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Discussione: Maturità, latino al Classico

  1. #21
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    Maturità, caccia ai commissari esterni

    On line le commissioni e gli studenti si lanciano alla ricerca di informazioni
    Uno dei riti dell’esame di Maturità si sta compiendo. Oggi il Ministero dell’Istruzione mette fine all’interminabile attesa di migliaia di maturandi rendendo noti i nomi dei commissari esterni.
    Secondo un sondaggio di Skuola.net, ora che i commissari esterni hanno finalmente un nome e un cognome, 4 studenti su 5 si metteranno immediatamente alla ricerca di informazioni su di loro. Infatti, sottolinea il sito dedicato, sapere che tipo di carattere ha l’insegnante che ci si ritroverà ad affrontare nei giorni dell’esame, quali sono gli argomenti che chiede agli studenti con più frequenza, la sua eventuale fede politica e, perché no, anche quella religiosa, può aiutare i maturandi ad affrontarlo nel migliore dei modi o, per lo meno, ad andare all’esame con più tranquillità.
    Tra i metodi di “alto spionaggio” utilizzati dagli studenti, vince senza dubbio uno dei più tradizionali: la richiesta di informazioni direttamente ai propri professori. Infatti, circa il 40% dei maturandi ha affermato di chiedere ai propri insegnanti che tipi di persone sono coloro che dovranno affrontare agli esami di Stato contando sulla vecchia conoscenza fra colleghi.
    Ma c’è anche chi, circa il 38% dei diplomandi, ha affermato di cercare informazioni sui suoi commissari esterni sul web. Infatti, i siti per studenti, Facebook e, più in generale, i Social network, sono uno dei principali alleati dei nativi digitali. Di questi ragazzi, circa il 29% è intenzionato a cercare nomi e cognomi sulla rete, magari inserendoli nei motori di ricerca e sperando in qualche recensione da parte degli studenti che hanno già avuto a che fare con loro.
    Invece, circa il 9% dei maturandi vuole puntare direttamente sul social network di Mark Zuckerberg, visto che permette con facilità di cercare quali alunni frequentano la scuola dove insegna il commissario esterno e, di conseguenza, chiedere proprio a loro informazioni sul professore.


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  2. #22
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    Maturità il ministro sul caso dei “bonus”: “Molte proteste, l’obiettivo è semplificare”

    Maria Chiara Carrozza rivela di ricevere appelli e lettere: “Provvedimento ereditato, lo esamineremo”. Per la prima volta gli studenti potranno aggiungere fino a 10 punti al risultato dei test d’ammissione. Ma il sistema rischia che con lo stesso voto si prendano punti diversi anche in scuole della stessa città Sul pasticcio del bonus-maturità per i test di accesso all’università interviene il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. E lo fa da Buti in provincia di Pisa, dove ha consegnato una copia della Costituzione ai ragazzi del comune toscano, “Sui bonus maturità ci sono molte discussioni, ma il mio obiettivo è quello di semplificare la normativa rispettando i principi”. Proprio l’altro ieri il ministero ha pubblicato gli intervalli di voti che consentiranno agli diplomanti di quest’anno di raggranellare qualche punto - da 4 a 10 - che verrà sommato all’esito del test di ammissione a medicina e alle altre facoltà a numero chiuso nazionale.
    Ma il meccanismo messo in piedi dall’ex ministro Francesco Profumo determina disparità fra alunni di scuole diverse anche della stessa città. Dai calcoli di Repubblica.it rischiano di essere avvantaggiati Avvantaggiando le scuole non statali e gli studenti degli istituti tecnici a scapito dei liceali. Nelle intenzioni l’obiettivo doveva essere esattamente quello opposto: evitare che gli studenti che frequentano i diplomifici privati o istituti poco seri venissero favoriti dalla manica larga dei giudizi. Ma i criteri messi creati rischiano di penalizzare soprattutto gli studenti dei licei o comunque degli istituti più selettivi. E il neoministro Carrozza prende le distanze dal suo predecessore.
    “Ho ereditato - spiega il ministro - il provvedimento e sto cercando di capire. Sto ricevendo tantissimi appelli e lettere di giovani su questo tema, la cui normativa deve essere semplificata, altrimenti ci esponiamo a discussioni. Il ministero dell’Istruzione è pieno di ricorsi e controversie, alle quali si risponde superando i cavilli e provando a rendere il sistema molto più semplice”. Una dichiarazione che lascia pensare ad un intervento che potrebbe anche riguardare il bonus di quest’anno. I primi a protestare per le evidenti “disparità di trattamento” che la nuova normativa sul bonus-maturità introduce in vista dei test di accesso all’università sono stati gli studenti della rete degli studenti e dell’Unione degli universitari, che hanno chiesto all’inquilino di viale Trastevere un cambio di rotta rispetto al passato attraverso l’apertura di un tavolo di confronto.
    “Queste discriminazioni, sommate all’anticipo dei test a luglio e al sempre ostico sistema di risposte a crocette, scoraggiano sempre più gli studenti e impediscono loro di accedere alla facoltà scelta” aveva detto Michele Orezzi, dell’Udu. “L’esame di Stato già di per sé ha tantissimi problemi, e spesso e volentieri non riesce minimamente a valutare correttamente gli studenti per quel che vale il loro percorso di studi. Dare una ulteriore importanza al voto di maturità rende questa ingiustizia ancora più grande e stabilisce delle nuove barriere al mondo della conoscenza, che già non è un mondo aperto a tutti” aveva aggiunto Daniele Lanni, portavoce della Rete degli Studenti Medi.

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  3. #23
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    Maturità, quanto mi costi

    Spese fino a 500 euro A giugno in arrivo un carico di spese extra per i genitori con i figli che devo affrontare l’esame di Maturità. Tra ripetizioni, acquisto di vocabolari, “temari”, app per studiare e contributi scolastici non dovuti, il conto può andare da poche decine di euro fino a un massimo stimabile in 500 euro.
    Il pesante bilancio emerge da una ricerca di Skuola.net svolta nel mese passato e alla quale hanno partecipato circa 1.500 maturandi. Un conto ancora più salato per i privatisti, che in alcune scuole statali italiane pagano cifre superiori ai 200 euro per il contributo scolastico.

    La voce principale di costo riguarda le ripetizioni private: stando ai dati, un maturando su tre si affiderà alle lezioni individuali private pur di migliorare la sua preparazione. Al costo medio di 33 euro (dato Codacons 2011), per quel 9% che ne prenderà oltre 6 ore, stiamo parlando di una spesa di almeno 200 euro. Tuttavia si può salire fino a 400 euro per quel 7% che si rivolgerà alle lezioni private per più di 12 ore. Sono casi disperati, ma che in fondo equivalgono a 2-3 pomeriggi di studio a settimana da qui alla Maturità. Ma a ricorrere alle ripetizioni non sono solo gli studenti che hanno un debito da recuperare, ovvero il 40% dei partecipanti alla ricerca: anche chi galleggia sopra la sufficienza, si sottoporrà alla pratica pur di essere pronto.
    Il 40% degli studenti batterà poi cassa dai genitori per finanziare l’acquisto di strumenti finalizzati a migliorare la preparazione: si va dai classici bignami e temari, fino alle app per smartphone, ma anche nuovi vocabolari. Infatti per la terza prova sono ammessi solo dizionari monolingue, di cui gli studenti sono spesso sprovvisti perché in genere non si usano durante l’anno. Il 27% dei maturandi ha confessato che destineranno a tale proposito fino a 30 euro, il 6% promette di non spenderne più di 60 mentre quasi altrettanti supereranno questa soglia.
    Dall’indagine è emerso pure un altro balzello: il contributo, non previsto dalla normativa se non in forma volontaria, da versare direttamente nelle casse delle scuole. Circa un terzo degli studenti intervistati ha versato per il contributo fino a 30 euro, mentre uno su quattro ha superato questo importo.
    Non vanno poi dimenticati – sottolinea Skuola.net – i contributi volontari record che alcune scuole statali richiedono ai privatisti: tra esami preliminari e Maturità al Niccolò Braucci di Caivano (NA) servono 280 euro, 250 al Natta come anche al Feltrinelli di Milano, sempre a Milano si chiedono 300 euro al Liceo Agnesi (di cui 100 di cauzione), 250 al Vendramin Corner di Venezia, 160 al Piaget di Roma e via dicendo.
    «Sommando tutte queste voci di spesa, uno studente può ritrovarsi a spendere una cifra stimabile intorno ai 500 euro. Inoltre – dichiara Daniele Grassucci, Responsabile delle Relazioni Esterne del portale – non dobbiamo dimenticare lo scandalo di cui si macchiano alcuni istituti, che richiedono ai privatisti cifre ben superiori ai 200 euro per sostenere l’esame quando lo Stato, per norma, impone solo un risarcimento di eventuali spese di materiali se le prove di Maturità contemplano esercitazioni pratiche».



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  4. #24
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    Bonus maturità, i rettori chiedono lo stop. Ecco quanto pesano i nuovi punti sui test

    “Meglio congelare”, la Crui interviene sul caso della disparità nelle valutazioni. Abbiamo simulato quanto il “pacchetto” da 4 a 10 punti a disposizione dei più bravi avrebbe influito su alcune graduatorie lo scorso anno: Si possono fare salti di centinaia di posti Si congeli il provvedimento relativo al “bonus maturità” in vista di una revisione. Lo suggerisce il Presidente della Crui (Conferenza dei rettori), Marco Mancini, esprimendo la “più viva preoccupazione” in merito alla vicenda dei test d’ingresso per i corsi di laurea a numero programmato, sulla cui valutazione ‘pesa’ anche il voto conseguito all’esame di Stato che chiude il ciclo delle superiori.
    Così scendono in campo anche le Università nel “caso bonus”, il problema nato dalla norma voluta dal precedente ministro che per la prima volta permette di aggiungere da 4 a 10 punti ottenuti con un voto di maturità di almeno 80 centesimi a quelli dei test di ammissione per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. Il problema è che – come anticipato giorni fa da Repubblica.it – il meccanismo di calcolo crea evidenti disparità tra scuola e scuola. Sono fioccate le proteste e anche lo stesso ministro Carrozza ha creato una commissione per un parere, di fatto un momento di riflessione in vista di una decisione.
    Alcune simulazioni. E, usando i risultati dello scorso anno, abbiamo provato a simulare come il nuovo meccanismo avrebbe modificato alcuni test di ammissione. Alcuni esempi usando le graduatorie dei test di ammissione a Medicina e Odontoiatria del 2012/2013. I 10 punti di bonus di quest’anno valgono il 10 per cento del punteggio complessivo dell’ammissione all’università, visto che il test verrà valutato in novantesimi. E’ come se l’anno scorso il bonus fosse variato da 3,2 punti a 8 punti. Quanto pesano 8 punti in una graduatoria come quella del test di Medicina, dove in alcuni casi si può essere esclusi per un quarto di punto?
    Iniziamo da come verrà attribuito il bonus quest’anno. Prendiamo ad esempio due studenti di Pavia: uno del liceo scientifico statale Copernico e l’altro dello scientifico Paritario Olivelli. Supponiamo che quest’anno si diplomino entrambi con 85 centesimi e che decidano di tentare il test di Medicina. Secondo le tabelle pubblicate venerdì scorso dal Ministero, essendo diversa da scuola a scuola l’attribuzione del bonus, nel primo caso il ragazzo non avrà neppure un punto di bonus, mentre lo studente dell’istituto paritario riuscirà a strappare ben 10 punti di bonus, che tradotti nella graduatoria di medicina dello scorso anno corrispondono a 8 punti.
    Cosa sarebbe accaduto con 8 punti in più o in meno nella graduatoria di accesso a Medicina e Odontoiatria della macroarea Brescia-Pavia-Verona dell’anno scorso? Nel 2012/2013, tra Medicina e Odontoiatria, il ministero ha messo in palio 680 posti nei tre atenei in questione. L’ultimo classificato - il 680° - ha totalizzato 42 punti. Con 8 punti in meno si sarebbe piazzato al 1.515° posto: ben 835 posti al di sotto del proprio piazzamento. Mentre con 8 punti in più avrebbe fatto un balzo in avanti al 213° posto. Si tratta, ovviamente, di un esempio limite ma che dà l’idea dell’impatto sulle graduatorie in questione di una quota pari al dieci per cento del punteggio complessivo del test.
    Chi si aggiudicherà 4 punti potrà saltare di 100 o 200 posti in avanti o indietro giocandosi l’ammissione. E se ci sono studenti disposti ad andare in Albania in Romania pur di inseguire il sogno del camice bianco, ci saranno sicuramente studenti disposti ad inondare i tribunali amministrativi e lo stesso ministero per denunciare le disparità di trattamento tra studenti che hanno conseguito il diploma con lo stesso punteggio o con punteggi diversi, ma che hanno ottenuto bonus opposti ai voti della maturità.
    Un altro esempio. Scendendo nella macroarea Firenze-Parma-Pisa-Siena le disparità si accentuano. L’anno scorso, nei tre atenei toscani e in quello emiliano, il ministero a messo in palio 1.225 posti per Medicina e Odontoiatria. Lo studente piazzatosi al 1.225° posto ha ottenuto 39 punti nel test. Con 8 punti in più sarebbe salito al 366° posto: ben 859 posti sopra il suo. Con 8 punti in meno sarebbe precipitato al 2.681° posto, senza nessuna speranza di essere ripescato per qualche rinuncia.
    Anche al Sud non sarebbe cambiato molto. Tra Bari-Foggia e l’università del Molise, l’anno scorso, furono messi a disposizione degli studenti 505 posti. L’ultimo classificato in posizione utile - il 505° - totalizzò 38,5 punti. Una posizione che con otto punti in più lo avrebbe collocato al 146° posto che si sarebbe trasformato nel 1.295° posto con otto punti in meno.
    E se i punti di distacco fossero soltanto due, cosa accadrebbe? Nell’area tosco-emiliana si precipiterebbe in graduatoria di 309 posti. In quella lombardo-veneta due punti in meno di 203 posti verso il basso e in quella meridionale presa in considerazione - Bari-Foggia-del Molise - si scenderebbe di 120 posizioni.


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  5. #25
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    Esami di Stato: iniziato il conto alla rovescia

    Ultimi giorni di scuola per più di 8 milioni di studenti, ma niente stop allo studio per tutti coloro che si accingono a sostenere gli esami conclusivi dei percorsi di istruzione secondaria inferiore e superiore.
    La maturità è il tema che, come ogni anno di questi tempi, fa da protagonista in tutti gli spazi dedicati alla scuola. Gli esami di Stato quest’anno cominceranno il 19 giugno, con la prova di italiano. La particolarità è che dovranno concludersi entro il 18 luglio su disposizione del Miur, per non pregiudicare il diritto degli studenti a partecipare ai test d’ingresso all’Università, per alcune Facoltà quest’anno anticipati all’estate. A far parlare di più studenti e curiosi è il consueto “tototema”: ipotesi e scommesse sugli autori e gli argomenti che verranno scelti per la prova di italiano. Ungaretti, Quasimodo, Pirandello e Svevo i favoriti di quest’anno per l’analisi del testo; la crisi e lo sviluppo ecosostenibile per il saggio di ambito socio economico; Internet e i suoi 30 anni di vita per l’ambito tecnologico. Naturalmente sono solo supposizioni, che per la maggior parte dei casi non trovano riscontri nella realtà, ma che inevitabilmente influenzano la preparazione degli studenti italiani. Preparazione che negli anni è molto cambiata, soprattutto nelle modalità. Oggi poco meno della metà degli studenti dichiara di utilizzare in maniera consistente la tecnologia durante le ore di studio, il 43% abbastanza. E’ il web, infatti, a registrare il polso della situazione e il crescere della tensione con l’avvicinarsi della data di inizio. Pullulano siti, blog, applicazioni con consigli e materiali da scaricare: tesine già pronte, temi svolti, video guida allo studio e all’esposizione di alcuni argomenti. I forum sono affollatissimi. L’Anp, preoccupata da questa tendenza al saccheggio della preparazione e fatica altrui, ha inviato alla neoministra Maria Chiara Carrozza una lettera affinché si prodighi perché si prendano tutte le precauzioni possibili per garantire la regolarità degli esami di Stato e si riesca ad evitare l’utilizzo delle più moderne tecnologie almeno durante le prove. Purché si ottenga il risultato l’Anp auspica il coinvolgimento della Polizia postale e l’utilizzo di apparecchiature elettroniche atte a rilevare la presenza di cellulari accesi. Soluzioni però troppo onerose per la scuola italiana, le cui casse sono vuote da tempo, per cui bisognerà limitarsi a puntare sulla sorveglianza degli insegnanti. D’altra parte ad essere cambiate sono anche le procedure di organizzazione delle prove d’esame. Anche quest’anno, infatti, le scuole riceveranno il plico con i testi da somministrare agli studenti, per via telematica. Modalità che aveva suscitato molte polemiche lo scorso anno, perché considerata meno sicura per la protezione dei testi delle prove sino alla mattina dello svolgimento.


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  6. #26
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    È guerra aperta ai “bonus maturità” “Ingiustizie e disparità fra studenti”

    Ci sono assurde differenze nei punteggi fra scuole e fra città: si rischia di penalizzare il merito e gli istituti scolastici che lo scorso anno hanno avuto i risultati migliori. Verso una modifica ministeriale

    È guerra sul `bonus maturità´ , i punti in più per gli studenti con performance brillanti, spendibili per l’ammissione ai corsi di laurea a numero programmato. Sono scesi in campo gli studenti, le famiglie, poi gli insegnanti, i presidi, e pure i rettori delle università. Già l’altro ieri Luigi Frati aveva invitato a una pausa di riflessione per evitare che una innovazione «importante e positiva» venga travolta dai ricorsi giudiziari. E ieri sulla stessa lunghezza d’onda si è messo il il presidente della Crui, Marco Mancini. Anche sulla scia di queste forti prese di posizione, a Viale Trastevere «si lavora per una soluzione che arrivi in tempi strettissimi».
    «Si congeli il provvedimento in vista di una revisione» ha suggerito Mancini. «Occorre probabilmente una fase di riflessione in più prima di dare piena attuazione a quella parte del provvedimento (l’art. 9) che – ha spiegato – si occupa del punteggio correlato alla maturità e distribuito in maniera differente da scuola a scuola, fermo restando che lo spirito meritocratico nei confronti della carriera scolastica è assolutamente condivisibile. La cosa più opportuna da fare – ha aggiunto il Presidente dei rettori – sarebbe un intervento normativo che bloccasse, come già avvenne in passato, l’applicazione immediata del provvedimento con riferimento ai dieci punti della maturità e consentisse di rivederne la complessa disciplina dei punteggi nelle scuole e altri elementi caratterizzanti»’.
    Si eviterebbero, secondo i rettori, parecchi disagi. L’anticipazione a luglio dei test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso, decisa dall’ex ministro Profumo e accolta anch’essa da abbondanti polemiche, tra l’altro, «sta obiettivamente comportando non pochi problemi, vista – ha sottolineato Mancini – la sovrapposizione fra test universitari ed esami di maturità, e questo specialmente nel caso di Architettura, come non hanno mancato di rilevare alcuni rettori».
    Il decreto ministeriale dello scorso 24 aprile (art. 10 l. b) stabilisce che i punti, da 4 a 10, verranno «attribuiti esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto almeno pari a 80/100, rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell’anno scolastico 2011/12». In altri termini il bonus non corrisponderà direttamente al voto effettivamente ottenuto, ma sarà rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dai candidati nell’anno precedente e saranno pure calcolati scuola per scuola, provocando così inevitabilmente differenze sia tra città sia tra istituti della stessa città. Parecchi presidi hanno segnalato il rischio di penalizzare il merito e gli istituti scolastici che lo scorso anno hanno avuto i risultati migliori.
    Venerdì scorso sono state pubblicate le tabelle, pensate nel 2007 dall’allora ministro Giuseppe Fioroni, che spiegano come convertire il voto di maturità in punti bonus e sono scattate subito le polemiche. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, è già intervenuta sulla questione ammettendo che la normativa in materia ha bisogno di essere semplificata, pur rispettandone i principi: «ho ereditato il provvedimento e sto cercando di capire. Sto ricevendo tantissimi appelli e lettere di giovani su questo tema, la cui normativa deve essere semplificata, altrimenti ci esponiamo a discussioni».
    «In sostanza, questi – spiega Skuola.net – sono una grandezza in base alla quale, per conseguire il massimo punteggio al test di ingresso, sarà necessario che il voto di Maturità sia uguale o superiore al 95mo percentile. Il che significa che solo il 5% degli studenti della stessa scuola, lo scorso anno, ha preso un voto superiore, mentre il 95% ha conseguito un voto più basso. Insomma, i punteggi cambiano da scuola a scuola in base ai voti ottenuti lo scorso anno scolastico. Il meccanismo non è di semplice interpretazione. E tra l’altro – prosegue il portale studentesco – analizzando la tabella di Universitaly emergono alcune disparità: ci sono scuole in cui per prendere il massimo dei punti basta arrivare a 80/100 alla Maturità, perché 80 corrisponde al 95mo percentile. Ce ne sono altre in cui non basta nemmeno il 100 e anzi serve il 100 e lode, perché il 95 percentile è pari a 101, ovvero al 100 e lode».
    Il ministro Carrozza si è resa conto che il meccanismo così come è stato formulato rischia di creare pasticci. «La normativa in materia ha bisogno di essere semplificata, pur rispettandone i principi» ha constatato e ha messo subito i tecnici di viale Trastevere al lavoro. Entro la fine della settimana dovrebbe arrivare una soluzione. L’ipotesi più accreditata è che si proceda a una modifica del decreto del 24 aprile allo scopo di rendere meno complicato e più equo il meccanismo consentendone l’applicazione da quest’anno, senza ulteriori ritardi.

