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Discussione: Assunzioni in ruolo, le nomine slittano di nuovo al 31 agosto

  1. #91
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    Scuola, quattro fasi per le assunzioni dei professori


    Per oltre centomila precari un percorso a tappe per le immissioni in ruolo. Via libera lampo della Commissione alla Camera, dal 7 in aula
    Le oltre 100mila assunzioni dalla Buona scuola si concretizzeranno in quattro mosse. E si protrarranno per alcuni mesi. Il disegno di legge di riforma della scuola è ormai alle battute finali. In questi giorni, il provvedimento è all’esame delle commissioni di Montecitorio e martedì 7 luglio sarà in aula per il voto finale, che potrebbe arrivare nell’arco di un paio di giorni. E siccome non sono previste modifiche al testo votato con la fiducia al Senato, il voto alla Camera della settimana prossima dovrebbe essere quello conclusivo di una delle riforme del governo Renzi più controverse. Intanto, gli oltre 100mila precari iscritti nelle graduatorie provinciali a esaurimento e i vincitori dell’ultimo concorso a cattedra attendono di conoscere con quali modalità verranno immessi in ruolo. Mentre ieri mattina, per accelerare i tempi, il ministero ha chiamato a raccolta i direttori degli uffici scolastici regionali per dare loro le prime istruzioni.
    Per comprendere come, e secondo quali tempi, verranno assunti in via definitiva i precari della scuola, è stato necessario decodificare i 20 commi del provvedimento esitato e modificato da Palazzo Madama. Una ragnatela di rimandi. A fornire la prima versione è stata la Cisl scuola. Entro il 31 agosto prossimo vedranno la luce in fondo al tunnel del precariato – riceveranno, cioè, la proposta di assunzione a tempo indeterminato – in 36.627 tra posti comuni e di sostegno. In questa fase – denominata “zero” per indicare che non cambierà nulla rispetto agli anni passati – le convocazioni avverranno secondo le consuete procedure: il 50 per cento dei posti verrà individuato dalle graduatorie dei concorsi a cattedra del 2012, del 1999 e del 1990 ancora in vigore; e l’altra metà dei posti sarà appannaggio dei precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.
    In questa prima tornata di immissioni in ruolo, le assunzioni avverranno per ambiti provinciali o regionali. E gli interessati non correranno nessun rischio di trasferirsi in altre regioni per coronare il sogno della cattedra fissa. Ma dopo la fase “zero” i concorsi del 1999 e del 1990 cesseranno di avere efficacia. A questo punto, scatta il Piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona scuola e cambiano le regole. La prima fase – fase A – si dovrà concludere entro il 15 settembre e interesserà sempre i precari delle graduatorie a esaurimento e i vincitori del concorso 2012 che si contenderanno i posti rimasti vacanti dalla fase zero più 10.849 posti vacanti oltre il turn-over indicati nella Relazione tecnica al provvedimento. Ancora una volta, è prevista una ripartizione dei posti al 50 per cento tra precari e vincitori di concorso e l’assunzione si concretizzerà nella provincia in cui è inserito il supplente o nella regione in cui si è svolto il concorso 2012.
    La fase successiva – fase B – prevede una serie di novità. Coloro che non sono stati destinatari di proposta di assunzione nella fase A dovranno produrre domanda online di assunzione indicando tutte le province mettendole in ordine di preferenza. I fortunati che riceveranno una proposta di contratto saranno chiamati a rispondere entro 10 giorni, accettando la proposta ricevuta. In caso contrario saranno fuori dal Piano straordinario di immissioni in ruolo. Le assunzioni si svolgeranno in corso d’anno ma avranno decorrenza giuridica dal primo settembre 2015. E i posti disponibili, assegnati in ambito nazionale, saranno quelli residuati dai 47.476 delle fasi precedenti. Coloro che non hanno ancora ricevuto nessuna proposta passano alla fase C, l’ultima. Anche in questo caso le assunzioni avverranno secondo l’ordine di preferenza delle diverse province indicato nella domanda online. Ma sempre con la possibilità per il ministero di collocare il precario nella provincia italiana in cui sarà disponibile una cattedra libera. E, come nella fase B, la proposta potrà arrivare ben oltre l’avvio delle lezioni e avrà sempre decorrenza giuridica dal primo settembre 2015. In questa fase, i posti disponibili saranno quelli dell’organico potenziato: 48.812 comuni e 6.446 di sostegno. Altre 55.258 cattedre che sommate alle 47.476 delle fasi precedenti assommano a 102.734 posti. Gli ultimi disponibili per tantissimi precari della scuola. Infatti, coloro che rifiuteranno l’assunzione, magari a centinaia di chilometri da casa, dovranno rimettersi in gioco attraverso il concorso ordinario che verrà bandito entro il prossimo primo dicembre. Mentre le graduatorie a esaurimento che rimarranno vacanti verranno via via cancellate. E con queste il precariato della scuola.
    Via libera in commissione. E in commissione Cultura alla Camera l’esame è stato velocissimo: bocciati tutti gli oltre 140 emendamenti dichiarati ammissibili e presentati dalle opposizioni al testo licenziato dal Senato, che quindi non subisce modifiche. Il ddl, come previsto dal calendario stilato dalla conferenza dei capigruppo, approderà in Aula il prossimo 7 luglio.


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    Assunzioni con mobilità nazionale, grande inganno del Governo. Lettera




    Cari deputati e senatori che avete detto sì alla riforma, e soprattutto caro Matteo Renzi, innanzitutto mi complimento vivamente con coloro che tra di voi hanno ideato questa diabolica strategia: prima avete utilizzato il piano delle 100mila assunzioni come cavallo di Troia per far approvare il vostro abominevole DDL "BuonaScuola", e poi, con un cambio dell'ultim'ora del testo del maxiemendamento, siete riusciti a trasformare tali assunzioni in un licenziamento di massa, nemmeno lontanamente paragonabile a quello della legge Gelmini!
    Spezzerete e manderete sul lastrico decine di migliaia di famiglie per fare cassa sulla scuola! Lo avete fatto con l'inganno e nel più assoluto silenzio dei media, cosicché molti docenti precari ancora non sanno quale disgrazia si sta per abbattere sulle loro teste...
    Ma andiamo con ordine. Nelle prime due versioni del maxiemendamento si faceva riferimento al fatto che tra i neoassunti, quelli che non avrebbero trovato posto nella propria provincia, sarebbero stati obbligati a sceglierne un'altra; nella seconda versione in particolare si chiedeva ai candidati di indicare nella domanda di assunzione (soltanto) cinque province in ordine di preferenza. Nella versione approvata al senato invece, si evince che avranno il diritto ad essere assunti nella propria provincia soltanto i docenti che occuperanno i posti vacanti derivanti dai pensionamenti di quest'anno, tutti gli altri invece, che rientrano nel piano straordinario, saranno inseriti in una graduatoria nazionale e potranno essere assunti in qualunque provincia di tutte le regioni italiane! Molti di noi quindi saranno costretti a trasferirsi a centinaia o anche a migliaia di chilometri di distanza, senza alcuna apparente possibilità di tornare a casa, visto che dopo la prossima mobilità straordinaria non ne sono previste altre!
    Siamo tutti d'accordo sul fatto che, se il posto di lavoro non esiste nel luogo in cui viviamo, occorre essere disposti a trasferirsi altrove; ma perché il governo si è arrogato il diritto di far trasferire persone che hanno sempre lavorato nella propria città, con contratti annuali, per giunta? Le graduatorie sono sempre state PROVINCIALI e sarebbero state riaperte tra due anni; perciò si tratta di un vero e proprio abuso. Chi ha avuto la possibilità di spostarsi, lo ha già fatto anni fa: in questo modo ha potuto prendere il ruolo, per poi chiedere la mobilità che gli permetteva di tornare a casa. Chi invece non ha avuto tale possibilità, è rimasto precario nella propria provincia, con tutti i disagi e i sacrifici connessi a tale condizione. E adesso, dopo tanti anni, quando ormai il sogno dell'assunzione stava per diventare realtà, la nostra vita viene completamente sconvolta da una legge che nessun insegnante ha voluto, e che invece viene fatta passare come un regalo piovuto dal cielo per 100mila persone!
    Per questo motivo ho parlato di licenziamento di massa. Molti di noi non hanno potuto trasferirsi, e non potranno farlo tuttora, per motivi oggettivi. Siamo persone di età compresa tra i 30 e i 55 anni (circa); questo significa che la maggior parte di noi si è già creato una famiglia e una vita che non può lasciare: abbiamo un mutuo da pagare, dei figli da mantenere, dei genitori anziani da accudire. Molti di noi, già adesso, con i nostri miseri stipendi di docenti precari, facciamo fatica a far quadrare i conti e ad arrivare in fondo al mese. Come faremo a trasferirci, dovendo così pagare oltre ad un mutuo, anche un affitto? Con quali soldi potremo pagare le bollette, la baby-sitter per i nostri figli oppure la badante per i nostri genitori? Come faremo, in tempo di crisi, a vendere le nostre case e a sperare che il coniuge possa trovare un altro lavoro nella nuova città? Chi ha un secondo lavoro autonomo (molto pochi in verità) rifiuterà l'assunzione, tutti gli altri saranno costretti a una separazione forzata, con conseguenti ricadute molto gravi, sia dal punto di vista affettivo che economico.
    Stavo per dimenticare una cosa importantissima: nel testo dell'emendamento è specificato esplicitamente che chi rifiuterà l'assunzione verrà estromesso dalle graduatorie e che i posti rimasti scoperti a causa di tale rifiuto da parte degli aspiranti, NON VERRANNO RIMPIAZZATI. Ecco come farete a riempire le casse dello stato sacrificando i precari, cari amici del PD!
    A tutto ciò si aggiunge anche un'altra enorme criticità: in questo piano di assunzioni viene data la precedenza agli idonei delle graduatorie di merito del concorso 2012 rispetto agli abilitati delle graduatorie ad esaurimento. Teniamo conto del fatto che queste persone non hanno vinto alcun concorso (infatti appunto sono idonei, e non vincitori) e che una buona percentuale di loro non ha mai messo piede in un'aula scolastica. Quasi tutti i precari presenti nelle graduatorie ad esaurimento invece sono abilitati SSIS, quindi hanno superato una selezione con valore concorsuale in ingresso, si sono specializzati frequentando un corso post-universitario di durata biennale con laboratori ed esami, hanno superato uno o più esami di abilitazione finali, in seguito hanno lavorato per anni nelle scuole del Paese. Quindi per quale assurdo motivo gli idonei dovrebbero avere il diritto di precedenza, in barba a qualsiasi criterio meritocratico? Infine, molti di noi non hanno partecipato al concorso, che era bandito a livello regionale, soprattutto perché non avevano la possibilità di trasferirsi in un'altra città; e adesso a coloro che vi hanno partecipato viene concesso il diritto di scegliere per primi la provincia? Oltre al danno anche la beffa!
    Consideriamo adesso le terribili conseguenze della riforma dopo il trasferimento. I neoimmessi si troveranno nell'albo di un'altra provincia, ad aspettare le chiamate dei Dirigenti Scolastici; ma non avendo mai lavorato nelle scuole di quella provincia, per quale ragione un Dirigente dovrebbe reclutarli nel suo Istituto? E' ovvio che preferirà assumere docenti che conosce già e che hanno dimostrato precedentemente di essere competenti e volenterosi. Quindi i neoimmessi potrebbero essere assegnati d'ufficio nelle scuole "peggiori", cioè quelle in cui nessuno degli altri insegnanti è voluto andare. Inoltre, le regole della "BuonaScuola" prevedono che i nuovi assunti nel piano straordinario siano immessi nel cosiddetto organico funzionale, per essere adibiti al potenziamento dell'offerta formativa; non avranno quindi una cattedra come tutti i loro colleghi, ma saranno considerati "docenti di serie B", al completo servizio dell’utenza e del Dirigente.
    Qualcuno a questo punto potrebbe rispondermi che purtroppo il "lavoro sporco" qualcuno lo deve pur fare, senza rendersi conto però che i precari storici hanno già fatto una lunga gavetta e che adesso doveva essere arrivato il momento della stabilità. Ma l'aspetto più grave e vergognoso di questo sistema è il seguente: non sarà più possibile chiedere la mobilità in un'altra provincia, non sarà più possibile chiedere il trasferimento in un altro istituto, non sarà più possibile passare dall'organico funzionale all'organico di diritto (cioè diventare un "docente di serie A"). Ognuno dovrà rimanere a tempo indeterminato nella posizione in cui è stato messo d'impero, senza nessun criterio meritocratico nè possibilità di miglioramento della propria condizione lavorativa, come si farebbe nel peggiore dei regimi autoritari. E questo si evince senza nemmeno doversi soffermare sulla questione dell'"unico uomo al potere" nella figura del Dirigente Scolastico, e della "scuola-azienda" (argomenti già ampiamente discussi da tutto il mondo della scuola negli ultimi mesi).
    In queste condizioni, i nuovi assunti dovranno anche sostenere l'anno di prova. Parrebbe che con i nuovi criteri, in primis il comitato di valutazione che affiancherà il Dirigente, la selezione dei candidati diventerà molto più rigida di quanto non sia stata fino ad ora. E questo potrebbe essere anche un bene, se non fosse che i precari storici sono stati già ampiamente selezionati in precedenza, se non fosse che i criteri di valutazione saranno assolutamente soggettivi, e se non fosse che il mancato superamento dell'anno di prova provocherà il licenziamento in tronco. E così altre famiglie finiranno in mezzo alla strada.
    Ma non crediate che i precari rimasti fuori dal piano di assunzioni se la passeranno meglio, anzi, l'esatto contrario. E' opinione comune di qualche sindacato che il potenziamento sia stato inventato ad hoc per far approvare la riforma, ma che verrà eliminato via via nei prossimi anni poichè i neoassunti potranno essere utilizzati negli incarichi e nelle supplenze destinate ai precari, nonchè nei posti che si libereranno con i prossimi pensionamenti. Inoltre, grazie alle deleghe in bianco presenti nel DDL, il governo potrebbe intervenire, tra le altre cose, sugli stipendi (diminuendoli) e sull'orario di lavoro degli insegnenti (aumentandolo). Di conseguenza i precari rimasti nelle graduatorie potranno perdere del tutto le loro opportunità di lavorare (ed ecco che magicamente appariranno altri licenziamenti!).
    Anche i docenti di ruolo verranno privati di molti diritti, tra i quali la libertà di insegnamento, e la qualità della didattica ne risentirà moltissimo, ma ci vorrebbe troppo tempo per approfondire queste questoni. Vorrei solo far sapere che tutti gli insegnanti, di ruolo e soprattutto precari, sono fermamente contrari alla riforma perché le loro condizioni di lavoro e di vita potrebbero peggiorare drasticamente. Chi ne avrà la possibilità, cambierà mestiere, chi non ce l'avrà, crollerà insieme alla scuola pubblica.
    Ho scritto questa lettera per poter dire al PD: ma siete proprio sicuri di aver fatto la cosa giusta? Siete proprio sicuri che gli insegnanti, e soprattutto i precari, se ne staranno con le mani in mano a subire questi soprusi? Io direi di no, anzi è molto semplice prevedere quello che succederà. Gli insegnanti più "forti" continueranno con le loro proteste, sia in piazza, sia a scuola da settembre, generando il caos; invece gli insegnanti più "deboli", e soprattutto coloro che saranno costretti a tirare la cinghia e a lavorare in istituti fatiscenti e pericolanti, lontani dalle proprie case e famiglie, perderanno del tutto la motivazione, si deprimeranno e si metteranno spesso in malattia.
    Così tutti, ma proprio tutti, dai Dirigenti scolastici alle famiglie, e anche i componenti del governo, finalmente capiranno che questa non è affatto la Buona Scuola. Una scuola non si rende "Buona" dando più potere al Dirigente, nè costringendo i dipendenti a lavorare in luoghi che non hanno scelto, nè utilizzando ricatti e punizioni di tutti i tipi. Una scuola "Buona" si potrà avere soltanto quando gli insegnanti potranno svolgere il proprio lavoro serenamente, percependo uno stipendio adeguato; quando potranno lavorare in scuole ben attrezzate, in un ambiente gradevole e collaborativo; quando non dovranno continuamente temere gli attacchi di un Super-Preside e di un governo autoritario.

    Una insegnante precaria esasperata


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    Assunzioni, al via il piano A


    Chiesta l’autorizzazione al Mef per 36.627 immissioni, solo quelle per coprire il turn over. Chi resta fuori ora non potrà concorrere per altre province
    Docenti precari ai blocchi di partenza in vista delle assunzioni a tempo indeterminato ordinarie. Il ministero dell’istruzione ha chiesto l’autorizzazione al dicastero dell’economia per immettere in ruolo 36.627 docenti. Si tratta della prima tranche del piano assunzionale di 100 mila immissioni in ruolo, ed la parte che seguirà le vecchie regole e che dovrebbe essere conclusa entro il 15 di agosto. Di queste, 21.880 saranno assunti per coprire i posti, comuni e di sostegno, che rimarranno vacanti per effetto dei pensionamenti in tutti gli ordini e gradi di scuola. E i restanti 14747 saranno applicati ai posti vacanti nell’organico di diritto del sostegno.
    Nei 14747 sono compresi i 5.852 posti residuati dalle immissioni in ruolo dell’anno scorso e altri 8.895 per effetto della trasformazione dei posti dell’organico di fatto in posti di organico di diritto. Trasformazione operata in applicazione dell’articolo 15 del decreto legge 104/2013 (il decreto Carrozza) convertito della legge 128/2013. La stessa legge con la quale sono state abolite le aree del sostegno nelle scuole superiori.
    Quest’anno giunge a compimento anche il piano di assunzioni varato dal governo Letta, che prevedeva un incremento di 26.684 posti di sostegno nell’organico di diritto, derivanti appunto dalla trasformazione di tali posti da disponibilità in organico di fatto (sulle quali non si possono effettuare immissioni in ruolo e, dunque, vanno a supplenza) a posti vacanti in organico di diritto (utili per le immissioni in ruolo).
    Resta il fatto, però, che le immissioni in ruolo ordinarie non copriranno tutti i posti vacanti. Ad esito di questa tornata di assunzioni, infatti, rimarranno comunque vuoti circa 14mila posti. Che dovrebbero essere recuperati a seguito dell’entrata a regime del piano straordinario di assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola. Il testo è approdato oggi in aula alla camera. E dovrebbe essere approvato velocemente grazie all’ampia maggioranza di deputati che sostengono il governo. Malgrado le tante manifestazioni di protesta che si sono svolte finora in tutto il paese (l’ultima, organizzata da tutti i sindacati, si sta svolgendo adesso a piazza Montecitorio).
    L’oggetto della protesta, peraltro, non è costituita dalle immissioni in ruolo, comunque giudicate insufficienti dai sindacati e dai diretti interessati. Ma dal modello organizzativo previsto dalla riforma. Che da una parte inasprisce ulteriormente il rapporto gerarchico verticale tra dirigente scolastico e i docenti. Già gravato dal peso della subalternità disciplinare al preside, al quale un’interpretazione ministeriale attribuisce il potere di sospendere i docenti (circolare 88/2010). Interpretazione non condivisa dalla prevalente giurisprudenza di merito (tra le tante: Corte d’appello di Torino 1079/2013). E dall’altra parte decontrattualizza la mobilità e buona parte del compenso accessorio dei docenti, sostituendo le disposizioni contrattuali con una sorta di clausola di gradimento, mutuata dal diritto societario (si vedano, per esempio, gli articoli 2355-bis, 2468 e 2469 del codice civile). Gradimento che sarà esercitato dal dirigente scolastico non solo per l’ingresso, la permanenza o l’uscita dei docenti dall’organico della scuola, ma anche per la distribuzione di una provvista di denaro di circa 25mila euro l’anno che sarà assegnata alle scuole.
    Alle immissioni in ruolo ordinarie saranno applicate le vecchie regole sul reclutamento. E dunque, dopo la determinazione del contingente provinciale e dell’assegnazione secondo le disponibilità di posti e cattedre, gli uffici destineranno il 50% delle disponibilità all’assunzione dei docenti che saranno tratti dalle graduatorie dei concorsi ordinari e il restante 50% scorrendo le graduatorie a esaurimento.
    In questa fase, non sarà consentito agli aspiranti docenti che rimarranno senza assunzione di concorrere per altre provincie. E dunque, le eventuali cattedre che dovessero residuare saranno destinate, sempre nell’ambito della stessa provincia, alle classi di concorso che presenteranno maggiore disponibilità di posti e meno rischi di insorgenza di situazioni di esubero. È il caso di quelle classi di concorso che, a fronte di cattedre vacanti e disponibili non presentano aspiranti all’immissione in ruolo perché le relative graduatorie risultano esaurite. Si pensi, per esempio, a talune graduatorie per alcuni insegnamenti tecnico pratici, esaurite ormai da anni.


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    Assunzioni: si parte con la fase 0



    Le ultime notizie sulle assunzioni in ruolo arrivano dall’Usr Piemonte, dove, durante un incontro tenutosi il 6 luglio, il vicedirettore, Giuseppe Bordonaro, ha illustrato alle OO.SS. regionali l’ipotesi di procedura per le assunzioni in ruolo per l’a.s. 2015/2016.
    E la novità, ce ne dà notizia la Gilda Cuneo, è che le procedure potrebbero iniziare già a luglio con una fase 0.
    Sono intanto confermate le tre fasi di cui si parla nei media. La prima fase (FASE A) è suddivisa in due (FASE 0 +FASE 1A) ed è una fase regionale/provinciale, le altre due invece sono a livello nazionale.
    Perché si parla di una fase 0? Perché è immediatamente attuabile in quanto riguarda il turn over e non necessita quindi di nessun nuova norma. Nelle intenzioni dell’Usr Piemonte, andrebbe fatta in tempi strettissimi (15/20 luglio) e riguarderebbe il contingente già approvato dal Mef (tabelle già pubblicate) ed i posti andrebbero suddivisi tra le graduatorie dei concorsi ordinari (comprese quelle antecedenti il 2012) e le GAE con possibilità di riversamento da una graduatoria all’altra, nel caso una delle due risultasse esaurita. Per evitare però sovrapposizioni con gli utilizzi o con le assegnazioni provvisorie, in un primo momento si provvederà soltanto all’individuazione dei nominativi cui si propone l’assunzione a tempo indeterminato. La scelta della sede di servizio verrà effettuata verso la fine di agosto, dopo le operazioni di mobilità annuale
    Con una clausola: non sarà possibile però, come avveniva in passato, fare nessun tipo di compensazione tra una classe di concorso e un’altra. Ad esempio, le graduatorie di sostegno della scuola secondaria di I grado in Piemonte, risultano essere esaurite sia a livello di concorso ordinario, che di Gae. In passato, questi posti non assegnati, venivano distribuiti su sostegno di altri ordini di scuola, quest’anno invece ciò non avverrà e questi posti verranno assegnati alle fasi successive.
    In pratica l’amministrazione: convocherà gli interessati delle varie graduatorie dell’ordinario per la scelta della provincia; trasmetterà ai vari UST i posti residuati da tale operazione; gli Ust procederanno ad inviare delle mail su PEC scorrendo le GAE interessate sulla base del 50% dei posti ai quali verranno aggiunti quelli provenienti da graduatorie del concorso ordinario esaurite.
    A questo punto la cosiddetta fase 1 sarà un’appendice della fase 0. Riguarderà quei posti in organico di diritto che non sono stati assegnati nella fase 0. In pratica sarà un prolungamento della FASE 0 con la differenza che, in questa fase, le graduatorie dei concorsi ordinari antecedenti il 2012, non possono essere utilizzate. La procedura è sostanzialmente simile a quella della fase 0 e, anche in questa fase, sarà possibile riversare i posti da una graduatoria all’altra e tutto avverrà senza la scelta della sede di servizio che verrà fatta a fine agosto. Tale fase verrà avviata dopo il 17 luglio (data prevista per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge sulla scuola). La tempistica prevista per la FASE A è tale che, entro il 14 agosto, ogni USR dovrà inviare un prospetto dettagliato con l’indicazione dei posti in organico di diritto non assegnati nella fase A.
    Da quanto emerso nella discussione, il 17 agosto verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreto che dá avvio alla fase nazionale del piano di assunzioni straordinario. Tutti coloro, iscritti nelle GAE o inseriti nelle graduatorie del concorso del 2012 che non sono rientrati nella FASE A, avranno una decina di giorni di tempo per compilare una domanda di assunzione con indicazione delle province presso le quali sarebbero disponibili ad essere assunti a tempo indeterminato. Sulla base dell’incrocio delle varie graduatorie e sulla base dei posti disponibili non assegnati nella FASE A, si verrà nominati in ruolo entro il 15 settembre.
    In pratica per la FASE B si prevede la seguente tempistica: entro il 14 agosto i vari Usr trasmettono al Miur il contingente dei posti rimasti dopo la FASE A; il 17 agosto esce in Gazzetta il decreto per l’avvio della fase nazionale del piano straordinario di assunzioni; probabilmente dal 17 al 27/30 agosto (si è parlato comunque di massimo 10/15 giorni) gli interessati compilano la domanda con indicazione delle province da utilizzare per la loro immissione in ruolo; entro il 15 settembre, il sistema individua i docenti da assumere sui residui posti in organico di diritto; i docenti interessati dovranno prendere servizio sulla sede loro assegnata.
    E’ evidente che, stando così le cose, le nomine a tempo determinato, slitterebbero dopo il 15 settembre. Per la FASE C, occorrerà aspettare un paio di mesi e le nomine saranno solo giuridiche. Entro ottobre, infatti, le singole scuole dovranno proporre le modalità di utilizzo delle risorse previste dall’organico dell’autonomia. Solo dopo infatti sarà possibile capire quali saranno le classi di concorso interessate.
    In pratica per la FASE C si prevede la seguente tempistica:dopo il 15 settembre l’Usr darà indicazione alle singole scuole di quante risorse aggiuntive potranno contare nell’a.s. 2016/17; sulla base di ciò, le scuole, entro il 31 ottobre 2015, dovranno elaborare un Pof con l’indicazione di come intendono usare le risorse aggiuntive assegnate e inviarlo agli Usr; gli Usr, verificata la compatibilità, elaboreranno i dati ricevuti e li invieranno al MIUR; sulla base di questi dati, il Miur provvederà a scorrere le graduatorie nazionali, divise per province, e all’assunzione giuridica degli interessati. Tali operazioni dovrebbero concludersi entro dicembre 2015.



    Tecnica della scuola
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    Immissioni in ruolo: indicazioni Miur. Posti su fase zero 36.627 posti. Tabelle regioni aggiornate


    La Uil pubblica il resoconto dell'incontro avvenuto al Ministero sulle immissioni in ruolo 2015.
    Il Miur ha al momento illustrato la prima tranche (fase 0) del piano di immissioni in ruolo, che riguarda i posti resi liberi per il turn-over (21.880) e quelli consolidati relativi al sostegno (14.747), in totale 36.627.
    Su questi posti verranno effettuate le nomine con le modalità "tradizionali": il 50% dei posti disponibili andrà alle GAE ed il restante 50% ai concorsi ordinari.
    Per ciò che concerne i concorsi ordinari, le graduatorie valide per le nomine in ruolo sono quelle relative al concorso indetto con DDG n. 82/2012. Per le classi di concorso non ricompresi in questa procedura, restano valide quelle relative alle graduatorie dei concorsi precedenti.
    Per quanto riguarda il sostegno, nella scuola secondaria di secondo grado le nomine in ruolo continuano ad essere effettuate tenendo conto delle singole aree disciplinari.
    Nella scuola secondaria di primo grado, invece, tutte le classi di concorso confluiscono in un'unica area disciplinare.
    Al personale nominato in ruolo sarà assegnata, per l'anno scolastico 2015/2016, la sede di servizio provvisoria. La sede definitiva verrà attribuita successivamente secondo quanto verrà stabilito dal contratto sulla mobilità relativa all'anno scolastico 2016/17.
    Questa fase di nomine si realizza a normativa vigente e consente ai beneficiari di mantenere la titolarità della cattedra.
    Queste operazioni, come negli anni precedenti, devono concludersi entro il prossimo 31 agosto.
    Al termine di questa procedura cesseranno di avere validità tutte le graduatorie dei concorsi ordinari antecedenti a quello indetto con DDG n. 82/2012.
    Le fasi successive, previste dalla legge appena approvata alla Camera dei deputati, saranno disciplinae con appositi provvedimenti. Da domani infatti si susseguiranno al Miur una serie di incontri per la predisposione di tali atti.
    Nel resoconto non è ancora disponibile la risposta relativa alla obbligatorietà o meno della domanda di assunzione per le fasi B e C, dal momento che l'incontro ha riguardato solo la fase esclusa dal piano straordinario di immissioni in ruolo.

    Tabella Miur posti per provincia e classe di concorso Aggiornata all'8 luglio


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    Assunzioni, ecco le scadenze


    Pronta la circolare con tutte le indicazioni per chiudere entro la prima metà di novembre. Monito agli uffici: estate decisiva, scaglionate le ferie
    Il tempo stringe. E il singolo errore umano o intoppo burocratico che può esserci su un territorio può compromettere la riuscita dell’intera operazione. La task force che sta lavorando al ministero dell’istruzione per realizzare il piano straordinario delle 100mila assunzioni, divenuta legge la riforma della Buona scuola, ha messo a punto la tabella di marcia e le relative indicazioni operative, che saranno impartite con una circolare-vademecum nelle prossime ore a tutti gli uffici periferici.
    Un’indicazione, informale, è già stata data verbalmente nel corso dell’incontro con i direttori regionali: scaglionare le ferie dei dipendenti degli uffici periferici, perché luglio e agosto saranno i mesi decisivi per la sorte di tutte le operazioni e restare a corto di personale è un lusso che quest’anno nessuno può concedersi.
    Si parte con la cosiddetta Fase 0: le 36 mila assunzioni sui posti vacanti e disponibili del turn over. Il decreto di autorizzazione, depennate una cinquantina di cattedre, secondo quanto risulta a ItaliaOggi è stato già restituito controfirmato dal ministero dell’economia e a giorni sarà pubblicato. Si tratta delle assunzioni da fare secondo le vecchie regole, scorrendo le relative graduatorie: le nomine dovranno chiudersi entro il 14 agosto. Si passa poi alla Fase A: altre 10 mila immissioni in ruolo circa sui posti vacanti e disponibili di organico di diritto che residuano: data di completamento il 15 settembre prossimo. I docenti assunti prenderanno servizio in quei giorni, con decorrenza giuridica primo settembre.
    C’è infine la fase B, quella più complessa del potenziamento che dovrà far lievitare il contingente fino a 102 mila nuovi assunti, con una disponibilità aggiuntiva di insegnanti di circa 7 unità a scuola. In base alla rilevazione del fabbisogno, i docenti saranno assegnati entro i primi giorni di novembre, massimo il 15 del mese, agli istituti. Per partecipare a queste fase nazionale, sarà emanato un bando: gli interessati dovranno fare domanda dal 28 luglio al 14 agosto. Il consiglio ministeriale è che tutti presentino domanda, anche chi conta ragionevolmente di essere assunto nelle fasi precedenti, per evitare poi di restarne esclusi.
    Per superare le maggiori difficoltà delle amministrazioni locali, il dicastero guidato da Stefania Giannini ha pronta anche una squadra di esperti da inviare sul territorio a seconda dei casi. Consapevole che sulla riuscita del piano straordinario si gioca il match decisivo della partita con i sindacati e con il mondo scolastico in generale che alla riforma Renzi ha detto no.


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    Le assunzioni verso il decollo


    L’avviso del ministero per concorrere alla seconda fase delle immissioni, in ballo 55 mila posti. Le istanze dei precari interessati dal 28 luglio al 14 agosto
    Decolla la fase più impegnativa del piano straordinario di assunzioni, quella relativa ai 55mila posti dell’organico potenziato. L’avviso ai precari perché facciano istanza per concorrere sarà pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale. Le domande dovranno essere presentate on line dal 28 luglio fino al 14 agosto 2015, così come anticipato martedì scorso da ItaliaOggi.
    Il ministero dell’istruzione si attende che le domande siano fatte da tutti i potenziali concorrenti, anche da coloro che hanno le carte in regole per entrare nella prima fase delle assunzioni, quella già avviata e che dovrà concludersi entro metà agosto sui posti vacanti e disponibili dell’organico di diritto.
    I docenti precari interessati al nuovo giro dovranno indicare come sede di destinazione tutte le province in ordine di preferenza. Le assunzioni, infatti, saranno disposte sul territorio nazionale, con l’obiettivo di confermare il docente nella stessa provincia o comunque in provincia vicina, ma senza nessuna certezza in tal senso.
    Cambia anche il criterio di assegnazione dei posti: non 50% ai candidati delle graduatorie del concorso e 50% ai candidati delle graduatorie ad esaurimento, le assunzioni saranno disposte dando priorità alle sole graduatorie del concorso, fino al loro esaurimento, e poi si scorreranno le Gae.
    Secondo quanto risulta a Italia Oggi, l’amministrazione applicherà anche in questa fase le riserve previste dalla legge 68/99, ma non è ancora stato reso noto quale sarà il criterio che sarà adottato durante le operazioni.
    La presentazione dell’istanza non è obbligatoria. La legge 107/2015, la riforma della scuola, peraltro, non prevede sanzioni nei confronti di coloro che si asterranno dal presentarla. E tra l’altro le graduatorie a esaurimento continueranno a rimanere in vigore anche dopo le immissioni in ruolo. C’è però il rischio che, se le Gae saranno chiuse, chi vi staziona oggi rimanga in futuro tagliato definitivamente fuori. Quanto alla decorrenza dei contratti a tempo indeterminato, la legge prevede che l’assegnazione della sede avverrà al termine della relativa fase, salvo che siano titolari di contratti di supplenza diversi da quelli per le sostituzioni brevi e saltuarie.
    In tal caso l’assegnazione avverrà al 1° settembre 2016, per i soggetti impegnati in supplenze annuali, e al 1° luglio 2016 ovvero al termine degli esami conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di secondo grado, per il personale titolare di supplenze sino al termine delle attività didattiche.
    Il dicastero guidato da Stefania Giannini ha predisposto anche una task force di supporto a disposizione degli uffici periferici e a giorni sul proprio sito aprirà una linea dedicata con le risposte alle questioni poste anche dai precari. Le assunzioni per il potenziamento dovranno essere chiuse entro la metà di novembre.



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    Ecco il bando nazionale per le assunzioni: da martedì 28 luglio domande solo online



    Parte ufficialmente la fase due delle assunzioni nella scuola. Oppure le «fasi B e C» per dirla con le parole del Miur. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato ieri sul suo sito internet il decreto del direttore generale con il bando per la procedura nazionale che servirà ad assegnare fino a 66mila posti sui 102mila complessivi dell’intera operazione-precari. Dandone notizia anche sulla Gazzetta Ufficiale. Confermati i termini anticipati nei giorni scorsi sul Sole 24 ore: le domande andranno presentate solo online dal 28 luglio al 14 agosto. Potranno partecipare sia gli iscritti alle graduatorie a esaurimento sia i vincitori (più gli idonei) del “concorsone-Profumo” del 2012. Che dovranno indicare, tra le altre cose, un ordine di preferenza tra tutte le province italiane.
    Assunzioni in quattro fasi
    Ma facciamo un passo indietro. Il maxi-piano di stabilizzazioni messo in piedi dal governo con la “Buona scuola” (la legge 107 del 2015) punta a immettere in ruolo 102.736 precari. La prima fase (o meglio la «fase zero» per usare l’espressione di viale Trastevere) è partita nelle scorse settimane e servirà a coprire i 36.627 posti liberi da turnover (21.880 comuni e 14.747 sul sostegno). Alcuni uffici scolastici regionali hanno già fissato le prime convocazioni, altri lo faranno a breve (per una prima ricognizione si rinvia a Scuola24 di oggi). Le cattedre che non verranno assegnate in questa sede torneranno in gioco nella fase “A” che riguarda invece le altre 10.849 posizioni vacanti e disponibili (ad esempio gli spezzoni di ore). Entrambe dovrebbero chiudersi entro la metà di agosto.
    Le eventuali disponibilità non assegnate nei primi due step torneranno in ballo per la procedura nazionale disciplinata dal bando pubblicato ieri. A sua volta divisa in due fasi: la «B» che dovrà assegnare i posti rimasti vacanti nei giri precedenti e che dovrebbe terminare entro metà settembre; la «C» che coprirà i 55.258 posti del potenziamento dell’offerta formativa e che dovrebbe concludersi entro metà novembre. Sulla base dei fabbisogni di ingegnanti aggiuntivi (da destinare alle supplenze brevi, ai corsi di recupero oppure alle iniziative extra-curriculari pomeridiane) che le scuole sono tenute a esprimere entro ottobre. Laddove, come forse ricorderà, per la partenza vera e propria dell’organico dell’autonomia bisognerà aspettare l’anno scolastico 2016/2017.
    Il bando
    Alla procedura nazionale potranno partecipare tutti gli iscritti alle graduatorie a esaurimento e i vincitori (e idonei) del vecchio concorso Profumo del 2012. Poiché le fasi precedenti al momento dell’apertura delle domande saranno ancora in corso, è opportuno che tutti gli interessati si iscrivano alla procedura nazionale. Anche perché chi sarà assunto nelle fasi zero e A non parteciperà comunque alle fasi B e C. I docenti in possesso della specializzazione ad hoc potranno scegliere se privilegiare la nomina su un posto di sostegno. Fermo restando che non potranno invece prendervi parte i soggetti iscritti nelle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi prima del 2012, né il personale già assunto a tempo indeterminato, indipendentemente dalla classe di concorso.
    Come partecipare
    Per partecipare bisognerà presentare un’unica domanda via web, esclusivamente attraverso Polis – “Presentazione Online delle Istanze” – raggiungibile dalla home page del sito internet del Miur (www.istruzione.it ). Le istanze presentate con modalità diverse non saranno prese in considerazione. Tutti i docenti che aspirano all’immissione in ruolo dovranno mettere in ordine di preferenza tutte le province d’Italia. Le nomine avverranno in modo centralizzato, con procedura informatizzata. I prof potranno accettare o meno l’offerta ricevuta. In caso di accettazione, l’Usr di riferimento indicherà la sede di servizio. Chi rinuncia non riceverà altre proposte di assunzione. L’obiettivo esplicito del Miur è coprire tutte le cattedre vacanti entro l’avvio delle lezioni. Un obiettivo quanto meno ambizioso considerando la complessità (e la lentezza) della macchina amministrativa che caratterizza la nostra amministrazione scolastica.
    La macchina delle assunzioni nella scuola è ufficialmente partita. Alla fase zero già avviata nelle scorse settimane dagli Uffici scolastici regionali – che punta a immettere in ruolo il prima possibile 36.627 docenti – segue ora la procedura nazionale vera e propria. Che servirà ad assegnare, in due momenti diversi, le altre 66.107 cattedre: prima le 10.849 vacanti e disponibili che non siano state assegnate nel frattempo poi le 55.258 di potenziamento dell’offerta formativa. Al bando, che è stato pubblicato oggi, potranno partecipare gli iscritti alle graduatorie a esaurimento e i vincitori (e idonei) del concorso 2012. Ogni candidato dovrà indicare l’ordine di preferenza tra tutte le province nazionali. Le domande andranno presentate solo online dalle ore 9.00 del 28 luglio e alle 14.00 del 14 agosto 2015.


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    Scuola, caos assunzioni: precari pronti a boicottare le immissioni in ruolo

    I supplenti meridionali con punteggio più alto rischiano di dover accettare cattedre più lontane da casa per coronare il sogno del posto fisso
    PRECARI della scuola sull’orlo di una crisi di nervi disposti a boicottare le immissioni in ruolo. Così, il caos assunzioni temuto alla vigilia sta già iniziando a prendere contorni ben precisi. E prima del previsto. I più pessimisti prevedevano un inizio di anno scolastico nella confusione. Ma siamo ancora in piena estate e il ministero dell’Istruzione si ritrova a fronteggiare le prime grane. Almeno su due fronti, che stanno facendo letteralmente impazzire i supplenti delle graduatorie ad esaurimento, in attesa della chiamata per le 103mila assunzioni previste dalla Buona scuola di Renzi. Ma andiamo con ordine. Tantissimi precari meridionali, dopo l’emanazione da parte del Miur delle istruzioni per eseguire le immissioni in ruolo che daranno sostanza a tutta la riforma della scuola, hanno aperto gli occhi su una realtà che a prima vista sembra assurda, ma che purtroppo è triste realtà.

    I supplenti meridionali con più punteggio dovranno accettare le cattedre più lontane da casa oppure aspettare qualche altro anno per coronare il sogno della cattedra fissa, mentre i colleghi posizionati in fondo alle graduatorie – quelli che, per intenderci, potrebbero anche non avere mai insegnato – troveranno posto vicino casa e da subito. Per comprendere il busillis occorre riprendere le informazioni sulle quattro fasi in cui si svilupperà il piano di assunzioni. Nelle prime due fasi – la fase zero e la fase A – le immissioni in ruolo di 47.476 posti avverrà secondo le vecchie regole: metà dei posti andrà ai vincitori di concorso e l’altra metà ai precari delle graduatorie provinciali. Con destinazione nella stessa regione in cui si è svolto il concorso, per i primi, e nella stessa provincia di iscrizione nelle graduatorie ad esaurimento, per i secondi. Ma appena si passa alla fase B – la terza per intenderci – cambiano le regole.
    Per partecipare alla distribuzione dei posti occorrerà infatti presentare domanda online e l’orizzonte, per ottenere una cattedra, si estende all’intero territorio nazionale. I posti disponibili, che ovviamente andranno a coloro che hanno più punteggio in graduatoria, saranno quelli residuati dalle prime due fasi. E in parecchie province del Nord si sa che alcune graduatorie sono quasi vuote. I precari di Palermo, Caserta, ma anche quelli pugliesi e calabri si sono accorti che saranno tanti, in alcuni ambiti, i posti che rimarranno vacanti. E si stanno preparando a fare le valigie. Ma non riescono a mandare giù che i colleghi con meno punteggio resteranno a poche decine di chilometri da casa. Perché nella fase C, quella successiva, verranno distribuiti altri 48.812 posti comuni e. 6.446 posti di sostegno, circa 6 o 7 posti per ogni scuola, che andranno a coloro che sono rimasti in attesa della convocazione perché con il punteggio minore.
    Salvo Altadonna, precario di sostegno della scuola primaria di Palermo, parla di “assurda sperequazione senza precedenti”. E fa un esempio. “Nelle fasi zero e A, in provincia di Milano, sono stati assegnati 877 posti per il sostegno nella scuola primaria, mentre su Palermo soltanto 32. Ma nelle graduatorie ad esaurimento e del concorso, sempre in provincia di Milano, non si contano più di 200 aspiranti. Gli oltre 600 posti non coperti a Milano saranno assegnati nella fase B, nazionale, tramite – continua Altadonna – il sistemone informatico centrale che avendo come priorità la copertura dei posti e non la provincia di preferenza selezionerà coloro che hanno più punti attingendo dalle provincie del sud, laddove nella fase B i posti saranno tutti esauriti”. Mentre nell’ultima fase i posti andranno a coloro che si ritrovano più in basso nelle rispettive graduatorie.
    “Così – conclude il precario palermitano – chi con punteggi bassi non è stato individuato nella precedente fase B vedrà tramutato l’incarico annuale, nel frattempo avuto, in contratto a tempo indeterminato e rimarrà più vicino a casa”. Se le ultime due fasi fossero state accorpate in una sola, spiegano i sindacati, questo problema non si sarebbe presentato. E in parecchi si stanno organizzando per boicottare la domanda online – da effettuare tra il 28 luglio e il 14 agosto – visto che il bando emanato da viale Trastevere non prevede più nessun obbligo. Se le cose dovessero andare in questo modo, parecchi immissioni in ruolo salterebbero, soprattutto al Nord, e i precari del Sud dovrebbero aspettare le immissioni in ruolo dei prossimi anni. Il primo a parlare di “nomine nel caos e lotteria estiva” è stato il neosegretario generale della Uil scuola, Pino Turi.
    “In queste ore – spiega Turi – ci stanno arrivando moltissime richieste di chiarimento da parte di insegnanti che non hanno idea di quanto potrà concretamente accadere da qui ad agosto. La colpa è di una procedura varata con un’approssimazione insostenibile – sottolinea il sindacalista – dopo l’emanazione del decreto che dà l’avvio al piano di immissioni in ruolo del governo. Ma qui c’è in gioco il destino delle persone”. Un’altra questione, che sta facendo perdere il sono ai precari, è il comportamento da assumere di fronte alla domanda online: farla o no. “Pare ormai chiaro – spiega Rita Frigerio, della Cisl scuola – che non ci sarà nessun depennamento in caso di mancata domanda online. Il ministero non può punire coloro che non sono in grado di sopportare una deportazione a centinaia di chilometri da casa”.
    E, come se non bastasse, la sindacalista paventa anche un altro scenario. “C’erano un sacco di posti in organico di fatto su cui effettuare le immissioni in ruolo per evitare questo caos, ma il ministero non ci ha voluto ascoltare. Invece la fretta e la mancanza di conoscenza della situazione ha prodotto questo scempio, un’aggressione alle situazioni delle persone. Se tutto – continua – fosse stato pensato meglio ognuno avrebbe potuto lavorare vicino casa senza stravolgere le famiglie. Faccio un esempio: a Milano potevano lavorare i precari di sostegno di seconda fascia, che probabilmente rimarranno furi, e a Palermo gli insegnanti di sostegno siciliani. Invece quelli di Palermo andranno ad occupare i posti a Milano e nel capoluogo siciliano rimarranno i posti vacanti, con i precari di seconda fascia di Milano senza lavoro. Una roba che scontenta tutti”.


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    Immissioni in ruolo. Non obbligatoria la PEC, anticipiamo schermate domanda da domani 28 luglio su Istanze on line


    Prende il via domani l'operazione che permetterà di attuare il piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107 del 13 luglio 2015. Inevitabili anche le polemiche legate alla mobilità a carattere nazionale.
    Procedura aperta fino alle ore 14.00 del 14 agosto, molto probabilmente molti docenti compileranno la domanda e poi attenderanno gli ultimi giorni per l'inoltro. Si tratta di una scelta professionale, ma anche di vita, molto personale.
    Ad essere interessati alla procedura gli iscritti in GaE e gli iscritti nelle GM del concorso 2012.
    La domanda sarà presente su Istanze on line, e la presentazione telematica sarà l'unica procedura accettata dal Ministero (saranno cioè escluse eventuali domande cartacee). Tutti i docenti coinvolti sono già registrati su Istanze on line, o perchè inseriti in GaE e quindi lo scorso anno hanno presentato domanda di aggiornamento, o perchè hanno presentato domanda per il concorso 2012.
    La procedura su cui cliccare si chiamerà "piano assunzionale 2015/16", dalla quale si accederà ai propri dati anagrafici risultanti a sistema. Qualora ci sia le necessità di modificarli, prima di andare avanti con la procedura, bisogna ritornare alla pagina personale di Istanze on line, cliccare su "Variazione dati personali", modificarli da lì e assicurarsi che siano stati acquisiti a sistema.
    In particolare è necessario porre attenzione all'indirizzo e mail al quale si vuole ricevere la proposta di assunzione (ci saranno dieci giorni di tempo per accettarla o rifiutarla). Il Ministero chiarirà che non è obbligatoria la PEC, ma raccomandiamo a tutti coloro che presenteranno la domanda che l'indirizzo e mail comunicato sia perfettamente funzionante.
    Bisognerà confermare anche il punteggio, acquisito a sistema, con il quale si parteciperà alla procedura.
    Vi sarà quindi una schermata nella quale i docenti saranno chiamati a scegliere la priorità tra posto comune e sostegno, se presenti in entrambe le liste, o l'opzione tra GM e GaE.
    E infine con un menu a tendina si dovrà indicare l'ordine di preferenza tra tutte le province italiane (la domanda non potrà essere inoltrata se non saranno state indicate tutte le province).
    La proposta di assunzione avverrà infatti scorrendo, nell' ordine, le province secondo le preferenze indicate e, per ciascuna provincia, la tipologia di posto secondo la preferenza indicata nella domanda.
    Non potranno presentare questa domanda
    i soggetti iscritti nelle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente all'anno 2012
    il personale già assunto quale docente a tempo indeterminato alle dipendenze dello Stato
    i soggetti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento che non abbiano sciolto la riserva per conseguimento del titolo abilitante entro il 30 giugno 2015



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