Pagina 2 di 20 PrimaPrima 123412 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 193

Discussione: Sostegno

  1. #11
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Sostegno, se nelle graduatorie entrano i soprannumerari...

    Scade l'11 gennaio il bando Ansas (Agenzia nazionale dello sviluppo per l'autonomia scolastica), finalizzato alla "individuazione di tutor preposti alla formazione del personale docente nell'ambito del progetto riqualificazione/riconversione professionale dei docenti".
    L'iniziativa, che si propone di affrontare, al tempo stesso, il problema degli insegnanti in esubero e quello del sostegno per gli alunni con disabilità, sta però suscitando polemiche: associazioni e insegnanti di sostegno denunciano l'inadeguatezza del percorso formativo e il rischio che docenti specializzati nelle problematiche della disabilità siano scavalcati da colleghi con maggiore anzianità ma insufficiente formazione. Il corso di abilitazione si articolerà infatti in 2 ore di formazione in presenza, seguite da 120 ore di formazione on-line. Il tutor dovrà avere una Laurea specialistica (o di vecchio ordinamento), essere docente a tempo determinato o indeterminato in servizio da almeno tre anni nella scuola secondaria di primo o secondo grado, aver prestato servizio come insegnante di sostegno per almeno tre anni consecutivi, nell'arco degli ultimi 5 anni. I tutor selezionati dovranno prendere parte a un corso di formazione dell'Ansas che si articolerà in un seminario residenziale e almeno 10 ore di attività di formazione on line. A ogni tutor potranno essere affidati non più di due corsi per ogni regione di riferimento. Il compenso sarà di 25 euro l'ora fino ad un massimo di 120 ore online e di 51 euro l'ora fino ad un massimo di 12 ore in presenza.

    "Genitori e associazioni dei disabili, fermate la riconversione dei soprannumerari, si rischia la qualità dell'insegnamento", denuncia Michele Conti, ingegnere e insegnante di sostegno specializzato nel settore scientifico. "Attualmente - spiega in una lettera inviata alla redazione di Superabile, ma anche ad altre testate specializzate da altri autori - un insegnante di sostegno deve essere laureato, specializzato su una o più classi di concorso tradizionali (due anni di S.I.S.), e sul sostegno (un altro anno di studi)". Una situazione, questa, in linea con la sentenza del Consiglio di Stato 11 ottobre 1990, n. 899, secondo la quale "l'insegnamento nelle scuole secondarie ad alunni portatori di handicap deve essere affidato, a norma dell'articolo 7 della legge n. 517 del 1977 e del D.P.R. n. 970 del 31 ottobre 1975, a docenti forniti di prescritto titolo di specializzazione, pur se si tratti di insegnanti di ruolo; onde, in mancanza di detto requisito, da parte degli interessati, deve farsi ricorso a docenti non di ruolo forniti del suddetto requisito".
    Ora, con questo bando del ministero, "si intenderebbe convertire, abilitandoli sul sostegno con un mini-corso primaverile, gli insegnanti di ruolo perdenti posto (risultato della contrazione del governo Gelmini), che molto spesso sono insegnanti tecnico-pratici, titolari sovente soltanto del diploma". Se questi corsi partiranno, denuncia Conti, "gli alunni con disabilità potranno trovarsi di fronte insegnanti abilitati sì, ma con un corso non paragonabile a quelli seguiti dagli insegnanti attualmente precari e abilitati con la S.I.S. Questi ultimi, infatti, saranno scavalcati dagli insegnanti di ruolo "convertiti", per un mero calcolo economico, senza pensare al calo di qualità dell'insegnamento".
    Indubbiamente, la preoccupazione per la possibile formazione scadente dei futuri insegnanti di sostegno risultanti dal novero dei soprannumerari si fonde con la preoccupazione, più soggettiva, ma non per questo meno legittima, da parte degli insegnanti di sostegno attualmente in graduatoria di potersi vedere inaspettatamente scavalcati dai colleghi provenienti dagli organici in soprannumero.



