segua nelle 22 ore curricolari, e il risultato è che in molti casi, per gli altri bambini il sostegno è un «collage» di ore. Quando questo accade si crea un rapporto critico con le famiglie che si sentono private di un loro diritto. «È capitato che mio figlio vagasse per la scuola, rincorso da bidelli. Perché il professore non poteva andare a riprenderlo lasciando la classe scoperta», racconta ridendo amaro Gianpaolo Celani dell’associazione italiana persone down (Aidp), papà di un ragazzino che va alle medie. A febbraio al momento dell’iscrizione le famiglie presentano le certificazioni con il grado di disabilità dell’alunno. In base a quante certificazioni sono state presentate vengono stanziati i fondi per la copertura delle ore di sostegno. Il monte ore necessario è poi diviso, scuola per scuola, tra gli insegnanti di ruolo, il resto lo coprono con delle nomine annuali, se è possibile, o con delle supplenze brevi. Ecco perché — misura sempre l’Istat — il 14,8% alle elementari e il 10% alle medie hanno cambiato insegnante durante l’anno scolastico. E non è solo una questione di numeri: «Gli insegnanti “normali” — aggiunge Celani — non hanno una strategia educativa per i disabili. L’insegnante di sostegno dovrebbe fare da fulcro, se non c’è una persona di riferimento è il caos». Stessa cosa la dice Nocera: «Abbiamo sull’inclusione dei disabili una legge che sulla carta è bellissima. Ma si è creata una deriva. I docenti curriculari delegano a quelli di sostegno, in contrasto con quella che era l’impostazione originaria. Vogliamo che riprendano in mano la situazione come per tutti gli altri alunni».


    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #32
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Sostegno scolastico, “l’obiettivo non è aumentare le ore, ma incrementare la formazione

    Sostegno scolastico, “l’obiettivo non è aumentare le ore, ma incrementare la formazione”
    Salvatore Nocera (Fish) commenta la notizia del ricorso nazionale organizzato dalle famiglie: “L’arma è vincente, ma a doppio taglio: i docenti di sostegno potrebbero anche diminuire, se fosse adeguata la formazione dei curriculari. Così sarebbe integrazione”
    Il ricorso collettivo è un’arma vincente, ma è anche un’arma a doppio taglio: la vittoria è quasi certa, ma n favorisce l’integrazione”: Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, intervistato da SuperAbile.it, commenta così la notizia del ricorso collettivo nazionale che si sta preparando contro il ministero dell’Istruzione, per l’inadeguato organico di sostegno assegnato negli ultimi anni. Un’inadeguatezza che peraltro Nocera conferma, precisando però che “per l’anno scolastico 2013-2014 l’organico di diritto è stato incrementato di quasi 30mila insegnanti: l’anno scorso avevamo 106mila docenti di sostegno di fatto, di cui però solo 65mila di diritto. Ora, il numero degli insegnanti resterà più o meno lo stesso, ma sarà ridotta la precarietà e assicurata così una maggiore continuità, fondamentale per gli studenti con disabilità”.
    Le ragioni del ricorso nazionale, che si sta preparando in questi giorni, sono quindi legittime, perché il numero degli insegnanti continua ad essere insufficiente. “La questione però è un’altra – spiega Nocera – L’obiettivo non dovrebbe essere quello di aumentare gli insegnanti di sostegno, ma di formare quelli curricolari, oggi assolutamente impreparati a lavorare con la disabilità. In altre parole, nella scuola italiana attuale, quando un ragazzo disabile resta senza insegnante di sostegno è praticamente abbandonato a se stesso. Ma così non sarebbe, se i docenti curriculari ricevessero l’adeguata formazione, come da anni chiediamo al ministero”. La richiesta non dovrebbe essere quindi tanto quella di aumentare il numero degli insegnanti di sostegno, ma piuttosto quella di una maggiore integrazione degli studenti disabili all’interno della classe: il che sarebbe possibile , ribadisce Nocera, “se gi insegnanti fossero tutti formati a questo scopo e se il numero degli alunni per classe diminuisse”.
    Il fatto poi che molti studenti con disabilità, nelle ore in cui non hanno il sostegno, tornino a casa, “è semplicemente vergognoso. Per di più, viola la legge 104, che vieta l’esclusione dalla frequenza scolastica a causa della disabilità”. Le previsioni per l’anno che sta per iniziare non sono comunque rosee: “Le famiglie si vedranno assegnate le stesse ore di sostegno dello scorso, non credo di meno. Ma, come sempre, in assenza dell’insegnante di sostegno i ragazzi saranno abbandonati a loro stessi”.



    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  3. #33
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Sostegno, ecco chi resta a casa

    Il piano di assunzioni toglierà spazio a circa 3600 prof
    L’incremento delle immissioni in ruolo per i docenti di sostegno rischia di lasciare a casa i docenti precari che lavorano ogni anno sui posti in deroga. Si tratta mediamente di 3600 docenti (l’anno scorso i posti in deroga sono stati 3.665) che rischiano di non lavorare più, quando andranno a regime le nuove norme previste nel decreto legge sulla scuola (104/2013).
    Il provvedimento, infatti, per consentire la disposizione di circa 26mila immissioni in ruolo sul sostegno, prevede l’aumento delle disponibilità nell’organico di diritto. E ciò fagociterà i posti in deroga che annualmente vengono autorizzati sull’organico di fatto. Dunque, se le nuove assunzioni sul sostegno sono certamente un bene per tanti, lavoratori e studenti, non lo sono per tutti. Ecco come funziona il meccanismo. Ogni anno il ministero dell’istruzione calcola il numero complessivo delle cattedre e dei posti da autorizzare per l’anno successivo. E lo fa secondo le previsioni che scaturiscono dai dati sulle iscrizioni degli alunni fino a una certa data. L’organico previsionale che viene fuori, noto agli addetti ai lavori come organico di diritto, di solito non riesce a coprire tutte le necessità. In modo particolare per quanto riguarda il fabbisogno di docenti di sostegno. E siccome il diritto all’istruzione e all’integrazione degli alunni portatori di handicap è tutelato dalla legge, se un alunno disabile rimane senza insegnante di sostegno, e i genitori vanno davanti al giudice, la soccombenza in giudizio per il ministero è pressoché scontata.
    Le disponibilità che spuntano a settembre
    L’amministrazione, quindi, per fare fronte alle necessità che comunque vengono fuori di anno in anno, autorizza a settembre la costituzione di altri posti di sostegno in aggiunta rispetto ai numeri dell’organico di diritto (posti in deroga). L’anno scorso questi posti sono stati 3665. Di solito queste disponibilità, proprio perché vengono fuori all’ultimo momento, sono assegnate ai docenti che non sono riusciti ad ottenere l’incarico nella prima tornata di nomine. Si tratta di precari che non si trovano i vertici delle graduatorie a esaurimento (con meno anzianità di servizio, ma non per questo meno titolati). E quindi, in prima battuta, non riescono ad ottenere la supplenza. Salvo rifarsi nella seconda tornata di nomine, quando vengono fuori le nuove disponibilità per i posti in deroga.
    Paradossalmente, dunque, l’aumento delle disponibilità in organico di diritto, che costituisce il presupposto necessario per consentire l’incremento delle immissioni in ruolo, per questi docenti rischia di diventare una vera e propria iattura. Le assunzioni a tempo indeterminato, infatti, vengono disposte al 50% traendo gli aventi titolo dalle graduatorie dei concorsi ordinari. E il restante 50% dalle graduatorie a esaurimento. Così facendo, i docenti che saranno individuati tramite lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi andranno a coprire proprio quelle disponibilità che fino a quest’anno erano state utilizzate per i posti in deroga. E i precari storici, che non si trovano in pole position nelle graduatorie a esaurimento, potrebbero rimanere senza lavoro. In buona sostanza, dunque, l’ampliamento dell’organico di diritto non determinerà un forte aumento dei posti veri e propri.
    I costi solo per la ricostruzione di carriera
    Ma spesso solo una diversa qualificazione degli stessi. E l’aumento dei posti in organico di diritto precluderà il consueto incremento dei posti in organico di fatto. Che non sarà più necessario. Tant’è vero che il governo, nella relazione tecnica al decreto, ha spiegato che i costi delle nuove immissioni saranno pari al mero costo delle ricostruzioni di carriera: circa 4mila euro per ogni immissione in ruolo. Perché il costo degli stipendi sarà più o meno lo stesso.


    Eduscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  4. #34
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Supplenze su posti di sostegno: ulteriori chiarimenti

    Dopo la nota del 18 settembre scorso, il Miur fornisce ulteriori interpretazioni sulla corretta gestione delle domande di messa a disposizione Con la nota prot. n. 9416 del 18 settembre 2013, il Miur, facendo salve le supplenze già conferite, aveva invitato i Dirigenti scolastici a dare priorità nelle nomine ai docenti in possesso del titolo di specializzazione (ma non inclusi nelle graduatorie di circolo o di istituto di alcuna provincia) rispetto ai docenti che ne siano privi.
    A chiarimento di questa nota, il Ministero ha diramato la nota prot. n. 9594 del 20 settembre 2013, con la quale ha risposto a numerosi quesiti riguardanti la corretta interpretazione della suddetta disposizione e la trasparenza e uniformità dei relativi criteri di applicazione.
    A tal fine, viene precisato che l’utilizzo di personale specializzato non presente nelle graduatorie di istituto di alcuna provincia deve comunque avvenire dopo lo scorrimento delle graduatorie di istituto dei docenti specializzati sul sostegno dell’intera provincia, compresi coloro che hanno dichiarato il titolo di specializzazione entro il 10 settembre 2013.
    Inoltre, le domande di messa a disposizione (rese in autocertificazione ai sensi del DPR 445/00 )devono essere presentate per una sola provincia (e nell’istanza deve essere espressamente dichiarato) e, qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati, secondo il punteggio previsto nelle tabella di valutazione della seconda fascia di istituto, rispetto ai docenti non abilitati, valutati in base alla tabella della terza fascia delle graduatorie di istituto.
    Le istanze devono, inoltre, contenere tutte le dichiarazioni necessarie per consentire la verifica puntuale dei suddetti requisiti da parte dei dirigenti scolastici, compresi gli estremi del conseguimento del titolo di specializzazione. Se le domande fossero già state presentate, si consiglia agli interessati di provvedere ad integrarle con le informazioni richieste.
    La nota conclude che “Fatte salve le supplenze già conferite, in attesa della pubblicazione degli elenchi secondo le suddette regole per le messe a disposizione, le nomine su posti di sostegno continuano ad essere conferite ai sensi della C.M.30 agosto 2013 e sono definitive”.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  5. #35
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    PAS, arrivano le FAQ chiarificatrici: valido il sostegno senza specializzazione

