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Risultati da 171 a 180 di 194

Discussione: Assunzioni in ruolo, le nomine slittano di nuovo al 31 agosto

  1. #171
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    Docenti neoassunti, proroga al 15/7 per il questionario sulla video-documentazione nel peer to peer


    Facendo seguito alle richieste dei docenti interessati a partecipare alla ricerca Indire sulla video-documentazione nell’attività didattica peer-to-peer, l’Istituto ha prorogato fino al 15 luglio la possibilità di compilare il questionario online.
    Si tratta di un formulario facoltativo al quale è possibile accedere tramite questo link.
    Il formulario, ideato per comprendere le di video-documentazione e video-analisi realizzate durante l’anno di prova (o che comunque fanno parte del background del docente), è articolato in quattro ambiti:
    a. Scelta del prodotto video
    b. Aspetti individuati attraverso la visione del video
    c. Organizzazione della video ripresa
    d. Efficacia e sviluppi dell’esperienza
    Per compilare il formulario è necessario aver già aver svolto la fase di analisi della pratica didattica tramite il video.
    È prevista una sola possibilità di compilazione: l’Indire invita quindi gli utenti ad aver cura di riempire integralmente il formulario e salvarlo solo alla fine.


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  2. #172
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    Anno di prova da ripetere per chi ha chiesto il passaggio di ruolo, questione complessa


    Il personale già assunto a tempo indeterminato che ha chiesto il passaggio di ruolo deve rifare l’anno di prova con le modalità della Legge 107/15?
    Il Miur sostiene di sì. I sindacati sono convinti del contrario. Per questo motivo, i rappresentanti dei lavoratori – FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams – hanno raccolto una serie di ricorsi e deciso di rivolgersi in tribunale. La questione, però, è complessa. Anche i giudici sembrano avere idee diverse uno dall’altro.
    Sotto la loro “lente” è stato posto il Decreto Miur n. 850, del 27ottobre 2015 con il quale l’amministrazione scolastica ha regolamentato il periodo di prova e di formazione. Pure per i neo-assunti con la Buona Scuola, per i quali sempre i sindacati contestano alcuni aspetti.
    Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato, con ordinanza del 24 giugno 2016, si è pronunciato sul ricorso – relativo alla formazione del personale docente neo assunto o che abbia ottenuto il passaggio di ruolo – ha ribaltato la tesi del TAR Lazio, secondo la quale la questione avrebbe dovuto essere sottoposta al giudice del lavoro. Confermando, invece, che la materia rientra nell’ambito della giurisdizione del giudice amministrativo.
    Nel provvedimento del Consiglio di Stato, riassumono i sindacati, si legge chiaramente che: “diversamente da quanto ritenuto con l’ordinanza impugnata, sembra sussistere la giurisdizione generale di legittimità del giudice amministrativo, avuto riguardo alla avvenuta impugnazione di atti che dettano criteri generali in ordine all’espletamento del periodo di prova”.
    Relativamente al merito, il Consiglio di Stato, tuttavia, non ha ritenuto di poter assumere una decisione immediata in fase cautelare facendo riferimento alla complessità della questione nonché all’opportunità che tutti i rilievi sollevati dalle Organizzazioni Sindacali vengano approfonditi nel giudizio di merito dinanzi al Tar Lazio.
    A questo punto, anche in considerazione di tale esito, si provvederà a richiedere al Tar Lazio una sollecita fissazione dell’udienza di merito affinché siano esaminate con la dovuta attenzione tutte le contestazioni avanzate.


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  3. #173
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    Va in porto l’operazione a favore delle assunzioni per l’infanzia




    Il sottosegretario al Miur Davide Faraone si era impegnato in prima persona a colmare il vuoto legislativo che nella Buona Scuola aveva penalizzato la scuola dell’infanzia, ottenendo un lasciapassare particolare per gli iscritti nelle graduatorie di merito (GM) del concorso 2012.
    E nei giorni scorsi il ministro Giannini ha firmato il decreto con cui viene data applicazione della recente legge 89/2016 e, in particolare, l’articolo 1-quater che dispone l’immissione in ruolo per il prossimo settembre dei docenti iscritti nelle graduatorie di merito (GM) per la scuola dell’infanzia del concorso 2012, ferma restando la ripartizione dei posti a metà tra GM e GAE.
    L’articolo in questione e il decreto ministeriale meritano alcune considerazioni.
    Prima considerazione. Alla luce dell’evoluzione che ha avuto la procedura concorsuale in atto, le nuove GM non saranno certamente pronte in tempo utile per le immissioni in ruolo a settembre per l’anno scolastico 2016-17. Conseguentemente restano pienamente valide e utilizzabili le precedenti GM dell’ultimo concorso, la cui efficacia cesserà soltanto con le nuove GM.
    L’utilizzo delle vecchie GM sarebbe comunque avvenuto.
    Seconda considerazione. La legge e il decreto ministeriale consentono anche agli iscritti in GM che non ottengono il ruolo nella propria regione di partecipare ad una fase nazionale per l’assegnazione di posti vacanti e disponibili in altre regioni. Si tratta di una novità che sfrutta anche lo slittamento ormai certo di un anno delle nuove GM.
    Terza considerazione. Il decreto (non la legge) ha esteso queste prerogative anche alle vecchie GM (dove esistono) dei posti di sostegno per la scuola dell’infanzia.
    A differenza dei posti comuni, però, potrebbe succedere che in qualche regione si concludano in tempo utile gli attuali concorsi per il sostegno nell’infanzia. In questi casi i posti disponibili non potrebbero andare alle vecchie GM. Un conflitto in vista? Oppure il Miur ha calcolato (sperato o premuto) che anche per il sostegno dell’infanzia le procedure concorsuali attuali vadano per le lunghe e la loro efficacia slitti al 2017-18?



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  4. #174
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    Docenti, la chiamata è anonima



    Domani l’ultimo vertice per trovare l’intesa Miur-sindacati. Il prossimo anno si ricomincia. Tra i criteri di selezione non c’è il colloquio previsto dalla legge
    La Buona scuola prevedeva la possibilità per i dirigenti scolastici di ricorrere anche a un colloquio per selezionare l’insegnante migliore a ricoprire la cattedra vacante nella propria scuola. Quasi un anno dopo (la legge 107 è stata promulgata il 13 luglio 2015), alla vigilia dell’intesa tra ministero dell’istruzione e sindacati per declinare i criteri attuativi della chiamata diretta, il colloquio non c’è più.
    Non citato nella bozza di articolato che i tecnici del dicastero di viale Trastevere stanno predisponendo in vista dell’incontro che si terrà domani con i sindacati, l’ultimo vertice che dovrà decidere se c’è l’intesa o meno. In quest’ultimo caso, ipotesi ritenuta comunque improbabile, ogni dirigente potrebbe applicare la chiamata diretta con propri criteri e priorità, attenendosi esclusivamente alla legge.
    Con la sequenza contrattuale invece farà testo la procedura delineata al tavolo di confronto in merito alla valutazione dei titoli, procedura che tende a rendere quanto meno discrezionale possibile la scelta dell’insegnante. Tanto da non parlare neanche della possibilità di svolgere un colloquio con i candidati. Un tema, quello del colloquio, che renderebbe irricevibile per i sindacati qualsiasi proposta. Espunto il colloquio, questo però, fanno notare da viale Trastevere, resta vivo e vegeto visto che è disciplinato dalla legge, a cui il contratto non può derogare. Insomma, il colloquio è sempre possibile ma affidato alla scelta del dirigente che dovrebbe decidere anche in quale fase della procedura definita contrattualmente inserirlo. Più che un’opportunità di selezione, una grana burocratica, e probabilmente anche giudiziaria vista la possibilità di ricorsi insita in tale scenario
    La procedura tratteggiata dalle parti a viale Trastevere prevede che entro fine agosto la scuola pubblichi un avviso per la copertura di x numero di cattedre, avviso che indicherà anche i requisiti di selezione. Questi servono a chiamare le candidatura dei docenti utili in base al profilo dell’istituto scolastico.
    Il preside analizza i curricula pervenuti in base ai requisiti professionali e la loro corrispondenza a quelli indicati nel bando. Gli indicatori sono riferiti a tre macro-aree: competenze digitali, lingue straniere, disabilità e bisogni educativi speciali. Sulla base del numero dei requisiti/indicatori posseduti si stila una graduatoria dei candidati. A parità di posizionamento, prevale il punteggio che il candidato ha in termini di mobilità. Difficile inserire in questo iter il colloquio.
    Il docente non chiamato dal dirigente sarà assegnato dalla direzione scolastica regionale a un istituto in base al punteggio utile per la mobilità. L’incarico proposto dal preside potrà essere rifiutato dal candidato solo se questi ha ottenuto proposta da altra scuola.
    La sequenza in discussione avrà validità di un anno, nel 2017 andrà fatto un nuovo accordo, con gli eventuali correttivi del caso.
    C’è ancora uno scoglio da superare nelle trattative che vanno avanti in queste ore, e riguarda la gradazione dei requisiti: il dicastero guidato da Stefania Giannini tiene il punto perché sia lasciata al dirigente la discrezionalità sulle priorità da assegnare ai requisiti, convinto che questo serva a rintracciare il profilo migliore rispetto a quello richiesto. Sarebbe uno dei pochi elementi di discrezionalità che resterebbe al preside rispetto alla vecchia chiamata diretta annunciata, agli albori della Buona scuola, dal premier Matteo Renzi.



