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Discussione: Maturità, latino al Classico

  1. #531
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    Maturità 2022, chi deve presentare domanda entro il 6 dicembre


    Per l’a.s. 2021/22 la nota concernente termini e modalità di presentazione delle domande di partecipazione agli esami di Stato è la 28118 del 12 novembre 2021.
    Le scadenze da ricordare sono diverse.
    Candidati interni
    Per quanto concerne i candidati interni, per gli studenti dell’ultima classe le domande devono essere presentate entro il 6 dicembre 2021. L’ammissione all’esame di Stato è disposta, in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato.
    Per quanto concerne invece gli studenti della penultima classe per abbreviazione per merito, la presentazione delle domande deve avvenire dal 7 dicembre 2021 al 31 gennaio 2022.
    Candidati esterni
    Per i candidati esterni le domande devono essere presentate sempre entro il 6 dicembre 2021.
    Per gli esterni, la procedura è informatizzata e si accede tramite utenza SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)/CIE (Carta di identità elettronica)/eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Nel caso in cui il candidato sia minorenne, l’accesso alla procedura è effettuato dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.
    Con nota 3515 del 15 novembre il MI è entrato nel dettaglio della procedura telematica, spiegando che in questo modo sarà possibile:

    • la compilazione e l’inoltro della domanda di partecipazione all’esame
    • integrare i pagamenti della tassa erariale con il sistema Pago In Rete
    • rendere disponibili alle istituzioni scolastiche, già dal momento dell’assegnazione da parte degli USR, i dati dei candidati per la gestione delle attività relative alle varie fasi dell’Esame di Stato.
    • Per accedere alla procedura sono necessarie le credenziali SPID, CIE, eIDAS.


    Compilando la domanda è anche possibile allegare la documentazione richiesta e la ricevuta di pagamento della tassa prevista per sostenere l’esame.
    Si può indicare un massimo di tre diverse scuole dove sostenere l’esame.
    Il candidato esterno ha sempre la possibilità di visualizzare lo stato della propria domanda: in lavorazione, inoltrata, restituita, rifiutata, approvata.
    Per qualsiasi supporto tecnico, i candidati esterni possono utilizzare la mail candidatiesterni@istruzione.it


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  2. #532
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    Maturità 2022 con una prova scritta? Floridia: stiamo riflettendo, di sicuro sarà diversa dall’ultima


    Le interpretazioni della Tecnica della Scuola sulle prossime prove dell’esame di maturità erano corrette: se i contagi dovessero rimanere sui attuali livelli e soprattutto qualora dovessero ridursi, le verifiche finali con i maturandi in presenza non saranno come quelle della passata estate, quando si sono concentrate in un unico colloquio.
    Le parole della sottosegretaria
    La conferma è arrivata dalla sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che il 2 dicembre ha dialogato con gli studenti durante la GDS Academy: la rappresentante del Governo ha detto che “c’è una riflessione in corso con il ministro”.
    “L’esame sarà diverso da quello dello scorso anno, ma se la pandemia lo permetterà cercheremo di tornare verso la normalità, verso un esame tradizionale”, ha sottolineato la sottosegretaria grillina.
    Cambiamenti in arrivo
    Sembra prendere corpo l’ipotesi è che si decida per lo svolgimento di una prima prova scritta, che assieme all’orale andrebbe a comporre quindi un esame di Stato finale non molto distante da quello tradizionale (considerando che dal 2019 la terza prova scritta, il cosiddetto quizzone, erano venuta meno).
    Floridia, nel corso dell’incontro web in diretta sul canale youtube della Gazzetta, ha quindi ribadito il concetto: “tenendo conto della didattica a distanza e delle carenze che senza colpa di nessuno sono state accumulate, l’esame di maturità di quest’anno sarà modulato rispetto a ciò che sarete in grado di affrontare”.
    Bianchi l’aveva già fatto intendere
    Nei giorni scorsi, a fare intendere che vi saranno cambiamenti (ma non stravolgimenti) rispetto al 2021, era stato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che aveva detto di avere “in mente una maturità che faccia tesoro di tutto quello che abbiamo vissuto fino ad adesso”, ma anche “che faccia un passo in avanti, anche rispetto agli altri”.
    Largo quindi ad una prova scritta? Dal ministro Bianchi, tuttavia, non sono arrivate conferme in questa direzione: “Stiamo lavorando – aveva detto il numero uno del dicastero bianco – facendo tesoro dell’anno scorso e di tutto: faremo passi in avanti, però ascoltando tutti”.


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  3. #533
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    LETTERA APERTA AL MINISTRO BIANCHI SUGLI ESAMI DI MATURITÀ


    Gentile Ministro Bianchi,
    a quanto abbiamo letto, Lei sarebbe orientato a riproporre un esame di maturità senza gli scritti come lo scorso anno, quando molti degli stessi studenti, interpellati dai giornali, l’hanno giudicato più o meno una burletta.
    Nonostante i problemi causati dalla pandemia, per far svolgere gli scritti in sicurezza a fine anno molte aule sono libere per ospitare piccoli gruppi di candidati. E che l’esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti. In quello dei ragazzi – per cui deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta – perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio. Solo così potranno uscirne con soddisfazione. È nell’interesse della collettività, alla quale è doveroso garantire che alla promozione corrisponda una reale preparazione. Infine la scuola, che delle promozioni si assume la responsabilità, riacquisterebbe un po’ di quella credibilità che ha perso proprio scegliendo la via dell’indulgenza a compenso della sua frequente inadeguatezza nel formare culturalmente e umanamente le nuove generazioni.
    Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile (insieme alla garanzia che non si copi e non si faccia copiare, come accade massicciamente ogni anno); ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti.

    Grazie per la Sua attenzione.
    GRUPPO di FIRENZE per la scuola del merito e della responsabilità
    Roberta De Monticelli, Già Professore ordinario di Filosofia della Persona, Università Vita Salute San Raffaele
    Nicla Vassallo, Professore ordinario di Filosofia teoretica nell’Università di Genova
    Gustavo Zagrebelsky, Giurista e accademico, Presidente Emerito della Corte Costituzionale
    Giulio Ferroni, Professore Emerito di Letteratura italiana Università di Roma La Sapienza –
    Carlo Cottarelli, Economista, dirige l’Osservatorio sui Conti Pubblici della Cattolica di Milano
    Elsa Fornero, Docente di Economia Università di Torino, Ministro del Lavoro nel Governo Monti
    Donatella Di Cesare, Docente Ordinario di Filosofia teoretica, Università di Roma La Sapienza
    Alessandro Barbero, Docente Ordinario di Storia medievale, Università del Piemonte Orientale
    Marco Santambrogio, Docente di Sistemi di Elaborazione dell’Informazione presso il Politecnico di Milano
    Alberto Giovanni Biuso, Professore Ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Catania
    Chiara Frugoni, già Docente di Storia Medievale e della Chiesa presso l’Università di Pisa
    Carla Bagnoli, Professore di Filosofia teoretica all’Università di Modena e Reggio Emilia
    Fulco Lanchester, Docente ordinario di Diritto Costituzionale e Comparato, Università La Sapienza, Roma
    Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti
    Renza Bertuzzi, Docente nelle scuole superiori, dirige “Professione Docente”, organo della Gilda degli Insegnanti
    Roberta Lanfredini, Professore Ordinario di Filosofia teoretica nell’Università di Firenze
    Maurizio Dardano, Accademico della Crusca e docente emerito di Storia della lingua, Università Roma Tre
    Carlo Fusaro, Già Ordinario di Diritto pubblico comparato Università di Firenze
    Giovanni Belardelli, Professore Ordinario di Storia delle dottrine politiche Università di Perugia
    Ferdinando Luigi Marcolungo, Docente Ordinario di Filosofia teoretica, Università di Verona
    Paolo Crepet, Psichiatra, sociologo e saggista
    Francesco Perfetti, Già Docente ordinario di Storia contemporanea, Università LUISS Guido Carli di Roma
    Adriano Prosperi, Professore Emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale di Pisa
    Giovanni Orsina, Docente Associato di Storia Comparata dei Sistemi Politici Europe, Università LUISS di Roma
    Renato Mannheimer, Sociologo e Accademico, Esperto di sondaggi demoscopici, partener di Eumetra Monterosa
    Anna Oliverio Ferraris, Psicologa e psicoterapeuta, già Docente di Psicologia dello sviluppo, Università La Sapienza
    Giuseppe Nicoletti, Docente Ordinario di Letteratura Italiana, Università di Firenze
    Maria Cristina Grisolia, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale, Università di Firenze
    Stefano Poggi, Docente Ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Firenze
    Giacomo Poggi, Professore Onorario di Fisica generale, Università di Firenze
    Lorenzo Strik Lievers, Già Docente di Didattica della Storia presso l’Università di Milano Bicocca
    Roberto Tripodi, Responsabile Formazione dell’Associazione Scuole Autonome della Sicilia
    Enrica Lisciani-Petrini, Professore Ordinario di Filosofia Teoretica, Università di Salerno


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  4. #534
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    Maturità 2022, dal 7 dicembre le domande tardive e quelle per gli studenti che chiedono l’abbreviazione per merito


    Ieri, 6 dicembre, è scaduto il termine per presentare le domande, da parte dei candidati interni ed esterni, per sostenere gli esami di Stato 2022.
    Da oggi, 7 dicembre, e fino al 31 gennaio 2022 è comunque possibile ancora inoltrare l’istanza.
    Vediamo chi può farlo, secondo quanto riportato nella nota 28118 del 12 novembre 2021.
    Domande tardive
    Eventuali domande tardive dei candidati esterni possono essere prese in considerazione dagli Uffici scolastici regionali, limitatamente a casi di gravi e documentati motivi che ne giustifichino il ritardo, se pervenute entro il termine del 31 gennaio 2022.
    Gli studenti che si ritirano dalle lezioni prima del 15 marzo 2022 possono presentare l’istanza di partecipazione in qualità di candidati esterni entro il 21 marzo 2022.
    Gli Uffici scolastici regionali danno immediata comunicazione agli interessati dell’accettazione o meno della loro domanda e, in caso positivo, dell’istituto cui sono stati assegnati.
    Beneficiari della proroga del termine al 31 gennaio 2022, stabilito per le domande tardive dei candidati esterni, sono anche i candidati interni nelle medesime condizioni, con l’avvertenza che questi ultimi presentano
    domanda al dirigente scolastico/coordinatore didattico. Il termine è di natura ordinatoria e i candidati interni hanno comunque titolo a sostenere gli esami, qualora siano stati ammessi in sede di scrutinio finale.
    Abbreviazione per merito
    Sono ammessi, a domanda, direttamente all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, gli studenti che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in non ammissioni alla classe successiva nei due anni predetti.
    Le votazioni non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica e alle attività alternative.
    Per i candidati esterni procedura on-line
    Per gli esterni, la procedura è informatizzata e si accede tramite utenza SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)/CIE (Carta di identità elettronica)/eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Nel caso in cui il candidato sia minorenne, l’accesso alla procedura è effettuato dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.
    Con nota 3515 del 15 novembre il MI è entrato nel dettaglio della procedura telematica, spiegando che in questo modo sarà possibile:

    • la compilazione e l’inoltro della domanda di partecipazione all’esame
    • integrare i pagamenti della tassa erariale con il sistema Pago In Rete
    • rendere disponibili alle istituzioni scolastiche, già dal momento dell’assegnazione da parte degli USR, i dati dei candidati per la gestione delle attività relative alle varie fasi dell’Esame di Stato.


    Per accedere alla procedura sono necessarie le credenziali SPID, CIE, eIDAS.
    Compilando la domanda è anche possibile allegare la documentazione richiesta e la ricevuta di pagamento della tassa prevista per sostenere l’esame.
    Si può indicare un massimo di tre diverse scuole dove sostenere l’esame.
    Il candidato esterno ha sempre la possibilità di visualizzare lo stato della propria domanda: in lavorazione, inoltrata, restituita, rifiutata, approvata.
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    Maturità: 7 studenti su 10 la chiedono senza scritti e al ministero di decidere prima di Natale


    L’esame di Stato con elaborato e maxi orale è quella che la maggioranza vorrebbe. Il motivo? Troppa Dad negli ultimi anni. Sondaggio di Skuola.net su 2.500 alunni
    di Redazione Scuola
    La Maturità di “emergenza”, senza prove scritte ma con un elaborato sulle materie d’indirizzo, preparato prima, e con il maxi-orale, più lungo del solito? Una formula che, secondo i maturandi, dovrebbe essere adottata anche per l’esame 2022, replicando quanto avvenuto nel biennio 2020-2021. A sostenerlo ben 7 ragazzi su 10, tra i 2.500 studenti di quinto superiore intervistati in questi giorni dal portale Skuola.net, proprio nelle settimane in cui si avvicina il momento di capire che direzione prenderà il ministero dell’Istruzione per il prossimo giugno.
    Il motivo
    Il motivo che spinge così tanti ragazzi a chiedere a gran voce la maturità “leggera”? La stragrande maggioranza (77%) è convinta che, nonostante la didattica da settembre si stia svolgendo praticamente sempre in presenza, gli effetti negativi della Dad hanno segnato inesorabilmente l’ultimo triennio del loro percorso, impedendo di prepararsi al meglio per affrontare un esame completo. Infatti per il 90% degli intervistati, qualsiasi sia il format d’esame scelto dal Ministero, gli effetti negativi della didattica a distanza avranno un impatto sulla preparazione. Mentre il 13%, sempre tra i promotori della maturità ridotta, sottolinea la praticità di una prova del genere specie per rispettare le regole anti-Covid. La restante parte (10%), però, fa un discorso più ampio, dicendo che l’esame classico è ormai superato come metodo di valutazione.La convinzione che la maturità ridotta sia un ottimo metro di giudizio è talmente radicata nei ragazzi che, proiettandosi in avanti, la renderebbero strutturale, confermandola anche per gli anni a venire, a prescindere dal Covid. A pensarla così sono quasi 9 su 10. Certo, la maggior parte (66%) ammette che servirebbero degli aggiustamenti – anche perché in tantissimi (68%) riconoscono che togliere gli scritti faciliti il compito – ma è un dato di fatto che questa formula piace; per il 20% è addirittura perfetta così com’è.
    Le commissioni
    Così come, per il 71%, andrebbe ribadita la composizione delle commissioni: tutti professori interni e solo il presidente esterno. Solamente per il 14% del campione totale, una volta passata la pandemia, dovrebbe tornare l’esame tradizionale.Correttivi che, per qualcuno, dovrebbe essere introdotti già dal prossimo giro. Circa 1 su 10, infatti, per il 2022 vorrebbe aggiungere all’orale lungo e all’elaborato anche lo scritto d’Italiano (dando ragione a quanti stanno spingendo per riportare all’esame la prova “regina”); mentre il 7% sostituirebbe l’elaborato con la seconda prova sulle materie d’indirizzo, tenendo sempre il maxi-orale. Anche se, tutto sommato, il 90% promuove proprio l’elaborato, in quanto strumento assolutamente adatto a misurare il livello delle competenze raggiunte dallo studente: per il 46% è una degna alternativa al secondo scritto, per il 44% è persino meglio. Come detto, però, c’è una fetta di fedelissimi, abbastanza consistente (14%) che non si arrende e difende a spada tratta l’esame classico (due scritti più l’orale normale), da riportare in sella già alla fine di quest’anno scolastico. Non tanto per questioni contingenti – tra loro solo 1 su 4 pensa che la fase più dura della pandemia sia passata, permettendo di svolgere tutte le prove in presenza – quanto per ragioni personali: circa la metà (48%) al termine del proprio percorso vorrebbe cimentarsi con una maturità completa, molti altri (27%) solo così avrebbero la certezza di venire giudicati come meritano.
    La decisione prima di Natale
    In ogni caso, qualsiasi decisione venga presa, i maturandi sperano che il Ministero faccia presto: quasi 2 su 3 vorrebbero avere notizie definitive entro Natale, specie se l’esame cambierà ancora; circa un terzo (32%) si accontenterebbe di sapere qualcosa di più entro gennaio-febbraio, ma solo se la struttura proposta nel 2021 non verrà toccata per niente; appena il 4%, sempre qualora si proseguisse con la maturità dell’era Covid, aspetterebbe la primavera.
    Chiarezza sulle regole
    «Mentre la politica e la pubblica opinione dibattono sul destino dei maturandi 2022 – commenta Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net – gli studenti chiedono innanzitutto una cosa semplice: chiarezza sulle regole con cui dovranno affrontare l’esame di Maturità. Una chiarezza che spesso è mancata in questi due anni, visti i clamorosi dietrofront a cui spesso si è assistito su temi fondamentali come il ritorno a scuola in presenza, con relativi protocolli. E suggeriscono al ministro Bianchi di adottare una formula simile a quella dei due anni precedenti: maxi-orale con commissione interna. Non si tratta di un atteggiamento volto a scansare le difficoltà, i ragazzi non vogliono tirarsi indietro. Ma che l’esame sia allineato con le competenze effettivamente maturate in questi tre anni: la Dad non ha funzionato o non è durata ugualmente ovunque, per cui è impossibile realizzare prove scritte nazionali adeguate al livello di ogni realtà».


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    Gli “studendi maturanti” chiedono e ottengono l’Esame di Maturità senza scritti?


    «Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile; ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti». Sono le parole finali della lettera aperta, indirizzata il 4 dicembre al Ministro Bianchi dal “Gruppo di Firenze per la Scuola del merito e della responsabilità”, onde chiedere la reintroduzione delle prove scritte all’Esame di Stato. La firmano decine di autorevoli docenti universitari ed esponenti della cultura e della politica: tra i quali il noto storico Alessandro Barbero, la psicologa Anna Oliverio Ferraris, l’economista Carlo Cottarelli (ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Presidente del Consiglio incaricato nel maggio 2018), la storica medievista Chiara Frugoni, l’economista ed ex ministra Elsa Fornero (che diede il nome alla famigerata riforma delle pensioni del Governo Monti), il giurista Gustavo Zagrebelsky (già Presidente della Corte Costituzionale nel 2004), lo psichiatra Paolo Crepet, il sociologo e sondaggista Renato Mannheimer.
    Esame o “burletta”?
    La lettera ricorda esplicitamente che già nei due anni precedenti molti degli stessi neodiplomati hanno definito l’esame “una burletta”. La Scuola, secondo i latori della lettera, ha perso credibilità «scegliendo la via dell’indulgenza a compenso della sua frequente inadeguatezza nel formare culturalmente e umanamente le nuove generazioni»: un po’ come se gli adulti ammettessero implicitamente di non saper educare i giovani, perdonandone perciò ineducazione, grossolanità, ignoranza.
    «E che l’esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti. In quello dei ragazzi — per cui deve costituire anche una porta d’ingresso nell’età adulta — perché li spinge a esercitarsi e studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio». Principio più volte affermato anche da Paolo Crepet, il quale (come molti altri esperti della psiche umana) sostiene che la crescita si attua proprio nell’affrontare con coraggio le difficoltà.
    Crepet: «Alleviamo una generazione che svenderà il Paese»
    Pochi giorni fa lo stesso Crepet ha dichiarato che, continuando così, fra pochi anni avremo una classe dirigente di semianalfabeti che svenderanno il Paese a Indiani e Cinesi: «Perché gli Indiani sono a capo delle più grandi aziende digitali? Perché hanno università fantastiche, dove se sai, bene, altrimenti torni indietro, e tornare indietro non è bello perché lì c’è la fame. E pensare che da noi ci sono genitori che hanno fatto ricorso al TAR contro lo scritto all’esame. Sono genitori che odiano i figli, perché se togli gli ostacoli fai sì che l’ostacolo sarà a 35-40 anni e farà ancor più male».
    Come anche la lettera sottolinea, dunque, «è nell’interesse della collettività garantire che alla promozione corrisponda una reale preparazione».
    La carica dei 50.000 “studendi maturanti”
    Nello scorso ottobre una petizione su change.org (forte oggi di quasi 50.000 firme) riportava la richiesta di alcuni “studenti maturanti” [sic! Poi diventati “studendi maturandi”] di non ripristinare gli scritti per i prossimi esami 2022, «poiché troviamo ingiusto e infruttuoso andare a sostenere degli esami scritti in quanto pleonastici, i professori curricolari nei cinque anni trascorsi, hanno avuto modo di toccare con mano e saggiare le nostre capacità». La lettera prosegue in tono simile, con punteggiatura e sintassi non proprio impeccabili (ancorché — grazie al Cielo — meno scorrette della celeberrima lettera di Totò e Peppino alla “malafemmina” nel noto film omonimo).
    Da che parte sta il Governo?
    Orbene un Governo, che avesse avuto a cuore le sorti di uno dei Paesi più industrializzati del mondo, non avrebbe esitato a rispondere che, proprio in considerazione di una petizione simile, è assolutamente necessario ripristinare quanto prima la serietà della Scuola e dell’Esame di Maturità, onde sfornare diplomati che sappiano scrivere, leggere, parlare ed ascoltare (nonché ragionare con umiltà ed intelligenza).
    Viceversa l’attuale Ministro dell’Istruzione ha accolto subito la richiesta degli “studendi” e dei “maturanti”, proponendo anche per il 2022 un esame “snello”, senza prove scritte. Con motivazioni ovviamente nobili: non penalizzare i poveri studenti afflitti da due anni di “Didattica a Distanza” (che nell’anno scolastico 2019/20 era stata esaltata come un “salto in avanti” nella “modernità”); e realizzare comunque un esame “rotondo” anche con un solo colloquio orale. «Stiamo molto attenti alle richieste dei ragazzi e abbiamo molta attenzione verso quanto ci dicono i docenti. Quanto prima daremo il modo di preparare al meglio anche gli esami di quest’anno».
    Ma non era “importante saper scrivere”?
    Eppure, come lo stesso Ministro aveva ammesso il 27 maggio scorso nella trasmissione Agorà di Rai3, «È importante saper scrivere, altrimenti non si sa parlare». «Guardiamo,» aveva dichiarato già in quell’occasione, «vediamo come va, sto avendo riscontri positivi, è giusto avere tempo per articolare un pensiero complesso, ci ragioniamo».
    «Questa è la maturità che prepara al futuro», aveva chiosato Bianchi. Un futuro — c’è da chiedersi — da persone colte, preparate e libere? O da poveri servitorelli ignoranti?


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    Maturità 2022, Sasso: “Il Ministro deciderà entro la metà di gennaio. Per me deve tornare la prova scritta”


    Sul prossimo esame di Stato 2022 il Ministero dell’Istruzione scioglierà i dubbi in merito alla struttura che dovrà avere entro la metà di gennaio. Lo annuncia il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, intervenuto ad Orizzonte Scuola Tv all’intento del dibattito del 16 dicembre.
    Sulla formula che dovrà avere l’esame, Sasso ha le idee chiare: “Lo dico in maniera chiara: io sono favorevole al ritorno del modello pre-covid per l’esame di maturità. Veniamo da un periodo di deprivazione culturale. Condivido le ansie degli studenti ma bisogna guidare i nostri studenti a combattere le loro paure“.
    Sulla decisione finale: “Ne ho parlato con il Ministro che deciderà entro e non oltre la metà di gennaio, tenendo conto anche delle mie posizioni e di tutti gli appelli arrivati da universitari e studenti“.
    Un ritorno alle prove scritte? “Mi accontenterei anche della sola prova scritta di italiano per adesso. Quindi niente scorciatoie“, aggiunge il sottosegretario Sasso, che è convinto: “Abbiamo tutte le carte in regola per tornare ad una prova scritta. Magari i ragazzi ci ringrazieranno tra qualche anno“, ha proseguito Sasso.
    Le ipotesi al vaglio, per adesso, sono tre: un orale rinforzato con un elaborato, una prova scritta, ma decisa dalla commissione, il ripristino dalla maturità ante Covid (due prove scritte più prova orale).
    In realtà il ballottaggio si restringe a due ipotesi: il maxi orale con elaborato (come negli ultimi due anni) e la novità della prova scritta non più a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinché tale prova sia aderente alle attività didattiche effettivamente svolte nel corso dell’anno scolastico.


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    Maturità, Bianchi: “Dobbiamo tener conto della nuova fase pandemica ma sarà un esame serio”


    Intervenuto oggi a Uno Mattina su Rai 1, il ministro Patrizio Bianchi ha toccato vari punti riguardo il mondo della scuola. Tra questi anche quello relativo alle modalità dell’esame di Maturità in programma a giugno. Il dibattito infatti è acceso tra chi vuole si torni allo scritto e chi vorrebbe confermare la tipologia degli ultimi due anni:
    “E’ in atto una nuova fase pandemica che noi stiamo seguendo con grandissima attenzione e quindi abbiamo la responsabilità di far fare ai ragazzi l’esame serio, il più serio possibile, come abbiamo sempre fatto – spiega Bianchi – però dobbiamo tener conto anche di questo andamento pandemico. Tutti gli anni noi comunichiamo a gennaio le modalità con cui si svolgerà l’esame. Posso garantire a tutti che faremo un esame serio, ponderato, che permetterà a tutti i ragazzi e le ragazze di esprimere al meglio le loro competenze, però abbiamo anche la responsabilità di capire come sta andando la situazione pandemica. Quindi i ragazzi studino, i nostri docenti stanno facendo il loro lavoro e stiamo andando tranquillamente. Sono molto contento che ci sia questo dibattito in atto nel Paese fra coloro che dicono “vogliamo due scritti o uno scritto ecc”. Ci vogliono tutti gli strumenti per valutare le persone però avendo anche il senso della realtà. La situazione all’interno della scuola è sotto controllo ma c’è una ripresa”.


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