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Discussione: Mobilità: errori negli allegati. I docenti rischiano di perdere punti.

  1. #141
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    Rondolino su mobilità: se gli insegnanti del Sud urlassero in Italiano capiremmo che vogliono


    Ieri a Napoli momenti di tensione durante la manifestazione dei docenti che chiedevano trasparenza sulle operazioni di mobilità.
    Ricordiamo che sono scesi in piazza migliaia di colleghi che si sono visti sballottati fuori provincia senza conoscere il meccanismo dell'algoritmo che ha gestito il sistema informatico relativo ai trasferimenti.
    Sull'argomento è intervenuto un editorialista dell'Unità, Rondolino, che così ha commentato i fatti, con tre lapidari post:
    "I precari assunti senza concorso che non vogliono lasciare il quartiere possono sempre dimettersi, o il governo li obbliga al posto fisso?"
    "Se gli insegnanti del Sud che urlano in tv conoscessero l'italiano, almeno capiremmo che vogliono".
    Inoltre, ha anche scritto un post sul proprio blog ospitato su Wordpress.com con il quale paragona i docenti ai "milioni" di donne e uomini che stipati in barconi raggiungono l'Europa. Affermando che "per i nostri insegnanti precari essere assunti a tempo indeterminato – cioè avere tredici stipendi all’anno per quattro ore di lavoro al giorno, tre mesi di vacanza, l’assistenza sanitaria, la pensione e il diritto a non essere licenziati – e doversi spostare da casa è un’offesa, un affronto, addirittura (mi vergogno a scriverlo) una “deportazione”."
    Qui il post


    Orizzontescuola
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  2. #142
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    Insegnanti “sparite” dal sistema informatico. Ma ci sono centinaia di altri casi



    «Anche nei movimenti delle scuole d’infanzia e delle primarie ci sono stati errori gravi, con assegnazioni di sedi a persone con punteggi inferiori rispetto ad altri colleghi. La scomparsa di docenti dal sistema ancora ci mancava». Due insegnanti donne, quarantenni, con anni di precariato alle spalle, neoassunte lo scorso anno dalla GaE in fase C del piano straordinario di assunzioni hanno dovuto registrare , racconta l’edizione toscana di Repubblica, questa singolare scomparsa.
    A denunciare l’accadimento è la segretaria Cisl scuola Toscana nord, che si appresta ad andare in provveditorato per avviare la conciliazione. «Il trasferimento era obbligatorio per avere l’ambito, ma non risultano assegnate ad alcun ambito della fase C della mobilità. I loro nomi non sono presenti né a Pistoia, né in Toscana o in Italia. Le due insegnanti sono bloccate dall’errore del sistema e quindi doppiamente beffate, perché in questi giorni scadono le domande per la chiamata diretta, e non possono presentare il proprio curriculum vitae alle scuole medie».
    E se questa è una situazione vissuta con forte disagio dalle due docenti, non bisogna scordare che «Ce ne sono un centinaio a livello nazionale. Ma alla pubblicazione degli esiti della mobilità non si sono ritrovate assegnate ad alcuno. Per un errore di un sistema fatto entrare in funzione troppo in fretta dal Miur i loro nomi sono andati perduti. I colleghi con eguale punteggio hanno avuto un posto di docenza in provincia. Per loro dovremo avviare una conciliazione, confidando in una soluzione positiva prima dell’inizio dell’anno scolastico. Sono docenti entrate in ruolo a settembre 2015 dopo anni di precariato».
    «Per la bramosia di portare a compimento la legge 107 – sostiene l’esponente della Cisl-Scuola – il Ministero si è intestardito nel mettere subito in funzione il nuovo sistema che regola la mobilità del personale della scuola. La nostra proposta era quella di portare a termine il tutto in due – tre anni, perché abbiamo dovuto far fronte a trasferimenti su fasi diverse. I dati si sono intrecciati, causando grossolani errori, già emersi negli esiti della mobilità della scuola primaria. E ora anche sulla secondaria di primo grado. Sembra che il Miur abbia capito di dover aggiustare il tiro, ma ci troviamo di fronte a un lavoro arduo. Per queste due insegnanti, ad esempio, dovremo capire se c’erano posti su Pistoia – una titolarità, un potenziamento o altro – I colleghi con analogo punteggio lo hanno avuto, ma loro stanno vivendo con molto disagio questa situazione. E credo ci sia da capirle».