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  5. #175
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    Scuola, prof assunti “per competenze”. In classe non si entra più per anzianità



    Rivoluzione nelle scuole: Miur e sindacati siglano l’accordo. Ogni istituto pubblicherà i quattro requisiti richiesti per assegnare una cattedra libera, chi li possiede è assunto. Si parte il 18 luglio, coinvolti 100.000 insegnanti
    E’ un accordo siglato tra ministero dell’Istruzione e sindacati sulle regole d’assunzione degli insegnanti, per la scuola è un cambiamento profondo. Fin qui, il più profondo a ricasco della Legge 107, la cosiddetta Buona scuola. Il 18 luglio, si è sancito dopo una lunga notte trascorsa al Miur tra martedì e mercoledì scorsi, parte un percorso che dice: da quest’anno un docente non entrerà più in classe per anzianità (punteggio accumulato), ma sarà scelto sulla base delle sue competenze.
    Ecco, per spiegare. L’insegnante di Lettere e Storia primo nelle graduatorie d’istituto nella sua classe di concorso non andrà più all’Ufficio scolastico regionale dove sceglierà la scuola libera che più gli aggrada. No, dal 18 luglio – e i sindacati, tra cento contorsioni, alla fine hanno detto “sì” – sarà la scuola, ogni singola scuola, a scegliere il prof, il maestro. Come? Chiederà, ispirandosi al proprio progetto formativo, che il docente risponda a quattro criteri – quattro – sui venti-trenta che il ministero definirà nei prossimi giorni.
    Per esemplificare. Dal prossimo 18 luglio – questa nuova operazione dovrà farsi tra il 18 luglio e il 15 settembre 2016 – il dirigente di un istituto scolastico del centro di Roma potrà decidere che alla sua scuola serve un insegnante con alte certificazioni in inglese, che abbia esperienze di Clil (lezioni solo in lingua), preparazione informatica e almeno cinque anni trascorsi con ragazzi disagiati. Chi avrà queste quattro caratteristiche, sarà assunto. Se nessuno le possiederà tutte e quattro, si assumerà chi ne potrà vantare almeno tre. Se ci saranno due docenti con quattro caratteristiche entrerà, a questo punto sì, quello con maggiore punteggio.
    E’ l’introduzione dell’assunzione per competenze, al posto di quella storica per anzianità. “Una rivoluzione che cambierà davvero la scuola italiana”, dicono i tecnici del Miur che ci hanno lavorato. “Non recluteremo sempre l’insegnante migliore per ogni istituto, ma sicuramente quello più adatto”. E’ stata impropriamente evocata come “la chiamata diretta”, si è realizzata come “una chiamata per competenze”. E alla “chiamata” della scuola – la pubblicazione sul sito dell’istituto delle quattro competenze richieste per ogni cattedra – dovrà esserci la risposta del singolo docente che, dal 18 luglio, potrà compilare il suo curriculum su un modulo messo a disposizione dal Miur (online) e dovrà cercare (sul sito della scuola specifica e probabilmente anche sul sito dell’Ufficio scolastico della regione in cui lavorerà) l’istituto che ha bisogno delle “sue” competenze, proprio di quelle.
    Il 18 luglio l’operazione partirà con la pubblicazione dei moduli per il curriculum, entro il 31 agosto una quota di docenti che si calcola tra gli 80 e i 100 mila sarà scelta con questo metodo. Quali docenti? Gli assunti in fase B e C della Buona scuola (quelli della scorsa estate) che hanno chiesto di cambiare sede di servizio e coloro che da qui al 15 settembre saranno vincitori del concorso 2016-2017. Saranno i dirigenti scolastici a gestire in pieno agosto questa profonda innovazione. Se il docente scelto preferirà un altro istituto, il preside procederà con il secondo individuato. Alla fine delle procedure la sede degli insegnanti rimasti senza assegnazione sarà individuata dall’Ufficio scolastico.
    Il sottosegretario Davide Faraone, che ha condotto gli incontri con le parti, dice: “E’ una svolta epocale e devo dare atto ai sindacati di aver avuto uno spirito costruttivo. Con l’accordo consentiremo agli istituti di scegliere in autonomia gli insegnanti di cui hanno bisogno ed eviteremo una deregulation selvaggia. Per la prima volta le scuole decideranno di quali insegnanti hanno bisogno per portare avanti il loro piano formativo e questi ultimi non saranno selezionati in base all’anzianità, ma per il loro profilo professionale che hanno costruito in anni di studio e lavoro. Ogni istituzione scolastica, e sarà la prima volta, non vedrà assegnati i docenti in base a meccanismi burocratici”.