    Il Miur pubblica 11 risposte. Sul sostegno: valgono i periodi senza titolo, ma su classe di concorso richiesta. No alle supplenze di religione, via libera per quelle all’estero e al congedo per dottorato di ricerca o maternità. Ok ai servizi svolti col salva-precari e nei licei musicali. Con vincoli quelli con contratti atipici, in istituti paritari e Cfp. Confermata la validità del 2012/13. Se si dimostra la volontà dell´aspirante, domande regolarizzabili. Rimane il rebus sui costi. Come avevamo preannunciato da giorni, il ministero dell’Istruzione ha provveduto alla pubblicazione di alcune FAQ relative ai PAS, i Percorsi Abilitanti Speciali a cui parteciperanno oltre 66mila candidati, con almeno tre anni di servizio di supplenza.
    Quelli ‘postati’ dall’amministrazione, nella serata del 15 ottobre, sono in tutto di 11 punti. Che toccano svariati ambiti. Si parte con il servizio prestato dai docenti incaricati di religione, che il Miur conferma di non essere “valutabile ai fini della partecipazione al P.A.S., poiché non riconducibile ad alcuna classe di concorso o tipologia di posto”. Mentre è invece “valido il servizio di insegnamento prestato presso le istituzioni scolastiche italiane all´estero”. Come pure le supplenze sul “su posto di sostegno, anche senza il possesso del titolo di specializzazione, purché” riconducibili “alla classe di concorso o alla tipologia di posto richiesta”: in questo caso, però, il Miur specifica che serve anche “il possesso di almeno 180 giorni di servizio nella classe di concorso o tipologia di posto richiesta”. Nella quarta FAQ, l’amministrazione ricorda che “è valido il servizio giuridico in costanza di contratto”. Ciò significa che “il periodo di congedo per dottorato di ricerca e maternità o congedo parentale è utile ai fini della valutazione del servizio necessario per l´accesso ai PAS, purché se ne sia usufruito in costanza di contratto”.
    È anche “valutabile il servizio giuridico del cosiddetto ‘Salva-precari’, compreso quindi quello su progetti regionali ai sensi del DL 134/09 come convertito dalla Legge 167/09 e ai sensi DD.MM. n. 82 e n.100 del 2009, n.68 e 80 del 2010 e DM 92 del 2011. Il servizio è riconosciuto per l´intera durata del progetto”: per costoro, tuttavia, al pari degli altri, rimane indispensabile l’aver assolto “almeno un anno di servizio nella classe di concorso o tipologia di posto richiesta”. Via libera anche “al servizio prestato nei licei musicali è valutabile ai fini della maturazione del requisito dei tre anni di servizio previsto dal DDG 58/13”. Ma il “servizio deve essere obbligatoriamente riferito alla specifica classe di concorso (A031, A032 o A077) dalle cui graduatorie si è stati nominati. In caso di nomina sulla base delle convenzioni con i Conservatori di Musica previste il candidato può scegliere di imputare il servizio in una delle seguenti classi di concorso: A031, A032 o A077. La scelta – sottolinea il Miur – deve essere coerente con il titolo di studio di accesso previsto per le suddette classi di concorso”.
    E disco verde anche per “i servizi prestati con contratti atipici, non da lavoro dipendente, ove stipulati nelle scuole non statali per insegnamenti curricolari rispetto all´ordinamento delle scuole stesse e svolti secondo le medesime modalità continuative delle corrispondenti attività di insegnamento delle scuole statali”: anche in questo caso, il vincolo è che siano stati “debitamente certificati con la data di inizio e termine del servizio stesso”. In tal caso, verranno “valutati per l´intero periodo, secondo i medesimi criteri previsti per i contratti di lavoro dipendente”. Viale Trastevere conferma, inoltre, la validità del “servizio svolto nelle scuole paritarie, purché sia stato prestato per 180 giorni e sia riconducibile a classe di concorso e alle ore curricolari”. E anche i servizi svolti nei centri di formazione professionale, limitatamente ai corsi accreditati dalle Regioni per garantire l´assolvimento dell´obbligo di istruzione” (come era espressamente indicato nel bando) vanno considerati utili. Sempre che “il servizio sia stato svolto per l´intera durata del progetto formativo e sia riconducibile a classi di concorso in base alle tabelle di corrispondenza dell´Intesa relativa alle linee guida per la realizzazione di organici raccordi tra i percorsi di istruzione degli istituti professionali statali e i percorsi di istruzione e formazione professionale regionali (Intesa del 16/12/2010)”. Confermata poi la validità, “nelle more dell´adozione del nuovo decreto di modifica al D.M. 249/2010”, del “servizio svolto nell´anno scolastico 2012/13”. Il Miur ha tenuto, infine, a precisare che “sono regolarizzabili le istanze prive di alcune informazioni se sia interpretabile in maniera chiara e univoca la volontà dell´aspirante”. Ponendo anche come esempio l’indicazione dei tre anni di servizio, ma con “mancata indicazione del titolo di studio o degli esami sostenuti/crediti richiesti”: in questo caso, l’amministrazione darà facoltà di porre rimedio. Rimangono da risolvere ancora alcuno problemi: da quelli legati alla riluttanza di alcuni atenei ad avviare i corsi all’organizzazione dei PAS per raggruppamenti ridotti, tanto per fare qualche esempio. Rimane sempre da chiarire, infine, l’entità dei costi che i corsisiti dovranno affrontare: possibili discrepanze tra le diverse università.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #36
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Corsi di specializzazione sostegno, tempi lunghi: finiranno ad aprile 2015!


    La tempistica è nelle FAQ pubblicate in questi giorni dagli atenei organizzatori dell’attività formativa. In tal modo, gli specializzati potranno chiedere di essere inseriti in fondo alle graduatorie d’istituto per le supplenze del 2015/16. E per la collocazione in coda alle GaE dovranno attendere la primavera del 2017. Intanto il Miur continua a non pronunciarsi sulla validità del diploma magistrale conseguito prima dell’a.s. 2001/02.
    I corsi per acquisire la specializzazione sul sostegno prenderanno il via nella prossima primavera e termineranno solo un anno dopo: nel 2015 inoltrato. La tempistica, piuttosto lunga, si evince scorrendo le FAQ pubblicate in questi giorni dalle varie università organizzatrici dei corsi specializzanti nell’insegnamento ai ragazzi disabili o con problemi di apprendimento.
    Alcuni atenei hanno fatto sapere che l’avvio dei corsi dovrebbe coincidere con il prossimo mese di marzo. Ma ci sono organizzazioni accademiche che prospettano tempi particolarmente “lunghi”. Come l’Università di Firenze, che in una delle FAQ pubblicate dall’ateneo toscano, la numero 10 comunica che “i corsi inizieranno nel mese di maggio e fino al 7 giugno avranno luogo i venerdì e sabato pomeriggio; dal 9 giugno al 1 agosto si svolgeranno dal lunedì al venerdì sia la mattina che il pomeriggio; dal 4 al 29 agosto dal lunedì al venerdì solo la mattina; dal 1 al 9 settembre dal lunedì al sabato sia la mattina che il pomeriggio”. Sempre l’Università di Firenze “prevede di ultimare tutte le ore di docenza, di laboratorio e di TIC a settembre, mentre le ore di tirocinio diretto e indiretto termineranno nei mesi successivi. Si ipotizza la conclusione del Corso con discussione della prova finale entro aprile 2015”.
    Pertanto, coloro che al termine del corso acquisiranno la specializzazione potranno chiedere di essere inseriti in coda alle graduatorie d’istituto, liste speciali per il sostegno, solo a partire dall’anno scolastico 2015/16. Per la collocazione, invece, sempre in fondo, alle graduatorie ad esaurimento dovranno aspettare la primavera del 2017.
    Vale la pena ricordare che l’accesso ai corsi è subordinato al superamento di una serie di prove selettive di accesso (scadenze e modalità cambiano da ateneo ad ateneo): le prove di accesso consistono in un test preliminare, una prova scritta ed una prova orale. Oltre ad una valutazione di titoli professionali ed accademici
    Intanto, il ministero dell’Istruzione continua a mantenere l’incertezza sulla validità di accesso ai corsi per chi ha conseguito il diploma magistrale prima dell’a.s. 2001/02. L’università di Modena e Reggio Emilia ammette che “nel caso in cui il Miur consentisse questa possibilità i candidati devono autocertificare il conseguimento del Diploma Magistrale nel Modello A”.
    E’ evidente, quindi, che si attende ancora la risposta del Miur. Nel frattempo l’Anief ha messo le mani avanti. Sostenendo che “risulta davvero paradossale – scrive il sindacato autonomo – che al Ministero dell’Istruzione non siano bastati due mesi di tempo per poter dirimere le incertezze sulla valenza abilitante del diploma magistrale conseguito prima dell’a.s. 2001/2002”. Pertanto, il sindacato invita il personale in possesso del suddetto titolo a presentare regolare domanda di partecipazione ai corsi di sostegno agli alunni con disabilità, in procinto di essere attivati sulla base del D.M. 706/13 con cui il Miur ha autorizzato le Università incaricate ad organizzare nell’anno accademico 2013/2014 i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione. Inoltre l’Anief ribadisce, che nel caso Viale Trastevere dovessenegare la validità del titolo, avvierà ricorso presso gli organi competenti.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #37
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Specializzazione sostegno: ancora incertezze sul Diploma magistrale




    Le segreterie universitarie non sanno come gestire le domande e chiedono al Miur di rispondere in tempi brevi. Intanto prosegue la pubblicazione da parte degli Atenei di informazioni aggiuntive circa i calendari delle attività formative
    Nei giorni scorsi l’Università della Calabria ha comunicato che i controlli sulla validità delle autocertificazioni rese, e in particolare relativamente alla validità abilitante del Diploma magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguiti entro l’a.s. 2001/2002, saranno demandati ai competenti uffici MIUR.
    Questo perché continua il clima di incertezza relativo alla possibilità, per i candidati in possesso dei suddetti diplomi, di partecipare alla selezione, tanto che diverse Università, tra le quali quella di Firenze, hanno sollecitato il Miur ad esprimersi in tempi brevi. Finora, però, dal Ministero non è ancora arrivata nessuna risposta e questo sta causando non pochi disagi alle segreterie universitarie che non sanno come gestire le domande presentate anche dai diplomati magistrali. La questione, quindi, è ancora aperta.
    Ma passiamo alle altre novità.
    L’Università di Padova ha pubblicato il calendario delle attività formative:
    a) Durata del Corso: 60 CFU da realizzarsi in non meno di 8 mesi e con conclusione prevista entro maggio/giugno 2015.
    b) Offerta Formativa: è strutturata in moduli didattici composti da unità di Insegnamento, di Laboratorio, di Tirocinio (diretto, indiretto e TIC). In particolare:
    1. Ciascuna attività di insegnamento (7,5 ore d’aula per CFU) verrà erogata in lezioni comuni e diversificate secondo aggregazioni per ordine e grado scolastico. Le unità di Laboratorio (20 ore d’aula per CFU) saranno erogate in modo diversificato per grado di scuola, in riferimento al numero degli iscritti. Le attività di Tirocinio (25 ore per CFU) potranno essere erogate in modi e forme differenti.
    2. L’inizio delle attività didattiche è previsto per fine Marzo/Aprile 2014. Eventuali variazioni saranno tempestivamente comunicate agli iscritti.
    3. Le attività dei moduli didattici verranno di norma erogate settimanalmente in due pomeriggi da definirsi e nella giornata del sabato (mattina e pomeriggio). Sono previste settimane intensive di attività didattica nei periodi non impegnati nelle lezioni scolastiche.
    4. All’impegno didattico previsto nella sede di Padova si aggiunge l’impegno orario previsto per le attività connesse al Tirocinio presso le istituzioni scolastiche.
    5. Alla fine di ciascun modulo didattico si dovranno sostenere esami di profitto relativi agli insegnamenti impartiti nel modulo.
    Anche l’Università Milano Bicocca ha pubblicato il calendario dei corsi: il corso inizierà una volta espletate tutte le procedure di selezione, entro Marzo 2014. La frequenza è obbligatoria. Le assenze sono accettate, nella percentuale del 10%, esclusivamente per le lezioni degli insegnamenti disciplinari. Per il tirocinio e i laboratori vige l’OBBLIGO INTEGRALE di frequenza delle attività previste. Il calendario con indicazione delle attività didattiche e delle sedi verrà pubblicato entro Febbraio 2014. Le lezioni si terranno il Martedì e il Giovedì pomeriggio presso il campus dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca I laboratori e il tirocinio indiretto si terranno l’intera giornata del Sabato presso la sede Villa di Breme Forno – via Martinelli, 23 ingresso da via Diaz – Cinisello Balsamo (Mi).
    La Luspio di Roma ha comunicato gli indirizzi delle sedi presso le quali si svolgerà la prova del test preliminare. I candidati dovranno trovarsi presso le sedi alle ore 14.00, muniti di un documento di identità in corso di validità e della ricevuta di pagamento per coloro che hanno regolarizzato il versamento con ritardo. Dovranno inoltre produrre certificazione di eventuali stati di particolari necessità (legge 104, certificati medici, altro).
    L’Università Roma Tre ha, invece, pubblicato la guida su come presentare domanda di ammissione ai SOS e stampare il bollettino.

    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #38
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, spending review: “Tagli a docenti di sostegno”. Ma il Miur dice il contrario


    Il piano di del commissario Cottarelli per tagliare la spesa prevede anche una riduzione dell’organico tra i docenti da affiancare agli alunni diversamente abili. Il decreto del governo della scorsa estate però, prevedeva esattamente il contrario
    di Redazione Il Fatto Quotidiano
    E’ uno temi fondamentali del mondo della scuola. Eppure sugli insegnanti di sostegno, il governo sembra non riuscire ad avere una politica coerente. Sono passati appena tre mesi dall’approvazione dell’ultimo decreto legge: un testo annunciato in pompa magna e che riserva grande attenzione ai docenti di sostegno, a cui spettano ben 26mila delle 69mila assunzioni programmate nel prossimo triennio. Adesso però – proprio mentre in tante città d’Italia prendono il via i test per i corsi di abilitazione (altra novità annunciata dal Miur quest’estate - si torna a parlare di tagli. Lo scorso 12 novembre Carlo Cottarelli – l’esperto del Fmi chiamato dal premier Letta per elaborare un piano di riduzione della spesa pubblica - ha inserito il sostegno tra i temi che riguardano il Ministero dell’Istruzione. Il piano è ancora in fase embrionale: per il momento si tratta solo di una serie di punti (tra gli altri, anche dimensionamento delle scuole e edilizia scolastica, inidonei, finanziamento dell’università e ricerca), da sviluppare nei prossimi mesi. Ma date le premesse e l’intenzione del Miur di sanare le carenze in organico, è difficile capire come il sostegno possa rientrare in un piano di spending review.
    A viale Trastevere – dove sono arrivate numerose richieste di chiarimenti da parte di insegnanti e genitori – sono rimasti davvero perplessi quando hanno letto il documento. “Nessuno ci ha chiamato, non è certo una nostra idea. Per noi resta valido quanto detto negli scorsi mesi e stabilito nell’ultimo decreto legge sulla scuola: ovvero esattamente l’opposto”, fa sapere il Ministero. Per il Miur non è preventivabile alcun taglio al personale di sostegno, che anzi dovrebbe aumentare nei prossimi anni.
    Secondo le ultime stime, in Italia i docenti di supporto sono poco più di 100mila. E pesano sulle casse dello Stato per circa quattro miliardi di euro l’anno. Una spesa comunque necessaria, visto che una sentenza della Corte Costituzionale del 2010 vieta ogni tipo di deroga all’assegnazione di personale qualificato nei casi di alunni con gravi disabilità. “Forse al Ministero dell’Economia se lo sono dimenticato…”, fanno notare da viale Trastevere. Tenendo però a precisare: “Noi, comunque, siamo apertissimi al dialogo, remiamo tutti dalla stessa parte: ridurre gli sprechi e razionalizzare le spese è un obiettivo comune”. A tal fine già ad ottobre il ministro Carrozza ha istituito un comitato interno per la spending review, che avrà mandato annuale e sarà coordinato da Daniele Checchi, professore ordinario di Economia politica presso l’Università degli Studi di Milano. “Vogliamo farci trovare pronti: quando verrà il momento proporremo noi dei settori dove è possibile razionalizzare le risorse, così da evitare tagli insensati”.
    Intanto, però, resta il testo del piano Cottarelli, che almeno in uno dei suoi punti (il 6.1 comma b) spaventa la scuola italiana e apre diversi interrogativi. Che si tratti solo di un suggerimento sbagliato, di una svista o piuttosto di un’effettiva inversione di marcia da parte del governo lo si capirà nei prossimi mesi. A breve dovrebbe cominciare la fase di ricognizione tecnica dei gruppi di lavoro, con l’obiettivo di emanare i primi provvedimenti legislativi tra maggio e luglio 2014. “Per quel che riguarda gli insegnanti di sostegno – conclude il Miur – noi crediamo e speriamo che alla fine non ci sarà nessun taglio. Altrimenti il Ministero dell’Economia si assumerà la responsabilità di smentire l’ultimo decreto”. E delle conseguenze che ciò potrebbe avere sul mondo della scuola.



    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #39
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    I corsi di riconversione sul sostegno sono attività di formazione obbligatoria


    Il Ministero chiarisce che la loro concessione non influisce sul contingente del 3% fissato per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio
    I permessi necessari per frequentare i corsi di riconversione sul sostegno da parte del personale docente in esubero, compresi docenti titolari delle classi, C555, C999, A075 e A076), non rientrano nel computo del 3% della quota di cui all’art. 3 del DPR 395/88.
    Si tratta infatti di attività di formazione obbligatoria l’Amministrazione a cui è tenuta per legge.
    Come precisato con la nota prot. n. 13391 dell’11 dicembre 2013, la loro concessione non influisce sul contingente del 3% fissato per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio. La Flc Cgil ricorda dunque che tutti i contratti regionali sulle modalità di utilizzo di questi permessi ne dovranno tenere conto, rendendo disponibile il monte ore per altre attività formative.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  10. #40
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,533
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Scuola, polemica su 27mila insegnanti di sostegno. I 5S: Mef li blocca. La replica: “Falso, noi favorevoli”