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  3. #143
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    Trasferimenti, Partigiani: algoritmo impazzito, prof madre di bimbo autistico sbattuta a Prato



    Dura replica dei Partigiani della Scuola Pubblica alle rassicuranti parole della senatrice Francesca Puglisi, sulla destinazione dei docenti su ambiti territoriali.
    L’associazione cita "il caso non certo isolato di una insegnante calabrese, madre di un bambino autistico grave, sbattuta senza riguardo di precedenza per la seconda volta a Prato", e parla di "algoritmo impazzito".
    "L'algoritmo su cui continua a fantasticare chi vuole speculare sul disagio che inevitabilmente deve affrontare chi ha scelto di accettare un contratto a tempo indeterminato – aveva detto Puglisi - non è altro che il meccanismo di calcolo di punteggi e titoli decisi con accordo sindacale. Chi pensa di aver fatto errori nella compilazione della domanda può rivolgersi all'ufficio scolastico regionale".
    Per i Partigiani della Scuola Pubblica, invece, si tratta invece di "un algoritmo che gioca con la vita delle persone", come nel caso dell'insegnante calabrese "é un abuso previsto dal piano assunzioni dell'anno scorso" che ha spedito lei, "beneficiaria della legge 104, immessa in ruolo nella fase b a Prato nel sostegno scuola media" (e quest'anno, nuovamente "è stata assegnata a Prato")".
    Mentre suoi colleghi "hanno ottenuto poi un'assegnazione in regione, lei, unica e sola ha dovuto sobbarcarsi 9 mesi di servizio ininterrotto percorrendo 2000 chilometri a settimana", spendendo "oltre il suo stipendio oltretutto ridotto dal declassamento".
    Secondo i docenti è una "situazione drammatica" frutto della "iniquità e incostituzionalità del sistema di reclutamento della legge 107/2015 che disconosceva per gli accompagnatori beneficiari della legge 104 la possibilità di far valere il proprio diritto di precedenza".
    Per l’associazione, "la dichiarazione dei titoli posseduti, anziché agevolare, ha penalizzato notevolmente chi ne era in possesso in maggior misura. Per questi soggetti l'algoritmo si è sbizzarrito! Ha mandato docenti di diritto a insegnare discipline tecnico-pratiche, senza punteggio, docenti di qualifica superiore in gradi di scuola inferiori senza esperienza di insegnamento e a stipendio ridotto, per giunta a migliaia di km da casa".


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  4. #144
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    Mobilità, punteggi sbagliati



    Il caso dei 50 prof con 750-350 punti. Sindacati: errori a catena. Miur: l’algoritmo non c’entra
    Che errori ci siano stati, lo ammette lo stesso ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, che li ha definiti «inevitabili imperfezioni del sistema». Ma il punto è quanti siano. E sorpattutto chi ha sbagliato. Uno dei casi più eclatanti della mobilità di quest’anno, che vede in campo 100 mila docenti e molte proteste di piazza, soprattutto dalle città del Sud da cui ci saranno i maggiori trasferimenti al Nord, è quello dei primi 50 insegnanti in testa alla lista: vantano punteggi che vanno dai 750 ai 350. Tra valutazione per il servizio, 6 punti per ogni anno di ruolo e la metà per il preruolo, e per i titoli (fino a dieci punti), è praticamente impossibile averli, ragiona la Uil scuola che ha sollevato il caso al tavolo di confronto con il dicastero di viale Trastevere.
    Troppe anomalie nell’assegnazione delle sedi, di cui i sindacati incolpano il famigerato algoritmo del sistema informatico del Miur. Per il ministero dell’istruzione, invece, l’algoritmo non c’entra, «ha tradotto in formule informatiche regole accettate dagli stessi sindacati con il contratto», replicava ieri a Rainews24 la Giannini. Al massimo, spiegano dal Miur, ci saranno errori nella compilazione delle domande. Ma se i sindacati chiedono di annullare tutto e rifare le operazioni, «perché ogni errore se ne trascina dietro centinaia«, spiega Pino Turi, segretario della Uil scuola, il ministero tira dritto. Sperando che il margine di errore non superi il 5% nazionale, con punte del 10% nei casi più complessi. Inutile dirlo, fermare la mobilità significherebbe, oltre che ammettere un pesante errore, rischiare di gettare nel caos l’avvio regolare dell’anno scolastico.
    Un dato che trapela parla per lo scorso anno di circa 2 mila istanze di mobilità che sono state corrette a mano. Se pure dovessero essere il doppio quest’anno, si tratterebbe di una situazione gestibile su scala nazionale. L’indicazione che è stata data agli uffici scolastici regionali è quella di controllare tutti i casi segnalati e di andare poi a conciliazione quando necessario. «Esiste una procedura di conciliazione, è una normalità», ha detto il ministro, «fa parte del mondo della scuola per tutti quei casi in cui c’è una controversia. Sarà questo il modo in cui gli uffici scolastici regionali, in costante contatto con noi, affronteranno e stanno affrontando i casi segnalati…La mobilità – ha aggiunto Giannini – è un fenomeno normale, di questi tempi, nel mondo della scuola. La differenza di quest’anno è che è un piano di mobilità straordinario. L’anno scorso abbiamo approvato la legge 107 che ha immesso in ruolo 90 mila insegnanti. Di questi una piccola parte è soggetta a uno spostamento» previsto dalla stessa Buona Scuola. E pare che non sia servito a ripristinare il sereno la pubblicazione, distinta per fasi, dei trasferimenti. «Gli errori sono gravi, il disagio dei professori non è giustificato perché non sorretto da motivazioni logiche», controbatte Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil. I sindacati alzano il tiro e scrivono al premier Matteo Renzi, perché blocchi le operazioni e ponga rimedio. «Non sono capricci, la situazione che abbiamo di fronte è insostenibile ed esige interventi immediati, efficaci e risolutivi», aggiunge Lena Gissi, segretario Cisl scuola. Che però tutto si blocchi sono in pochi a crederlo possibile. Significherebbe compromettere anche la chiamata diretta, che agli esiti dei trasferimenti è legata a doppio filo.


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  5. #145
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    Mobilità 2016/17: tentativo di conciliazione gestito da ATP per mobilità regionale, da Miur per trasferimenti interregionali



    Come abbiamo riferito in diversi nostri articoli, i docenti che, nell'ambito dei trasferimenti delle fasi B, C e D della mobilità 2016/17, abbiano riscontrato degli errori nell'assegnazione della sede, possono presentare istanza di conciliazione all'ambito territoriale provinciale che ha gestito la domanda.
    Diversi uffici provinciali hanno già pubblicato le apposite indicazioni relative a chi e come presentare l'istanza e i dati da inserire nella medesima.
    Tra le istruzioni già pubblicate, quelle dell'Ambito Territoriale di Verona sembrano essere le più complete. In esse, infatti, si forniscono indicazioni in merito:
    alle date entro cui presentare l'istanza (come tutti gli altri ATP);
    alla possibilità per i docenti contro interessati di depositare le proprie osservazioni (come ha indicato anche l'ATP di Padova) sebbene, come abbiamo già evidenziato in "Mobilità: anche i docenti che hanno ottenuto l'ambito richiesto potrebbero doversi difendere per mantenerlo", il Miur abbia assicurato che i contro interessati non saranno spostati dalle sedi già ottenute;
    alla gestione delle richieste e conseguente sottoscrizione del verbale di conciliazione con l’interessato.
    Riguardo all'ultimo punto, relativamente al quale non si era espresso nessuno degli Uffici che sino ad ora ha pubblicato le indicazioni, leggiamo che le richieste di conciliazione relative alla mobilità all'interno della provincia e della regione vengono gestite dall'ATP di partenza (ossia quello che ha gestito la domanda), mentre quelle relative alla mobilità tra regioni diverse saranno gestite direttamente dal Miur, al quale l'Ufficio trasmetterà tutti gli atti pervenuti.
    Quanto alla sottoscrizione del verbale, gli interessati saranno convocati solo dopo la scadenza dei termini, indicati sempre nelle stesse istruzioni, per la presentazione delle proprie osservazioni da parte dei contro interessati.


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  6. #146
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    Mobilità, diffusi gli esiti per la scuola secondaria di II grado



    Gli esiti della mobilità interprovinciale della scuola secondaria di II grado sono stati inviati agli Uffici Scolastici Regionali che stanno provvedendo a pubblicarli. I docenti hanno ricevuto le email con la risposta rispetto alla loro richiesta. Le domande erano oltre 40.000. Gli esiti della mobilità della secondaria di II grado, così come quelli dell’infanzia e della primaria, sono stati inviati anche alle Organizzazioni sindacali. Dal 16 e fino al 19 agosto per i docenti della scuola secondaria di II grado sarà possibile inserire sul portale Istanze on line i propri CV, come previsto dalle nuove procedure di individuazione per competenze degli insegnanti da parte delle scuole per la copertura dei posti vacanti. A partire dal 18 agosto i dirigenti scolastici delle scuole secondarie di II grado potranno cominciare a pubblicare gli avvisi relativi alle loro scuole.


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  7. #147
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    Mobilità: docenti che non sono stati assegnati a nessun ambito territoriale saranno utilizzati nella provincia di immissione in ruolo



    Nonostante gli aggiustamenti del Miur con la modifica degli organici di diritto e di potenziamento per evitare quanto più possibile l'esubero, era già stato previsto che per alcune classi di concorso i neoimmessi in ruolo non avrebbero potuto trovare posto in nessun ambito territoriale a livello nazionale.
    Questo vuol dire che le assunzioni dello scorso anno scolastico sono stati superiori rispetto alle esigenze dei posti liberi, tant'è vero che finora la soluzione è stata l'utilizzazione nella scuola secondaria di I grado. Una soluzione che, stante l'attuale normativa, non poteva essere utilizzata in sede di mobilità straordinaria a.s. 2016/17.
    Ecco dunque che per coloro che hanno ricevuto la mail con indicato "Le comunichiamo che per l'a.s. 2016/17 non ha ottenuto il movimento richiesto FaSE: assegnazione ambito nazionale" si prospetta l'utilizzazione
    La risposta è contenuta nel Contratto nazionale per le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per l'a.s. 2016/17.
    E' previsto infatti che i docenti che non otterranno un ambito nazionale nella fase C dei trasferimenti per mancanza di disponibilità saranno assegnati alla provincia di immissione in ruolo, d'ufficio, per il solo anno scolastico 2016/17, ad una sede al termine delle operazioni anche in soprannumero.
    all'articolo 2 comma 4 così predispone:
    " Il personale docente immesso in ruolo ai sensi del comma 96 lettera b dell'art 1 della legge 107/15 che non abbia ottenuto un ambito di titolarità al termine delle operazioni di cui alla fase C dell'allegato 1 del CCNI dell'8 aprile 2016 e sia rimasto assegnato alla provincia di immissione in ruolo, viene assegnato d'ufficio, per il solo anno scolastico 2016/17, ad una sede al termine delle operazioni previste dal presente CCNI anche in soprannumero. "



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  8. #148
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    Trasferimenti: continua la protesta




    Ancora trasferimenti dei docenti sardi lontano dall’isola e nuove proteste: non pare esserci una tregua accettabile sulla delicata questione dei movimenti dei docenti.
    Con le e-mail arrivate ieri agli insegnanti delle scuole superiori si è conclusa la fase della ‘mobilità’. Molti professori sardi ci sono rimasti male: tra le destinazioni anche Lombardia, Piemonte e Abruzzo. La speranza di salvarsi e restare in Sardegna ora è legata all’accoglimento della domanda di assegnazione provvisoria.
    “La scuola ė una cosa seria. La mobilità costringerà altri docenti sardi a preparare la valigia e partire”, attacca una docente tre i leader della mobilitazione con il ‘comitato delle valigie’, aggiungendo: “La protesta andrà avanti e siamo pronti a manifestare a Roma con tutti i colleghi che hanno subito e subiranno le ingiustizie ed i danni di questa riforma.
    Il Comitato delle valigie sarde si è unito nella protesta con il Comitato 8000esiliatifaseBGae, che riunisce i docenti del sud Italia anche loro costretti ad un massiccio esodo”.
    Tanti i rimpianti: “Si sarebbe potuto fare un semplice piano di immissioni in ruolo trasformando i posti di “organico di fatto” in posti di “organico di diritto”. Sarebbe bastato davvero poco, forse soltanto un pizzico di buon senso ma purtroppo anche quest’anno la scuola italiana non sarà per niente una…Buona scuola. Tutto ciò a discapito dei docenti, degli studenti e degli italiani”.


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  9. #149
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    Mobilità, richiesta tardiva di part-time entro il 31 agosto


    Nel corso dell’incontro d’informativa al Miur del 17 agosto, la Uil Scuola ha chiesto di dare la possibilità ai docenti, vista la straordinarietà della mobilità, di richiedere il part-time al momento della presa di servizio nella provincia di nuova titolarità.
    Secondo quanto riporta il Sindacato, l’Amministrazione ha risposto che potrà essere inviata richiesta tardiva di part-time entro il 31 agosto agli Uffici scolastici regionali che potranno concederla nel limite dell’aliquota prevista.


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  10. #150
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    Mobilità. Trasferimento annullato, il docente non è possesso del titolo di sostegno. Sospetti su errori valutazione domande



    L'Ufficio Scolastico di Bergamo annulla un trasferimento interprovinciale ottenuto da un docente verso Bologna, in quanto a mesi di distanza dalla valutazione delle domande si scopre che lo stesso non era in possesso del titolo di specializzazione per il sostegno richiesto per transitare su quel posto.
    Poco male potrebbe pensare qualcuno, l'Ufficio Scolastico se ne è accorto in tempo e non ci sono state ripercussioni su presa di servizio o avvio anno scolastico. Ma la situazione è più grave se si pensa che un tale movimento fa parte della fase B, quella destinati ai trasferimenti interprovinciali dei docenti assunti entro l'a.s. 2014/15. A chi sarebbe potuto andare il posto se l'Ufficio avesse operato i necessari controlli per tempo? E soprattutto a chi andrà adesso il posto? Come si potrà ripristinare l'esatta sequenza dei movimenti, tra l'atra determinata in prima istanza da un algoritmo ancora secretato nelle stanze del Miur.
    Sembrerebbe una questione da poco, ma per chi era interessato a quel posto potrebbe diventare un vero rompicapo.
    Ma la vicenda porta anche altre riflessioni. I sospetti sulle valutazioni superficiali delle domande da parte degli Uffici Scolastici non nascono certo oggi - altrimenti non ci spiegheremmo come sia possibile che negli elenchi compaiano punteggi abnormi, non giustificabili neanche con il precariato storico o con tutti i titoli accumulabili - e più volte i docenti stessi hanno richiesto maggiore trasparenza nell'operazione, soprattutto per quanto riguarda la valutazione del servizio svolto nelle paritarie, che vale solo in limitati casi per la primaria fino al 2007/08, ma che molti docenti a quanto pare avrebbero dichiarato fidandosi del fatto che "tanto poi l'ufficio Scolastico lo annullerà", oppure il titolo SSIS dichiarato ai fini di assicurarsi i 12 punti che in base alla tabella dei titoli spetta solo ai docenti che hanno superato il concorso ordinario.
    Il Ministero ha chiarito, nella riunione con i sindacati, che tali sospetti -o la richiesta di correzione di punteggi sbagliati - non potranno essere motivo di tentativi di conciliazione ma dovranno essere gestiti in autotutela dai singoli Uffici Scolastici.
    In ogni caso il sospetto che ci possano esserci degli errori, dato anche il numero elevato di domande da gestire, rimane.


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