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  6. #176
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    Il potenziamento salva gli esuberi. ITP Sardegna: applichiamolo a tutte le classi di concorso




    Il problema degli esuberi, nella provincia di Cagliari, ha una storia ultra-decennale. In particolare la tabella C, che raccoglie gli insegnanti tecnico pratici di laboratorio della scuola secondaria di secondo grado, paga lo scotto delle ultime riforme, dalla Gelmini in poi, che hanno visto ridurre, in spregio ad uno sbandierato potenziamento della didattica laboratoriale, le ore di lezione di laboratorio nei diversi indirizzi degli istituti tecnici, degli istituti professionali e persino dei licei scientifici tecnologici, con la istituzionalizzazione dei medesimi in licei delle scienze applicate.
    Gli insegnanti appartenenti a queste classi di concorso, tutti titolari di contratto a tempo indeterminato, vincitori di concorso e quindi di ruolo, per usare un termine ormai obsoleto, hanno visto progressivamente diminuire le proprie ore di lezione e così perdere la titolarità nelle scuole nelle quali hanno lavorato per anni con dedizione ed impegno, costringendoli a transitare in quel limbo per anni denominato “dotazione organica provinciale”, obbligandoli anno dopo anno, a fare domanda di utilizzazione per poter essere assegnati ad una scuola di servizio, ed essere utilizzati in materie affini e, in parte o anche totalmente, a disposizione dei dirigenti per coprire le sostituzioni dei colleghi assenti.
    Questo problema e questo disagio che ha coinvolto in Sardegna decine di insegnanti per anni, è stato affrontato all'Ufficio Scolastico Territoriale della provincia di Cagliari quest'anno, con un decreto relativo ad operazioni di mobilità, leggi trasferimenti, utilizzando in modo inaspettato una risorsa non convenzionale: l'istituzione di cattedre di potenziamento, in difformità dalla destinazione originale per la quale queste cattedre erano state concepite. Il decreto citato, firmato dal direttore dell'ufficio scolastico territoriale per la provincia di Cagliari il 26 luglio scorso, consentiva il trasferimento su cattedre di potenziamento degli insegnanti in esubero, in una modalità non equa, concentrando questa operazione su alcune classi di concorso, ignorando pressoché totalmente le altre. Per quale motivo si è fatta una scelta così diseguale, e discriminatoria per alcune classi di concorso e gli insegnanti ad esse appartenenti, rispetto ad altre?
    La risposta sta nel fatto che i motivi che hanno generato questa operazione di aggressione verso il problema degli esuberi, non deriva dalla volontà di porre fine a questo annoso problema, ma la necessità di poter operare delle nuove immissioni in ruolo di docenti in classi di concorso che risultavano essere in esubero. Da qui deriva questa difforme applicazione di questa soluzione, una novità che indubbiamente permette di aprire uno spiraglio al problema degli esuberi, ma che è stato usato maldestramente, generando iniquità.
    Ma se questa è stata la scelta per poter risolvere la questione esuberi, per quale motivo in questa operazione sono state assegnate anche cattedre di potenziamento a classi di concorso non in esubero della tabella A? Perché sono stati fatti passaggi di cattedre dal sostegno al potenziamento?
    Se l'utilizzo delle cattedre di potenziamento può essere la soluzione che permette di eliminare il problema degli esuberi, perché non utilizzarlo in maniera equa e razionale in tutte le classi di concorso in cui questa situazione gravosa permane?
    E infine, perché questa politica di assorbimento degli esuberi non ha portato analoghi comportamenti da parte degli altri uffici scolastici territoriali della Sardegna, come Sassari, Oristano e Nuoro?
    Gli insegnanti tecnico pratici della Sardegna, mossi da questi interrogativi, e dalla manifesta ingiustizia insita nelle operazioni di mobilità operate o non operate affatto dalle istituzioni preposte, si stanno organizzando al fine di tutelare i propri diritti e quelli della categoria.
    a nome del coordinamento
    ITP SARDEGNA
    Gianluigi Atzei, Giancarlo Cau, Stefano Marongiu, Salvatore Antonio Masala, Salvatore Fonnesu, Marcello Foddi, Stefano Dessi, Gian Franco Garau, Massimo Locci, Simona Loi, Enzo Fresu, Luciano Secchi, Roberto Bruzzo, Franco Muceli, Antonello Pani, Saverio Usai, Roberto Massoni, Gianluca Porcu, Rosa Emanuela Puddu, Daniela Musio, Giorgio Rescaldani, Davide Meloni, Pierluigi Sanna, Mauro Sanna, Rita Sanna, Marco Lai.


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  7. #177
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    Chiamata diretta, dirigenti chiedono video di presentazione. No mezzobusto, figura intera. Dall'autocandidatura al provino TV


    Succede in alcune scuole della penisola, dopo il via alle operazioni di assegnazioni dei docenti alle scuole, secondo le nuove regole della chiamata diretta.
    I dirigenti in questi giorni stanno pubblicando gli avvisi per infanzia e primaria, chiedendo ai docenti di inviare le autocandidature per il posto libero.
    Il dirigente dell'Istituto Comprensivo Pier Cironi e il dirigente dell'istiutto Comprensivo Statale "A. Frank - Carradori" (il primo di Prato, il secondo di Pistoia) hanno chiesto che sia aggiunta alla mail di autocandidatura un video.
    Si tratta di una libera iniziativa di queste due scuole, dato che nelle linee guida si fa menzione soltanto della mail di autocandidatura e non di un video.
    Il Ministero ha, però, specificato che le linee guida sono tali, pertanto il dirigente è libero di muoversi liberamente. Però, attenzione che il video, secondo gli avvisi di queste scuole, deve riprendere il candidato che si presenta e illustra in sintesi le motivazioni della candidatura non in "mezzobusto", ma a figura intera.
    E c'è già chi si chiede nei social che cosa possa aggiungere alle motivazioni di una candidatura il fatto che il video sia con ripresa a figura intera e non a mezzobusto.


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  8. #178
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    Immissioni in ruolo docenti 2016/17 su tutti i posti liberi. I numeri: 25.198 comuni, di cui 4440 per infanzia, 7221 sostegno



    I numeri ufficiali per le assunzioni dei docenti per l'a.s. 2016/17 sono stati comunicati dal Miur ai sindacati. Si tratta di ‬ 32419 nuove assunzioni, di cui 25198 comuni e 7221 sostegno.
    La buona notizia è che verranno utilizzati tutti i posti liberi. I numeri in dettaglio sono disponibili al momento solo per infanzia, circa 4.440 (di cui 3619 sono comuni e 786 per il sostegno)
    Per la secondaria verranno comunicati dopo gli esiti della mobilità dei docenti di ruolo.
    Verranno utilizzate le Graduatorie ad esaurimento residue (vedi elenchi validi per l'a.s. 2016/17) e le graduatorie del concorso 2016 dove disponibili e per infanzia GM infanzia 2012, con procedura regionale e nazionale per chi l'ha richiesta entro il 9 agosto.
    Il Miur comunicherà a breve la ripartizione per classe di concorso e regione.


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  9. #179
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    1° settembre 2016: quali docenti obbligati a prendere servizio



    Analizziamo i casi in cui il docente è obbligato a prendere servizio il 1 settembre. Per gli altri docenti non c’è alcun obbligo, a meno che non siano state programmate delle attività.
    Presa di servizio il 1 settembre docenti assunti in ruolo l’1/9/2015 e destinatari per il 2016/17 della “sede” di titolarità:
    I docenti assunti in ruolo l’1/9/2015 e indipendentemente dalla fase di assunzione (0/A, B, C e D del piano di assunzione) dovranno assumere servizio il 1/9/2016 nella sede che è stata loro assegnata con la recente mobilità (anche se assegnata d’ufficio).
    L’unica eccezione è per la docente che al momento dell’assunzione in servizio si trova collocata in congedo per astensione obbligatoria (o interdizione per gravi complicanze): per tale docente la presa di servizio si intende effettuata.
    Inoltre, per i docenti assunti il 1/9/2015 che hanno chiesto per l’a.s. 2016/17 assegnazione provvisoria/utilizzazione ma che entro il 31/8/2016 non ottengono il relativo decreto: devono assumere comunque servizio nella scuola assegnata per il 2016/17.
    Su questo punto il sindacato UIL ha chiesto di ritardare la presa di servizio
    Docenti assunti in ruolo entro il 2014/15:
    Per i docenti assunti entro il 1/9/2014 ci possono essere diverse situazioni da prendere in considerazione. Ne elenchiamo qualcuna.
    Docente che ha ottenuto il trasferimento/passaggio con titolarità su scuola o che ha partecipato alla “chiamata diretta”: deve assumere servizio il 1 settembre 2016 nella scuola assegnata (anche se assegnata d’ufficio).
    Docente titolare nella scuola X assegnato o utilizzato in altra sede per l’a.s. 2015/16: deve assumere servizio il 1 settembre 2016 nella sede X di titolarità.
    Docente titolare nella scuola X collocato per l’a.s. 2015/16 in aspettativa per anno sabbatico, motivi di famiglia, dottorato di ricerca e altre tipologie di aspettative o congedi protratti fino al 31/8/2016: deve assumere servizio il 1 settembre 2016 nella scuola X di titolarità.
    Docente titolare nella scuola X assegnata o utilizzata in altra sede per l’a.s. 2015/16 ma collocata in congedo per maternità (compresa l’interdizione per gravi complicanze) che si protrae oltre il 1/9: non ha obbligo di assumere servizio, neanche successivamente al 1 settembre. La presa di servizio si intende effettuata.
    Docente che ha chiesto per l’a.s. 2016/17 assegnazione provvisoria/utilizzazione ma che entro il 31/8/2016 non ottiene il relativo decreto: deve assumere servizio nella scuola di titolarità in attesa del relativo decreto.
    Per tutti gli altri docenti, cioè a tempo indeterminato che non cambiano scuola ma rimangono in quella in cui hanno terminato il precedente anno scolastico, non esiste:
    Alcun obbligo di servizio e di presenza a scuola dopo aver terminato il periodo di ferie che può anche non coincidere con la data del 31/8 (un docente può anche aver finito le ferie il 21 agosto. Dal 22 al 31/8 non ha nessun obbligo di presenza a scuola).
    Alcun obbligo di servizio e di presenza a scuola il 1 settembre 2016 a meno che, ovviamente, in questa data non sia stato calendarizzato un incontro collegiale. Altrimenti la presenza è richiesta solo nella data degli incontri collegiali.
    Per tutti i docenti indipendentemente dall’anno di assunzione:
    Tutte le attività che si svolgeranno a scuola dal 1 settembre all’inizio delle lezioni dovranno necessariamente essere programmate e di conseguenza rientrare nelle attività funzionali all’insegnamento (40+40 ore di cui all’art. 29 comma 3 lettere a e b del CCNL/2007).
    Inoltre, dal 1 settembre al giorno prima che inizino le lezioni non vi è comunque alcun obbligo di rispettare il proprio orario d’insegnamento (18 ore, 22 o 25 a seconda dell’ordine di scuola a cui appartiene il docente).
    In conclusione, successivamente al 1 settembre i docenti saranno presenti a scuola SOLO in ordine alle eventuali attività programmate le quali, come detto in precedenza, dovranno comunque essere conteggiate nelle ore destinate alle attività funzionali all’insegnamento.


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  10. #180
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    Vi abbiamo comunciato già più volte la volotà da part del Minstero di aumentare i posti a disposizione per le immissioni in ruolo per l'Infanzia.
    E' in via di emanazione un decreto integrativo che darà seguito ad un aumento di immissioni in ruolo per l'infanzia.
    Il provvedimento riguarderà le regioni Calabria, Campania e Sicilia.
    Vi proponiamo le tabelle trasmesse dal Ministero agli USR relativamente alle disponibilità di post all'esito delle operazioni di mobilià che saranno liberi per l'aumento delle asunzioni. Clicca le immagini per ingrandirle.







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