    Dopo lo scontro Saccomanni-Carrozza, l’accusa del Movimento ripresa dai sindacati della scuola: “Disconosciute le assunzioni”. Ma il ministero di Saccommani dice: tutto inventato
    Altro scontro tra Saccomanni e Carrozza? Dopo quello sulla restituzione degli scatti stipendiali, vinto dal ministro dell’Istruzione, adesso si profila un’altra querelle: quella sull’assunzione di circa 27mila docenti di sostegno prevista dal decreto-scuola, di cui 4.447 per l’anno scolastico in corso. Ma dal ministero dell’Economia smentiscono qualsiasi intenzione di volere bloccare la stabilizzazione degli insegnanti di sostegno. “Il Mef - dicono da via XX settembre – non ha sollevato nessuna obiezione sull’assunzione dei docenti di sostegno. Ha anzi espresso un avviso favorevole alla richiesta del ministero dell’Istruzione pervenuta a fine dicembre. La Funzione Pubblica predisporrà lo schema del Decreto del Presidente della Repubblica necessario per il completamento dell’iter di assunzione che potrà essere sottoposto quanto prima al Consiglio dei Ministri”. Nelle prossime ore il ministro Saccomanni provvederà a firmare il decreto che verrà poi restituito al Miur.
    A denunciare il presunto blocco era stato qualche giorno fa l’onorevole del M5S Luigi Gallo che attraverso un massaggio su Facebook accusava via XX settembre di non volere “firmare neanche la prima tranche di assunzioni di insegnanti di sostegno.
    Il motivo – spiegava – è che la Ragioneria di stato e il ministero dell’Economia disconoscono i 26.684 docenti di sostegno di nuova costituzione previsti dal decreto”. Una denuncia raccolta oggi anche anche da Anief e Gilda. Il sindacato guidato da Marcello Pacifico parla di “bluff sui docenti di sostegno” puntando il dito contro il “Mef che si mette di traverso sulle l’assunzioni stabilite per legge”. “Sarebbe una vera beffa – continua il leader dell’Anief – perché il contingente era stato già dimezzato rispetto al reale fabbisogno. Evidentemente viene reputata troppo alta la spesa di 4 miliardi di euro l’anno per garantire la didattica ad oltre 220mila alunni, le cui Asl chiedono il docente specializzato”. “Ma che scuola è – si chiede pacifico - quella dove le logiche di risparmio prevalgono pure sui disabili, che così ogni anno continueranno a cambiare insegnante?”.
    L’assunzione dei 27mila docenti di sostegno prevista dal decreto dello scorso settembre è in effetti una stabilizzazione, perché attualmente su oltre 110mila docenti specializzati che seguono i portatori di handicap soltanto 63mila sono a tempo indeterminato. La restante parte, circa 47mila insegnanti vengo reclutati ogni anno dalle liste dei precari. E vengono quindi pagati ugualmente. Non si tratta di assunzioni ex novo, insomma. Ma la stabilizzazione garantirebbe la continuità didattica a circa 100mila alunni disabili costretti ogni anno a cambiare “angelo custode”. Anche la Gilda degli insegnanti insorge contro lo stop di Saccomanni alla richiesta inviata da viale Trastevere, ancora disattesa. “Dopo gli scatti automatici le indennità al personale Ata e ai dirigenti scolastici - conclude Pacifico - anche le immissioni in ruolo dei docenti di sostegno rischiano di trasformarsi in una telenovela”.
    La vicenda degli scatti - che 90mila lavoratori della scuola avrebbero dovuto restituire, dopo averli percepiti, con minirate da 150 euro al mese prelevate direttamente dallo stipendio - ha richiesto l’intervento del premier Enrico Letta che ha affrontato il difficile punto nel Consiglio dei ministri di due giorni fa. Sull’organico di sostegno invece starebbe lavorando - per “armonizzarlo” - anche il commissario Carlo Cottarelli, nominato da Letta per la revisione della spesa pubblica: la cosiddetta Spending review.


    Edscuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Pagina 4 di 20 PrimaPrima ... 2345614 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Tag per Questa Discussione

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •