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Discussione: In pensione con 40 anni, più due

  1. #11
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    Nuove pensioni, la Gilda chiede 4 emendamenti per limitare i danni. Ma i margini sono pochi


    Il sindacato di Di Meglio propone di inserire l’insegnamento tra le professioni usuranti, la possibilità di collocare i docenti negli ultimi anni di servizio in attività di coordinamento, alternative ed in part-time.Ma anche di allargare i servizi e titoli riscattabili. L’11 dicembre Monti incontra Cgil, Cisl e Uil.
    Il capo del Governo, Mario Monti, ha in più occasioni sostenuto che “i margini per modificare la manovra sono minimi”. Eppure sono diverse le parti sociali che stanno rivendicando diverse modifiche da applicare in extremis al piano di risanamento pubblico in questi giorni all’esame delle Commissioni parlamentari di competenza. E la scuola non è da meno. Tra le richieste che giungono sul tavolo del nuovo Premier, nelle ultime ore è arrivata anche quella del direttivo nazionale della Gilda degli insegnanti: il sindacato guidato da Rino Di Meglio chiede al Governo di adottare quattro emendamenti “di buon senso” ed “armonizzabili con le esigenze di economia dello Stato” perché attuabili senza “aggravi finanziari”. Almeno nella fase immediata. L’obiettivo del sindacato autonomo è quello di limitare le ripercussioni negative che l’innalzamento dell’età pensionabile rischia di provocare sulla qualità della professione docente.
    Per limitare i danni derivanti dai nuovi parametri per accedere alla pensione, la Gilda ritiene che “l’insegnamento venga riconosciuto come lavoro usurante” e venga di conseguenza “data la possibilità per gli insegnanti, negli ultimi anni di servizio, di essere utilizzati in attività connesse al tutoraggio o coordinamento di docenti neo assunti o di essere collocati, a domanda, in altre amministrazioni”.
    La terza misura prospettata dal sindacato riguarda la possibilità di fruire di pensione e part-time negli ultimi cinque anni precedenti il raggiungimento dei requisiti pensionistici. “Questa soluzione – spiega il sindacato - offrirebbe l’opportunità di perfezionare numerosi contratti a tempo indeterminato di neo-assunti su part-time, offrendo maggiori garanzie di stabilità professionale alle nuove generazioni”. L’ultima proposto della Gilda è quella di “recuperare con riscatto tutti i periodi privi di contribuzione attualmente non riscattabili”.
    L’impressione è che i tempi per valutare la portata degli emendamenti proposti dalla Gilda siano davvero limitati. In compenso nella serata dell’11 dicembre, alla vigilia dello sciopero generale (la scuola però si fermerà per un’ora il 19 dicembre) Monti incontrerà i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: vista la gravità della situazione economica, se Camusso, Bonanni e Angeletti dovessero riuscire a strappare un’introduzione più graduale dei nuovi parametri pensionistici, l’indicizzazione degli attuali assegni fino a 1.400 euro e la riduzione dell’Ici per la prima casa sarebbe già un successo.


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  2. #12
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    Predefinito Perequazione automatica sulle pensioni di gennaio

    Per effetto della legge n. 214/2011 (manovra Monti) le pensioni con decorrenza anteriore al 1° gennaio 2012 sono state adeguate nella percentuale del 2,6% per la pensione con importo mensile fino a € 1.405.05 (3 volte il trattamento minimo Inps).
    Per le pensioni di importo superiore a tre volte il suddetto minimo Inps e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato (€ 1.441,58).
    Le pensioni superiori a tale ultimo importo non saranno rivalutate (art. 24, comma 25).
    Pertanto, il calcolo della perequazione automatica in via previsionale per il 2012 sarà effettuato tenendo conto dei seguenti valori:
    · 2,6 % sull’importo mensile non eccedente € 1.405,05
    · per gli importi mensili compresi tra € 1.405,06 e 1.441,58: l’incremento a scalare per un massimo di € 36,53 che viene attribuito fino a concorrenza di € 1.441,58
    · 0% per le pensioni eccedenti € 1.441,58
    I valori di perequazione definitivi per il 2011 sono invece i seguenti:
    · 1,6% sull’importo mensile non eccedente € 1.382,91
    · 1,44% sull’importo mensile oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85
    · 1,2% sull’importo mensile oltre € 2.304,85
    Per tutti i dettagli si rimanda alla lettura della nota operativa Inpdap n. 44/2011.