    Tuttoscuola

    "L'esperienza è maestra di vita"



  2. #12
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Docenti di sostegno. Quel 70% che non tiene più


    C’era una volta la mancanza di stabilizzazione del sistema di integrazione degli alunni con disabilità. Dopo i tentativi (falliti) di contenere il sistema all’interno di un rapporto di un docente di sostegno ogni quattro alunni disabili, aveva preso piede un sistema collaterale “in deroga” che aveva consentito, quasi a pie’ di lista, di assegnare altri docenti di sostegno senza criteri precisi, ma con il solo vincolo normativo (poco qualificante) che fossero tutti precari.
    E così il sistema si era squilibrato, perdendo qualità ed equità.
    La legge finanziaria 2008 aveva fissato tre criteri per stabilizzare (finalmente) l’integrazione: percentuale del 70% di posti stabili da attuare nel triennio; tetto massimo di posti di sostegno (poco più di 90 mila); rapporto medio di un docente ogni due alunni disabili da realizzare gradualmente con compensazioni tra i vari territori.
    Posti di sostegno fissi e stabili vogliono dire continuità e qualità dell’integrazione. Posti aggiunti significano discontinuità e precarietà.
    L’anno scorso è stato raggiunto l’obiettivo del 70% di posti stabili (determinato in 63 mila posti), ma subito dopo una sentenza della Consulta ha fatto saltare il tetto massimo dei posti di sostegno, riaprendo di fatto la corsa ai posti in deroga (ancora una volta da assegnare a docenti di sostegno a tempo determinato).
    Saltato il tetto, il numero di posti di sostegno è salito velocemente toccando in questo anno scolastico le 97.639 unità (più di 7 mila oltre quel tetto massimo fissato dalla finanziaria 2008).
    Però la quota di posti stabili di 63 mila unità, corrispondente al “vecchio” 70%, è rimasta ferma, mentre cresceva la quota dei posti aggiunti (che avrebbe dovuto essere del 30%).
    Rispetto alla nuova quantità complessiva di posti di sostegno, la quota fissa vale ora il 64,6%, mentre la quota aggiunta è salita al 35,4%. È una situazione destinata ad aggravarsi, facendo ritornare il tutto indietro a quattro anni fa. Occorrono nuovi criteri per una rinnovata stabilizzazione.
    Esclusa la possibilità di fissare un tetto massimo, potrebbe essere prevista una percentuale determinata di posti stabili da aggiornare annualmente sulla base della popolazione scolastica disabile accertata, secondo criteri predeterminati (storico, media biennio, anno precedente, ecc.).
    E’ una piccolissima riforma alla quale il nuovo ministro potrebbe pensare, con incidenza di spesa minima. E se dovesse esserci il sì a questa piccola revisione, si abbia il coraggio di portare all’80-90% la percentuale di posti fissi, anziché mantenerli bloccati ad un 70% che genera anche precarietà.


    Tuttoscuola

    "L'esperienza è maestra di vita"



  3. #13
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    In G.U. le modalità per la specializzazione nelle attività di sostegno


    Pubblicato nella G.U. del 2 aprile 2012, n. 78 il D.M.del 30 settembre 2011 con cui si definisce, in regime transitorio, il percorso universitario per l’acquisizione della specializzazione alle attività di sostegno agli alunni disabili.
    Il decreto ministeriale 30 settembre 2011, fa sapere la Flc , che lamenta pure la mancanza di confronto con le organizzazioni sindacali, è stato approvato secondo un iter prestabilito che ha visto una prima elaborazione da parte di un gruppo di lavoro, costituito con decreto dipartimentale 44 del 15 ottobre 2010, e delle successive verifiche da parte del Consiglio universitario nazionale (Cun) e del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi).
    In regime transitorio i corsi possono svolgersi solo presso le Università, ma previa autorizzazione del Miur che però li accoglie solo se riconosce specifici requisiti, definiti dal medesimo decreto (art. 3 comma 2).
    L’Anvur, sulla base delle esperienze dei corsi attivati e quindi della loro efficacia, proporrà i requisiti utili per attivare i percorsi di specializzazione a regime, superando quindi la fase transitoria.
    Per quanto riguarda l’accesso, è riservato ai docenti abilitati per il grado di scuola per il quale si intende conseguire il titolo di specializzazione (art. 5).
    Il Miur definisce il contingente sulla base della programmazione regionale degli organici e del fabbisogno di personale specializzato (art. 2 comma 2).
    La prova di accesso (costituita da un test preliminare, da una o più prove scritte o pratiche e da una prova orale) e la valutazione di eventuali titoli culturali e professionali (fino ad un massimo di 10 punti) sono demandate alle singole Università (art. 6).
    Sono previsti 9 Laboratori, da 1 Cfu (credito) ciascuno, diversificati per grado scuola.
    Ogni Cfu di laboratorio comporta 20 ore di lavoro in aula, per un totale di 180 ore.
    Le ore sono di 60 minuti e non sono previsti riconoscimenti di crediti.
    Il tutor dei tirocinanti è un docente con contratto a tempo indeterminato in servizio presso la scuola sede del tirocinio.



    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  4. #14
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Specializzazione sul sostegno


    Pubblicato il decreto sulla formazione, presso le università, degli insegnanti specializzati sul sostegno didattico agli alunni disabili.
    L’atteso provvedimento porta la data del 30 settembre 2011 e definisce i criteri e le modalità per lo svolgimento dei relativi corsi di formazione per il conseguimento dell’abilitazione per le attività di sostegno.
    L’attuale documento, pubblicato sulla G.U. n. 78 del 2 aprile 2012, era stato previsto dagli articoli 5 e 13 del Regolamento n. 249 del 10 settembre 2010. Il presente decreto e i tre allegati (A, B, C) definiscono il profilo del docente specializzato, le tematiche delle prove di accesso, gli insegnamenti e le attività laboratoriali e di tirocinio, i crediti formativi universitari e gli aspetti organizzativi dei corsi di specializzazione.
    Gli attuali corsi verranno sostituiti a regime da apposita laurea magistrale a seguito della definizione delle specifiche classi di concorso. In questo senso la fase regolamentata dal presente decreto viene definita transitoria.
    Per partecipare ai corsi di specializzazione gli aspiranti devono essere in possesso dell’abilitazione base all’insegnamento in una classe di concorso e devono superare una prova di ingresso.
    I corsi saranno a numero programmato secondo definizione ministeriale sulla base della programmazione regionale
degli organici del personale docente della scuola e del fabbisogno specifico di personale specializzato.
    Ogni ateneo, anche in convenzione con altre università, definisce il proprio regolamento didattico nel rispetto dei criteri fissati dal presente decreto. L’attivazione è subordinata all’autorizzazione da parte del Ministero dell’istruzione.
    Ogni ateneo, regolarmente autorizzato, emana il proprio decreto attuativo con il quale definisce il numero dei posti messi a concorso, dispone i criteri di trasparenza delle procedure concorsuali, rende noti i programmi su cui verteranno le prove di accesso e infine pubblica le tipologie dei titoli culturali e professionali valutabili e il punteggio ad essi attribuibile, comunque non superiore a 10 punti complessivi.
    La prova di accesso, predisposta dall’università, serve per verificare le capacità di argomentazione, il corretto uso della lingua e il possesso delle seguenti competenze: didattiche in funzione del grado di scuola, su empatia e intelligenza emotiva; su creatività e pensiero divergente e infine competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di
autonomia delle istituzioni scolastiche.
    Il test preliminare, della durata di due ore, è costituito da 60 quesiti, con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne deve individuare una soltanto. Almeno 20 dei predetti quesiti sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti.
    Il percorso formativo ha la durata di un anno scolastico, almeno 8 mesi per complessivi 60 Cfu,
    di cui 36 relativi alle attività di insegnamento, 9 ai laboratori, 12 al tirocinio e 3 alla prova fiale.
    Le assenze sono accettate nella percentuale del 10% di ciascun insegnamento e devono essere recuperate attraverso specifiche attività online appositamente predisposte dai docenti. Per il tirocinio e per i laboratori vige l’obbligo integrale di frequenza, senza riduzioni, né recuperi.
    La valutazione finale del percorso formativo riguarda gli insegnamenti, le attività laboratoriali, quelle di tirocinio diretto e indiretto e si conclude con un colloquio di fronte ad una commissione
    formata dal direttore del corso che la presiede, da due docenti che hanno svolto attività durante
    il percorso formativo, da un esperto sulle tematiche dell'integrazione dei disabili e da un dirigente tecnico o scolastico nominato dall’Usr.
    Il docente specializzato deve offrire all’interno della classe a cui è assegnato un supporto all’azione collegiale educativa e didattica secondo principi di responsabilità e collegialità. Egli assume la contitolarità della sezione o della classe in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse e di classe e dei collegi dei docenti.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  5. #15
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Docenti in esubero: conversione sostegno volontaria o forzata?


    La nota ministeriale dell’8 maggio 2012 n. 3508 recita dell’acquisizione, su base volontaria, della disponibilità di poter accedere a percorsi formativi finalizzati all’ottenimento del titolo di specializzazione per il sostegno.
    Potranno accedervi i docenti che si trovano in esubero rispetto alla loro classe di concorso di loro titolarità. Si tratta di percorsi formativi accelerati composti da tre moduli di 20 Cfu l’uno.
    Non entrando nel merito dei reali aspetti formativi e delle comparazioni di natura qualitativa del titolo rispetto a quelli acquisiti tramite corsi biennali di specializzazione sul sostegno, vorrei porre l’attenzione sull’aggettivo “volontaria”, riferito alla richiesta di domanda che dovrebbe essere prodotta, con scadenza il 25 maggio 2012, dai docenti in esubero sull’organico provinciale della classe di concorso di titolarità.
    Anche se tecnicamente e legislativamente il termine “domanda volontaria” è corretto, non lo è dal punto di vista etico-professionale.
    La situazione giuridica dell’esubero mette il docente nelle condizioni di non avere alternative, soprattutto se in possesso di un’unica abilitazione, quindi di trovarsi “moralmente obbligato” a cogliere l’opportunità offerta dal Miur, soprattutto per quei docenti che non avendo altre abilitazioni all’insegnamento, non possono fruire della mobilità professionale.
    Pur apprezzando l’interesse del Miur ad offrire questa opportunità di conversione per gli oltre 10.000 docenti in situazione di esubero (soprattutto delle scuole secondarie di II grado), si pongono alcune domande: “cosa fare con le domande di quei docenti che secondo l’organico 2011/2012 si trovano in esubero e quindi presentano domanda volontaria di conversione sul sostegno, e poi invece con i nuovi organici 2012/2013 (previsti per la prima decade di giugno) si dovessero trovare non più in esubero?” “Viceversa come ci si dovrebbe regolare con quei docenti che nell’anno scolastico in corso non si trovano in esubero, ma potrebbero esserlo per il prossimo?”
    Sarebbe il caso che il Miur facesse slittare la scadenza del 25 maggio di qualche settimana, al fine di avere chiara la situazione degli organici 2012/2013, in modo da comprendere chi sarà realmente in stato di esubero.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  6. #16
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Riconversione sostegno, i precari specializzati ricorrono alle vie legali


    In Puglia la presidente del Cip, Elena La Gioia, ha detto che questo percorso lede i diritti degli specializzati (perderanno titoli acquisiti) e degli alunni svantaggiati (verranno affidati a personale demotivato e privo di adeguata preparazione). A poco servono le rassicurazioni del sottosegretario, Marco Rossi Doria: meno di 2mila domande su 10mila potenziali.
    I precari specializzati nel sostegno non sembrano essere stati convinti dalle rassicurazioni del sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, il quale rispondendo in VII Commissione Cultura alla Camera, a nome dall’amministrazione pubblica, ha per la prima volta parlato di massimo 2mila domande, presentate dai soprannumerari intenzionati ad accettare la proposta del Miur di frequantare un corso intensivo per accedere al sostegno.
    Poche ore fa, a ridosso delle dichiarazioni rassicuranti del sottosegretario, il ‘Comitato insegnanti Precari’, attraverso la sua presidente Elena La Gioia, ha dichiarato che ricorrerà anche alle vie legali (in particolare la sezione di Taranto attraverso uno studio di fiducia) per contrastare l’introduzione di un corso che specializzerebbe il personale (con lezioni, laboratori e tirocini la cui durata supererà di poco le 400 ore complessive) in un settore formativo da sempre riservato a scelte volontarie. L’unico, tuttavia, ragionando con il Miur, che garantirebbe la “sistemazione” di migliaia di soprannumerari.
    Alla luce di tutto questo, la responsabile del Cip si è detta “fermamente contraria al progetto che, con il decreto direttoriale del 6 aprile 2012, decide la riconversione sul sostegno dei docenti di ruolo in esubero”. E questo perchè “in un colpo solo i docenti precari perderanno il posto e i ragazzi portatori di handicap non avranno la possibilità di un sostegno mirato per una scuola inclusiva”.
    Si premette che i docenti precari di sostegno “per anni, e alcuni per più di un decennio, sono stati destinatari di incarichi annuali dopo un importante percorso di specializzazione biennale, pertanto – continua la rappresentante del Cip - il sopraindicato decreto lede i diritti dei docenti specializzati perché non si riconoscono più i titoli acquisiti e i diritti degli alunni svantaggiati perché verranno affidati a personale poco specializzato e motivato”.
    Rivolgendosi agli “organi competenti, al fine di salvaguardare i diritti e le aspettative degli alunni e dei docenti precari”, il Cip chiede dunque di “prendere in considerazione questa nota di protesta e a rivedere le modalità di riconversione del personale in esubero”.
    Personale che però, sempre se i dati indicati da Rossi Doria fossero confermati, al momento non sembra aver voluto raccogliere la scialuppa di salvataggio messagli a disposizione dal Miur. L’80 per cento avrebbe detto no. Preferendo rischiare di essere assorbito da un'altra regione o su un altro ruolo professionale e in una amministrazione diversa.


    tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  7. #17
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Insegnante di sostegno ad hoc anche nel caso di alunno disabile non grave


    Lo ha deciso il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di due genitori contro il provvedimento del dirigente scolastico che aveva concesso il sostegno solo per 5 ore
    Anche nei casi in cui l’alunno sia affetto da disabilità non grave gli deve essere comunque garantito il sostegno superiore alle cinque ore.
    A stabilirlo è il Tar Lazio che con la sentenza n. 5551 del 16 giugno 2012 ha accolto il ricorso di due genitori per l’annullamento del provvedimento del dirigente scolastico di una scuola primaria che aveva assegnato per l’a.s. 2011/2012 al loro figlio sole 5 ore di sostegno.
    Nel ricorso veniva, in particolare, rappresentato che per la patologia da cui era affetto il bambino, tale limitata erogazione del sostegno era gravemente lesiva e contrastante con la Costituzione e con i diritti riconosciuti dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’U.E., della Carta Sociale Europea e della Convenzione O.N.U, del 2007. Per tali ragioni, i genitori richiedevano di concedere al piccolo l’apporto completo di 25 ore settimanali, chiedendo la sospensione cautelare dell’efficacia dell’atto impugnato.
    Per il Tribunale “ancorché il figliolo dei ricorrenti non rientri nella situazione di handicap qualificato come grave ai sensi dell’art. 3, comma 3 della L. n. 104 del 1992 quanto piuttosto in quella di cui all’art. 3, comma 1 della medesima legge, tuttavia la eliminazione dal mondo giuridico dei due commi 413 e 414 dell’art. 2 della L. Fin. n. 244 del 2007 impone all’amministrazione di valutare in relazione alla situazione di gravità dell’handicap da cui sia affetto il fanciullo la possibilità di completare il suo percorso formativo con il sostegno di un insegnante ad hoc, nella considerazione che egli è iscritto alla seconda elementare e quindi si trova all’inizio del percorso di apprendimento scolastico”.
    Considerato che cinque ore di sostegno sono sproporzionate rispetto alle quaranta ore settimanali di lezione, l’amministrazione può, dunque - secondo il Tar - valutare caso per caso la possibilità per l’alunno di completare l’iter formativo con il supporto di un insegnante di sostegno ad hoc, per un numero di ore superiore a quelle originariamente previste dal provvedimento del dirigente scolastico.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  8. #18
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Corsi di conversione sul sostegno



    "Oggi, in VII commissione cultura della Camera, ho chiesto al Governo di far chiarezza sul numero esatto, provincia per provincia, delle domande volontarie di adesione ai corsi di conversione sul sostegno".
    "Il sottosegretario - continua Tonino Russo - Rossi Doria ha confermato il numero orientativo di "meno di 2.000" domande giunte alla scadenza dell'otto giugno. E in questi giorni produrrà i numeri da me richiesti per singola provincia".
    "È evidente - prosegue - che questo sia un fatto importante che potrebbe modificare i termini della discussione in modo sostanziale. Pertanto, è meglio aspettare questi dati ed evitare che si verifichi una nuova vicenda esodati".
    Sulla richiesta, tutti i gruppi si sono trovati concordi. "


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  9. #19
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Domande riconversione sostegno: per il Governo sono 2mila, per l’Usb 5mila solo in Sicilia!


    Il Miur farebbe bene a comunicare il numero esatto di domande presentate dai soprannumerari. Intanto il Governo si dice intenzionato ad approvare l’area unica pure alle superiori. Polemiche in arrivo per una decisione salva posti, ma che ha davvero poco di didattico.
    Sembra tingersi di mistero l’esatta entità delle domande presentate dei docenti di ruolo soprannumerari, in adesione alla proposta di riconversione sul sostegno (da svolgere nel corso del prossimo anno scolastica) avviata dal Miur nel mese di maggio. In base a quanto riferito il 20 giugno dall'on. Tonino Russo (Pd), come da questa testata già riportato, "il sottosegretario Rossi Doria ha confermato il numero orientativo di ‘meno di 2.000’ domande giunte alla scadenza dell'otto giugno. E in questi giorni produrrà i numeri da me richiesti per singola provincia".
    Numeri che sarebbe il caso, a questo punto, di rendere anche pubblici. Prima di tutto perché suona strano il fatto che nemmeno il 20% dei docenti rimasti quest’anno senza titolarità abbia aderito alla ghiotta iniziativa di trovare una sicura collocazione attraverso la frequentazione di un corso formativa gratuito. In secondo luogo perché poche ore dopo la notizia fornita dall’onorevole Russo, l’Usb Sicilia rendeva noto di avere incontrato, attraverso i propri rappresentanti Luigi Del Prete e Dario Caneba, i dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale proprio per approfondire la questione a livello locale: ebbene, “l'incontro – si legge nel comunicato del sindacato di base - si è aperto con la comunicazione del numero di domande presentate in Sicilia dai docenti a tempo indeterminato: 4900!”.
    Ora, è anche vero che gli stressi dirigenti dell’Usr “hanno evidenziato come non tutte le domande andranno a buon fine (la scuola primaria e la scuola secondaria di secondo grado sono gli ordini di scuola con il numero maggiore di domande), in quanto molte sono state accolte con riserva ed inoltre, da questo numero, si procederà ad una ‘scrematura’, secondo le linee guida che darà il Miur in occasione dell'incontro nazionale del 26 giugno al Ministero”. Riteniamo tuttavia davvero molto difficile che oltre il 90% delle domande possa essere cestinato (solo in tal caso, infatti, si rispetterebbe la stima nazionale riportata dall’on. Russo di 2mila domande complessive).
    Numeri a parte, l’Usb Sicilia si è soffermata anche sul fatto che ammesso che si arrivi alle “‘scremature’, numeri così alti determineranno, nei prossimi anni, una vera e propria ecatombe di docenti precari specializzati, la cui alta professionalità verrà sacrificata sull'altare dei tagli alla spesa, con ripercussioni devastanti dal punto di vista occupazionale e della qualità dell'offerta formativa”. Gli stessi rappresentanti del sindacato di base ritengono, inoltre, “che l'enorme numero di domande sia stato determinato dall'insensata e dozzinale seconda nota ministeriale n. 3801 del 18 maggio 2012 (a firma Chiappetta) che stabiliva: ‘Possono fare richiesta per accedere ai percorsi in oggetto, su base volontaria, i docenti in posizione di esubero e i docenti che appartengono a classi di concorso o tipologie che siano interessate da esubero nella provincia di titolarità o in quella di servizio in relazione all’organico di diritto 2011/2012’”. Per Del Prete e Caneba non vi sarebbero dubbi: a seguito della seconda circolare, “molti colleghi, che non rischiavano in nessun modo l'esubero in quanto collocati da anni nei primi posti delle graduatorie interne d'istituto, hanno presentato domanda spinti dallo spettro della mobilità forzata”.
    Come se non bastasse, per scongiurare l’addio all’’insegnamento molti di loro potrebbero pure ritrovarsi in condizioni lavorative poco invidiabili: l’area unica di collocamento sul sostegno è infatti destinata a diventare una realtà anche alle superiori. Da un resoconto della seduta del 19 giugno, svolta presso la VII commissione Cultura alla Camera, risulta che “il sottosegretario Marco Rossi Doria ha ritenuto che il Governo possa accogliere la risoluzione Pes 7-00449, ‘eventualmente valutandone qualche modifica’”. Risoluzione che “impegna il Governo a modificare il decreto ministeriale n. 132 del 26 aprile 1993, ovvero ad unificare in un solo elenco gli insegnanti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado per tutti i tipi di graduatoria e relative fasce, attualmente divisi in quattro aree”. Il rischio di ritrovarsi con migliaia di insegnanti a sostegno di studenti disabili per affrontare contenuti e programmi scolastici che entrambi non conoscono (basti pensare agli Itp che nella loro formazione hanno frequentato solo un istituto professionale e che potrebbero ritrovarsi in una classe terminale di un liceo!) diventa così sempre più concreto. Non bisogna certo essere dei guru per immaginare critiche e perplessità per questa decisione.


    tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



  10. #20
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    37,534
    Post Thanks / Like
    Downloads
    48
    Uploads
    0

    Predefinito

    Corsi in lingua inglese nella primaria e di riconversione su sostegno

    Il prossimo 4 luglio nuovo incontro al Miur
    La Flc-Cgil comunica che si è tenuto il 26 giugno un incontro al Ministero sulle questioni riguardanti i corsi di lingua inglese per i docenti della scuola primaria e i corsi di riconversione su sostegno del personale in esubero.
    Come è ormai noto, l’ex ministro Gelmini tolse dalla scuola primaria i posti degli specialisti in lingua inglese, nonostante il presidente del consiglio dell’epoca dichiarasse su tutti i media l’implementazione da parte del suo ministro all'istruzione delle famose “tre I”: informatica, inglese, impresa. Ebbene sulle macerie di quella vocale ripetuta tre volte fu invece imposto alle maestre della primaria un corso di qualche manciata di ore (150) per potere insegnare ai bambini l’inglese ma mandando a casa gli specalisti di lingua straniera che oltre ad avere i titoli avevano anche le competenze necessarie. Ma i tagli sono tagli e con una sola maestra si penso di ovviare a tutte le incombenze e agli insegnamenti, compresa pure la religione cattalica.
    Ora la Flc chiede che il MIUR dia una risposta ad una serie di questioni sorte sui corsi di lingua inglese per i docenti della scuola primaria:
    1. la formazione del personale docente è normata dal CCNL, Capo VI, artt da 63 a 71, come un diritto di cui fruire; ne consegue che, in assenza di un nuovo testo contrattuale, l'obbligatorietà è inaccettabile;
    2. la necessità che si parta nell’individuazione del personale dalla disponibilità volontaria, prevedendo la partecipazione anche del personale a tempo determinato, analogamente a quanto stabilito per i corsi CLIL;
    3. la non obbligatorietà a reiterare il corso per coloro che hanno avuto esito negativo al termine del corso;
    4. la piena applicazione dell'art 64 comma 3 del CCNL, che prevede il rimborso delle spese di viaggio qualora i corsi si svolgano fuori sede.
    Su questi punti invece, denuncia la Flc , a seconda delle regioni la gestione dei corsi è completamente diverse: per esempio in alcune viene riconosciuto il rimborso spese per il personale,in altre non c’è coercizione a reiterare il corso etc.. Alla luce di tutto ciò risulta evidente la necessità di prevedere trattamenti analoghi del personale in tutto il territorio nazionale.
    La FLC CGIL ha chiesto che si invii al più presto una comunicazione per chiarire la non obbligatorietà alla frequenza dei corsi, inclusi quelli già avviati (punto tra l’altro ammesso dalla stessa amministrazione) e che si dimezzi il numero del contingente, includendo in ogni caso anche il personale a tempo determinato, utilizzando le risorse risparmiate per attribuire il rimborso spese ai partecipanti.
    Per quanto riguarda i corsi di riconversione su sostegno del personale in esubero, la Flc segnala la latitanza del MIUR ad affrontare la questione. Le uniche informazioni che ci sono state fornite riguardano il numero delle domande di partecipazione ai corsi, 16.056, ed il numero relativo alla capienza dei corsi stessi, circa 2000. Nessuna informazione sulla tempistica, sui criteri per l’individuazione dei corsisti, su quale organico sarà definita l'eventuale situazione di esubero e sulla possibilità di attivazione dei corsi solo in assenza di personale precario specializzato: la discussione su questi punti è rinviata alla prossima riunione prevista il prossimo 4 luglio.


    Tecnica della scuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



Pagina 2 di 20 PrimaPrima 123412 ... UltimaUltima

Informazioni Discussione

Utenti che Stanno Visualizzando Questa Discussione

Ci sono attualmente 1 utenti che stanno visualizzando questa discussione. (0 utenti e 1 ospiti)

Tag per Questa Discussione

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •