Ricercatori del MIT hanno sviluppato alcuni protocolli che sfruttando i sensori interni agli smartphone, come GPS e accelerometri, permettono di ottimizzare le connessioni wireless e renderle più stabili e veloci.


Un gruppo di ricercatori del MIT vuole usare i sensori dei telefoni cellulari per migliorare la qualità del collegamento dei dispositivi portatili alle reti senza fili. Gli studiosi hanno sviluppato nuovi protocolli di comunicazione che si avvalgono dei dati di GPS, accelerometro e probabilmente anche giroscopio per ottimizzare le connessioni.
Un esperimento condotto presso il campus del MIT con la diffusa rete Wi-Fi ha dimostrato che grazie ai loro protocolli i dispositivi in movimento possono raggiungere un throughput (le informazioni ricevute e inviate) migliore di circa il 50 percento.
Grazie ai dati sul movimento i ricercatori sono riusciti a migliorare quattro protocolli di comunicazione. Il primo si occupa della selezione del trasmettitore più vicino allo smartphone. "Diciamo che siete appena usciti dalla stazione del treno e iniziate a camminare verso il vostro ufficio. Attualmente il vostro telefono si connette all'access point Wi-Fi con il segnale più forte. Tuttavia durante questo processo voi avete continuato a camminare e l'access point migliore è cambiato. E questo si ripete sempre".

Il nuovo protocollo, invece, seleziona l'access point sulla base della traiettoria dedotta dell'utente, bilanciando il tempo di connessione e il throughput necessario. Negli esperimenti, i ricercatori hanno riscontrato che con il loro protocollo un telefono cellulare in movimento cambia trasmettitori con una frequenza inferiore al 40 percento al normale, migliorando allo stesso tempo il throughput di circa il 30 percento.
Il secondo protocollo si occupa di controllare la selezione della velocità alla quale il telefono invia o riceve informazioni. Il bit rate deve essere commisurato alla banda disponibile: inviare troppi dati su una connessione debole può portare a una perdita delle informazioni.
Nel caso di un prodotto in movimento la banda disponibile fluttua costantemente e quindi la selezione del bit rate è molto più difficile e complessa. Poiché un dispositivo che usa un protocollo del MIT è conscio di essere in movimento, è in grado di selezionare un bir rate più preciso. Gli esperimenti condotti hanno rivelato miglioramenti nel throughput che variano dal 20 al 70 percento, con una media del 50 percento.

Tutti possiamo godere dei nuovi protocolli!
Il terzo protocollo si occupa del comportamento delle base station wireless, permettendole di capire quando un dispositivo non è più connesso con maggiore tempestività. Oggi infatti una base station, prima di capire che il dispositivo, non è più connesso, può provare a inviare dati per diverso tempo.
Infine il quarto protocollo usa i dati per determinare le procedure di routing per reti di automobili connesse tra loro in modalità wireless e in costante movimento. Secondo i ricercatori ci sono almeno un'altra dozzina di protocolli che potrebbero beneficiare delle informazioni dei sensori integrati nei dispositivi portatili.
E noi che pensavamo che servissero solo per giocare questi benedetti sensori. Avete visto?






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