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  3. #13
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    Pensionamenti, probabile lo slittamento delle domande a febbraio


    La Flc Cgil denuncia oggi lunedì 16 gennaio l'incertezza in cui versano i lavoratori in procinto di cessare il servizio dal 1° settembre 2012, per il raggiungimento del pensionamento.
    Il sindacato di via Leopoldo Serra infatti, oltre a indicare le criticità del decreto Salva Italia, convertito nella legge 214 del 22 dicembre 2011, che avrebbe “reso la materia previdenziale molto più complessa rispetto all’esigibilità del diritto, oltre ad aver aggravato le condizioni personali e professionali dei lavoratori, costretti al lavoro in età improponibili”, nota come il “provvedimento con cui l’Amministrazione comunica i criteri di accessibilità al pensionamento e i termini per la presentazione delle domande, è ancora in fase di elaborazione, in attesa di un incontro fra INPDAP, Funzione Pubblica e IGOP, richiesto dal Ministero dell’Istruzione per i dovuti chiarimenti sull’applicazione delle nuove disposizioni in materia”.
    La Flc Cgil, nel richiedere all'amministrazione interventi di chiarimento, dà per probabile lo slittamento, al prossimo mese di febbraio, dei termini per presentare le domande di cessazione di servizio, proprio a causa dell'assenza del provvedimento che disciplina la materia.



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  4. #14
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    Pensioni, in migliaia sperano nell’emendamento al Milleproroghe

    Nelle prossime ore le Commissioni parlamentari competenti esprimeranno il loro parere sugli emendamenti presentati nei giorni scorsi, tra i quali è presente anche lo slittamento al 31 agosto 2012 dei requisiti per lasciare il lavoro anticipatamente secondo le vecchie regole.
    C’è fibrillazione tra alcune migliaia di lavoratori della scuola: nelle prossime ore le Commissioni parlamentari competenti esprimeranno il loro parere sugli emendamenti presentati nei giorni scorsi, tra i quali è presente anche lo slittamento al 31 agosto 2012 dei requisiti per andare in pensione secondo le vecchie regole (raggiungere quota 96 attraverso un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e 61 anni di età oppure 36 di servizio e 60 di età). Decisivo sarà il giudizio che darà la commissione legata al Mef, poiché superato lo scoglio del merito, rimane a questo punto da superare solo quello legato alla copertura finanziaria del provvedimento.
    Comunque vada, per Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che ha promosso l’emendamento inviandolo assieme ad altri alle commissioni competenti, si tratta di una notizia importante: “Ancora una volta – ha commentato Pacifico - le richieste dell’Anief, unica associazione sindacale ad avere presentato una memoria scritta con specifici emendamenti alla I e alla V Commissione della Camera dei Deputati, sono state trasformate in proposte emendative da diversi gruppi parlamentari che meritano il ringraziamento di tutto il personale della scuola. In tal modo abbiamo risposto con efficacia all’invito dei presidenti delle commissioni parlamentari di competenza di fare dei rilievi al decreto utili ad eliminare limiti e storture. Ma indirettamente – ha concluso Pacifico – abbiamo anche risposto a coloro che accusano l’Anief di essere un sindacato che opera esclusivamente attraverso ricorsi in tribunale”.
    Se invece l’emendamento non dovesse passare, il personale della scuola che vorrà andare in pensione anticipatamente dovrà farlo accumulando i contributi raggiunti entro lo scorso 31 dicembre: sul sito internet dell’Inps è già disponibile la modulistica per chiedere di andare in pensione con le modalità precedenti alla recente riforma.


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  5. #15
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    Milleproroghe, 'evaporata' l'uscita ad agosto per le pensioni...

    "E' inammissibile l'accanimento sulla scuola e sugli insegnanti" all'interno del decreto Milleproroghe, secondo il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, che sollecita il ministro Profum0 a risolvere "positivamente" la questione.
    Dal provvedimento - afferma di Menna - è "inspiegabilmente evaporato" "l'emendamento di assoluto buon senso che prevedeva per la scuola la data del 31 agosto per il possesso dei requisiti per mantenere il vecchio sistema pensionistico, anziché quella del 31 dicembre, perché, per la scuola, l'uscita per andare in pensione è al 1 settembre, invece che al 1 dicembre".
    La Uil scuola sollecita perciò le forze politiche, il governo e in particolare il ministro Profum0, "affinché nella discussione in Aula la questione venga positivamente risolta". Il sindacato segnala, inoltre, che "nella norma per eliminare la penalizzazione di chi ha 41 o 42 anni di contributi e non ha compiuto 62 anni non è stato previsto, ai fini della anzianità contributiva, il riconoscimento della laurea, laddove riscattata".

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  6. #16
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    Pensioni docenti: i sindacati chiedono di ‘sanare l’ingiustizia’

    Con argomentazioni convergenti i sindacati confederali della scuola chiedono al Governo e al Parlamento di sanare l'ingiustizia commessa in materia di pensioni.
    “Si trattava”, sostiene il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo, “di un atto di equità nei confronti del personale della scuola che ha una sola finestra di uscita nei pensionamenti con riferimento all'anno scolastico e non quello solare. Quell’ emendamento poteva dare una risposta ai precari liberando altri 3500 posti da utilizzare per le stabilizzazioni”.
    A sua volta il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, afferma che sulle pensioni la scuola “non rivendica privilegi, chiede solo di non essere penalizzata a causa delle particolari modalità che regolano la cessazione dal servizio del suo personale. Consentire di andare in pensione coi vecchi requisiti a chi li maturi entro il 31 agosto, e non il 31 dicembre, avrebbe permesso di rimuovere una vera e propria iniquità”.
    Anche per Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, “la mancata approvazione dell'emendamento al Milleproroghe relativo alle pensioni per gli insegnanti è ancora un accanimento contro la scuola e il personale”.
    Per la Uil, come per gli altri sindacati, la questione tuttavia “non è chiusa”. L’invito unitario al Governo e al ministro, ma anche al Parlamento, è a individuare rapidamente “una soluzione equa”.



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  7. #17
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    Pensioni, se non passa lo slittamento anche Cisl e Uil pronte alla vertenza

    I sindacati non si rassegnano alla bocciatura dell’emendamento in Camera e Senato. Ricordano che sulla questione il governo ha approvato un ordine del giorno: ora lo traduca in legge. Sale intanto la tensione in vista del rinnovo Rsu: Scrima risponde con durezza e Pantaleo. E quasi tutti parlano di incrementi delle liste.
    Il già cospicuo numero di contenziosi avviati dai docenti precari nei confronti del Miur, pari quasi a 40mila ricorsi patrocinati in larga prevalenza dai legali del Codacons, dell'Anief e della Cgil, potrebbe presto assumere proporzioni ancora più grandi. Lo hanno annunciato Cisl e Uil Scuola, attraverso dei comunicati dai toni forti emessi il 22 febbraio: le due organizzazioni confederali sono tornate a chiedere lo spostamento dal 31 dicembre 2011 al 31 agosto 2012 del termine per acquisire i requisiti per l'accesso alle pensioni con le norme precedenti alla nuova normativa introdotta dal ministro Fornero. Del resto, i tempi tecnici per realizzare il provvedimento ci sono. E anche la disponibilità del Governo che in occasione della prima votazione alla Camera del decreto ‘milleproroghe’, il 26 gennaio scorso, aveva condiviso le finalità dell’emendamento del Pd accogliendo sulla questione un apposito ordine del giorno. Quello che manca, e che ha fatto alzare le braccia ai tanti onorevoli e senatori favorevoli allo slittamento dei termini, sono i fondi: il motivo della stroncatura dell’emendamento da parte delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
    Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, ha annunciato a nome del sindacato che se il governo non si deciderà ad approvare lo spostamento attraverso “un intervento di legge, non esiteremo ad assumere ogni necessaria iniziativa di tutela degli interessati anche sul piano legale".
    Dello stesso avviso si è detto Massimo Di Menna, a capo della Uil Scuola, secondo cui “serve un immediato intervento del Governo affinché, per la scuola, venga individuata una soluzione equa. Sulle pensioni, siamo pronti – conclude Di Menna – ad attivare misure di contenzioso su tutto il territorio nazionale”.
    A dire il vero, la minaccia di ricorrere in tribunale non è una novità assoluta: ad annunciarla, poche ore dopo la bocciatura della norma da parte delle commissini parlamentri, era stata anche l'Anief.
    Intanto, a meno di due settimane dal rinnovo delle Rsu, i rapporti tra alcuni sindacati tornano ad essere infuocati. In particolare, come accaduto spesso nell’ultimo triennio, tra Cisl e Cgil. Significativo sono le parole di Scrima, a cui non è andata già una frase pronunciata da Mimmo Pantaleo nel corso di un’assemblea di delegati diffusa in diretta web: “quello firmato dalla Cisl Scuola e da altri sindacati, che ha reso possibile l’assunzione di migliaia di precari – ha detto Scrima - sarebbe secondo il segretario della Flc-Cgil un accordo truffaldino. Delle due l’una: o non conosce il significato delle parole che usa, il che sarebbe grave per chi ambisce a rappresentare i lavoratori della conoscenza, oppure lo sa. In tal caso, si assume la responsabilità di esasperare in modo insopportabile i toni della campagna elettorale per il rinnovo delle RSU, sconfinando dalla polemica agli insulti”.
    Sempre a proposito di rinnovo delle rappresentanze sindacali, c’è poi da registrare l’ottimismo che trapela in ogni sindacato. Come la Gilda-Fgu, che secondo il suo coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, “si presenta a questo importante appuntamento con grande serenità e con la certezza che verrà sancito un aumento della propria rappresentatività”. Nel 2006, il sindacato contava 38mila iscritti e adesso, secondo i dati rilevati dal ministero dell'Economia nel dicembre scorso, la Fgu ha raggiunto quota 50mila, pari a un incremento del 31%.
    Anche Cisl e Uil si sentono sicuri del fatto loro, tanto che nei giorni scorsi hanno detto di avere messo in campo più candidati dell’ultima tornata. Chi ne avrà sicuramente di più, visto che non nel 2006 non esisteva, è l’Anief. Il sindacato di Marcello Pacifico le sta tentando tutte per raggiungere la soglia minima del 5% di rappresentatività: in appena tra anni, grazie alle vittorie in tribunale e all’effetto novità, è riuscito ad ottenere quasi 9mila deleghe. Inoltre ha annunciato di essere riuscito “a presentare le sue liste nel 15% delle scuole italiane di ogni ordine e grado”. Basteranno per centrare l’arduo obiettivo?



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  8. #18
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    Collocamento a riposo al compimento dei 65 anni


    'amministrazione deve collocare a riposo al compimento dei 65 di anni di età (salvo il trattenimento in servizio) i dipendenti che nel 2011 erano già in possesso della massima anzianità contributiva o della quota.
    A chiarirlo è la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica, che con nota n. 4295 del 30 gennaio 2012 (trasmessa dal Miur agli U.S.R. con nota prot. n. 3309 del 24 febbraio 2012), ha risposto ad un quesito del Ministero dell’Interno relativamente all’applicazione dell’art. 24 del D.L. n. 201/2011, convertito in legge n. 214/2011.
    Ai sensi dell’art. 24, per i dipendenti che al 31 dicembre 2011 hanno maturato i previgenti requisiti per l’accesso al pensionamento (per età, anzianità contributiva di 40 anni o sistema delle quote), continua ad applicarsi la pregressa normativa, perché la nuova disciplina esplica i suoi effetti esclusivamente nei confronti dei dipendenti che dal 1° gennaio 2012 maturano i requisiti per il pensionamento.
    Ne consegue che l’amministrazione, nell’anno 2012 e seguenti, dovrà collocare in quiescenza - salvo i casi di trattenimento in servizio per un ulteriore biennio - il personale che abbia compiuto 65 anni di età e che nel 2011 era già in possesso della massima anzianità contributiva o della quota.


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  9. #19
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    Pensioni, il Governo non cede. Duri i sindacati

    Gilda: anche uno studente avrebbe compreso le peculiarità del settore, il no alla deroga è offensivo. Anief: ci penseranno i giudici a sistemare la cosa, anche perchè l’attività di docenza è tra le più usuranti. Cisl: provvedimento iniquo, ma qual è la linea del governo?
    Le resistenze del governo sul mantenimento delle vecchie regole del sistema pensionistico al 31 agosto per la categoria degli insegnanti, ribadite dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, nel corso di un question time alla Camera, non scalfiscono la determinazione dei sindacati nel respingere una soluzione considerata iniqua.
    Secondo il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, con queste parole il ministro Fornero “dimostra di non avere nessuna idea di come funzioni il mondo della scuola. Persino un semplice studente – rincara la dose il sindacalista – comprende bene che per chi lavora a scuola il termine per i requisiti di pensione non cade il 31 dicembre e che, quindi, anche il computo dei contributi viaggia al ritmo dell’anno scolastico”. La Gilda non nasconde il suo disappunto e quello dell’intera categoria: “I docenti italiani – conclude Di Meglio – sono offesi dalla scarsa attenzione con cui, ancora una volta, vengono affrontate questioni cruciali come quelle che riguardano la vita e il lavoro di chi insegna”.
    Anche l’Anief non si rassegna: secondo il suo presidente, Marcello Pacifico, ancora una volta le ingiustizie del legislatore verranno compensate dai tribunali: “di fronte a tale disparità di trattamento dei lavoratori, il giudice non potrà non riconoscere la normativa specifica in ambito scolastico”. Il giovane sindacato ritiene inoltre ingiusto che la scuola non risulti tra le professioni usuranti: “vorrei ricordare che nel comparto pubblico – ha detto il rappresentante dell’Anief – l’attività di insegnamento è tra quelle lavorative più stressanti e per questo motivo ad alto rischio ‘burnout’. Pertanto – haconcluso Pacifico - chiederemo ai giudici di riconoscere l’attività di docenza come usurante e come tale di garantire ai suoi lavoratori la stessa ‘finestra’ concessa ai privati”.
    Pure la Cisl Scuola, attraverso il suo segretario Francesco Scrima, parla di “provvedimenti iniqui e discriminanti. Lo diciamo – ha sottolineato il sindacalista - al ministro del lavoro, che in Parlamento ha escluso la possibilità di rivedere le norme sui requisiti di accesso alla pensione. Anche in questa occasione, peraltro, si fatica a comprendere se ci sia - e quale sia - una linea condivisa sia all’interno del governo, sia nel rapporto tra il governo e la maggioranza che lo sostiene”.


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  10. #20
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    Pensioni: probabile scadenza 30 marzo


    L'8 marzo il Dipartimento della Funzione Pubblica ha emanato la circolare n. 2 riguardante l'applicazione dell’art. 24 del decreto legge n. 201/2011, convertito nella legge n. 214/2011 (cosiddetto decreto "Salva Italia"), relativamente ai limiti massimi per la permanenza in servizio nelle Pubbliche Amministrazioni.
    La disposizione era necessaria per l'emanazione della circolare del Miur sui pensionamenti che nella bozza, prevede la scadenza delle domande al 30 marzo.
    Segnaliamo che le domande di pensione debbono essere compilate on line e, dunque, è necessario iscriversi accedendo all'area ISTANZA ONLINE del Ministero dell'Istruzione.



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