Sono stati censiti i punti di accesso pubblici attivi in Italia: troppo pochi in generale, ma alta diffusione negli hotel.
Pochi hotspot Wi-Fi in Italia: solo 5mila secondo i dati rilevati da Enter. Che si è preso la briga di censire i punti di accesso pubblici a Internet distribuiti sul territorio nazionale, scoprendo che la più alta diffusione è in Lombardia. Dove il Wi-Fi è presente per il 26% per cento, la seconda regione è il Lazio (13,1%), poi Emilia Romagna (10%), Toscana (8,6%) e Veneto (7,1%).
A livello di diffusione, il Trentino Alto Adige conta un hotspot ogni 6.387 residenti, in Lombardia si arriva a 1 su 7.399 residenti. In Toscana e Val d'Aosta siamo intorno a 1 su 8.500 persone; mentre in Piemonte 1 su 18.682 abitanti e in Sicilia 1 su 17.883. In numeri, in Lombardia ci sono 1.328 hotspot, a seguire Lazio (670), Emilia Romagna (518), Toscana (438), Veneto (363) fino ad arrivare in Basilicata (12) e Molise (7).
I posti dove si trovano il maggior numero di punti di accesso Wi-Fi è negli alberghi, ambito nel quale l'Italia si trova al sesto posto a livello mondiale. Quindi c'è ancora molto da fare in altri luoghi pubblici: un'opportunità che non sembra ancora stata colta, nemmeno dopo che è decaduto il decreto Pisanu che imponeva stringenti obblighi per la creazione delle zone Wi-Fi. Anche perché una infrastruttura wireless Lan capace di offrire una copertura migliore e più efficace aiuterebbe, per esempio, nella diffusione di Internet, limitando il digital divide, e permetterebbe un accesso diffuso al Web attraverso smartphone, netbook, portatili e tablet.


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