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    Maturità, crisi d’ansia per 2 studenti su 3

    In vista degli esami di maturità due ragazzi su tre soffrono di crisi di ansia, hanno frequenti episodi di mal di testa, non riescono a dormire bene. Lamentano mal di stomaco, tachicardia, apatia, agitazione. Ma calmare l’ansia è possibile. Lo sostiene Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente dell’Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico.
    «La nostra razionalità – spiega la psicologa – produce pensieri ed immagini stimolata dal nostro stato emotivo, quindi più sarò ansioso più avrò paura e più i miei pensieri andranno verso scenari disastrosi. Tutto ciò non farà altro che aumentare il mio stato di allarme, con risultati negativi sia nella capacità di preparazione che nel l’affrontare la prova».
    «Calmare lo stato d’ansia è possibile - dice la Vinciguerra – I ragazzi possono fare a casa alcuni semplici esercizi utili a rilassarsi e a combattere i pensieri ansiogeni», consiglia indicando cosa fare durante i giorni della preparazione. «Cerca di rilassarti e modula i tuoi pensieri in positivo», suggerisce Vinciguerra.
    Ed ecco come esercitarsi alla calma :
    1) Sedetevi su una sedia e rilassate il vostro corpo; ora come se vi osservaste dall’esterno guardate se tutte le parti sono davvero rilassate. Focalizzate l’attenzione su quei punti contratti, respirate e lasciatevi andare. Immaginate ora di fluttuare con la vostra sedia nella stanza e di mettervi sempre più comodi, distesi, rilassati, girate la testa, tendete le braccia, lasciatevi andare, osservate anche il vostro viso, fate delle smorfie per rilassare i vostri muscoli; se è la gola ad essere contratta lasciate andare spontaneamente i suoni.
    2) Adesso continuate a fluttuare, ascoltate il piacere della distensione, poi lentamente riportatevi con la sedia davanti al vostro tavolo di lavoro, aprite lentamente gli occhi. Forse ora quel libro non sarà più così ostile e difficile.
    3) Impariamo a pensare positivo: prendete un foglio dividetelo a metà, scrivete sulla parte destra tutte le frasi negative che vi siete detti durante la giornata : tipo non ce la posso fare, sarà impossibile, i miei compagni non mi aiuteranno mai, tanto i professori mi vogliono bocciare. Dopo un’ora scrivete accanto ad ogni pensiero negativo un pensiero positivo: tipo sono sempre riuscito, me la caverò anche questa volta, tutto e possibile basta tentare, i compagni più bravi mi hanno sempre aiutato lo faranno anche questa volta, la professoressa di matematica mi adora.
    4) Alla fine della giornata avrete sicuramente l’elenco di quasi tutti i pensieri disturbanti ma avrete a disposizione anche il corrispettivo in positivo. Guardate il vostro elenco positivo ogni volta che vi sentite allarmati o tesi. La vostra razionalità così gestita non vi procurerà la tensione o l’ansia che sono i primi responsabili negativi delle vostre performance.


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    Maturità, è tempo di tesine il 40% la pagherebbe

    Quello che gli studenti trovano difficile è scegliere il tema guida e collegare gli argomenti appartenenti a materie diverse Con l’avvicinarsi degli esami di maturità per gli studenti è tempo di tesine e molti dei maturandi , il 40%, sarebbe disposto a pagare per averne una già pronta. Visto il periodo di crisi però la maggioranza degli studenti – il 58% – resterà fedele all’antico “fai da te”.
    Il dato emerge da una ricerca di Skuola.net realizzata recentemente con gli studenti alle prese con gli esami di maturità, per i quali la tesina rappresenta una sorta di assicurazione sulla vita: all’orale, la prova più temuta, il colloquio con la commissione inizia proprio raccontando la tesina. Ma sono comunque tantissimi quelli che cercano ispirazione sul web, .
    Fare una bella figura all’esame con un tesina perfetta senza togliere tempo al ripasso del programma non ha prezzo. O forse sì. Infatti, stando ai dati circa il 40% degli studenti preferirebbe pagare piuttosto che cimentarsi sul suo lavoro finale. Di loro circa il 15% pagherebbe addirittura oltre 30 euro, mentre uno su dieci ha stabilito il prezzo massimo entro i 10 euro. Altrettanti fissano il loro budget-tesina proprio tra questi due limiti, 10 e 30 euro.
    Al contrario, la maggioranza degli studenti, circa il 60%, afferma che non sarebbe mai disposta a pagare per entrare in possesso di una tesina già pronta. Insomma, sembrerebbe che in molti abbiano intenzione di cavarsela da soli, anche se nell’ultimo mese ci sono state ben circa 600mila sbirciatine ai lavori presenti sul sito di Skuola.net nella sezione dedicata. Considerando che sono circa 1 milione i ragazzi che quest’anno saranno alle prese con gli esami di terza media e di maturità, stiamo parlando di oltre la metà.
    La maggiore difficoltà nella messa a punto della tesina non consiste tanto nel reperire le informazioni, disponibili in grande abbondanza ai tempi di Internet. Il problema è piuttosto scegliere il tema guida e collegare gli argomenti appartenenti a materie diverse. La tesina infatti è interdisciplinare, le nostre scuole sono organizzate dividendo rigorosamente le ore di lezione delle varie discipline. Tra gli argomenti più gettonati? Follia, sogno, tempo, amore, libertà e razzismo.



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    Esami di maturità: una porta d’ingresso sulla vita

    L’esame di maturità è nella memoria collettiva quanto lo sono gli archetipi di Jung. Chi non ricorda il proprio esame di maturità come uno dei momenti più significativi della sua vita? Mi rivedo davanti ad un bicchiere di latte la mattina degli esami: “non ce la farò mai”, pensavo. Ce l’ho fatta, come tutti prima o poi. Difficile convincere i ragazzi che devono affrontarlo, spesso mi capita di raccogliere le loro ansie.

    Quello che è in ballo sul piano affettivo, non è tanto il grado di apprendimento, ma quanto ci si sente capaci di lanciarsi nel mondo adulto, in quel viaggio senza ritorno che può allettare, ma anche no.
    Una volta superato ci si rende conto che l’esame di maturità era ben poca cosa rispetto a tutto quello che ci si trova ad affrontare dopo, perché come diceva Eduardo gli esami non finiscono mai e non si riferiva certo a quelli universitari.
    Ogni volta che raggiungiamo un obiettivo ci fermiamo ad assaporarne la soddisfazione, ma è un momento che dura poco. In men che non si dica ci troviamo di fronte a nuovi obiettivi e a programmare nuovi percorsi. Ogni volta per raggiungerli dobbiamo superare i nostri limiti, altri esami, a livelli diversi di complessità.
    Siamo d’accordo perciò sull’importanza di superare un esame.
    E cosa significa non superarlo? Un obiettivo mancato? Un fallimento? A giudicare dalle reazioni personali si direbbe di sì, ma siamo sicuri?
    Andrea è uno studente del quinto che sta ripetendo l’anno. Ha la testa bassa e un cappelletto con una visiera che gli copre gli occhi, guarda un punto lontano del pavimento. L’anno scorso all’improvviso ha perso l’interesse per lo studio, sicuramente dopo la fine di un rapporto sentimentale e ha cominciato ad andare male. E’ stato ammesso agli esami, che però non sono andati bene ed è stato bocciato.
    Il colpo è stato forte. Voleva gettare la spugna e lasciare la scuola. I genitori lo convincono a riprovare, ma le cose non vanno, rischia anche quest’anno, ed è piuttosto demotivato.
    La verità è che non ha ancora superato la delusione per l’esame (e quella sentimentale). Considera la bocciatura come la dimostrazione della sua incapacità e la sua autostima è a terra.
    La vergogna che si porta dentro per questa decretata incapacità personale, non gli permette di guardare in faccia gli altri, di avvicinarsi ai nuovi compagni. Viene a scuola ma sente il bisogno di starsene in disparte e nascondersi sotto un cappello.
    Messa così sembrava solo una gran brutta esperienza. Ma la psicologia non ce lo consente, sappiamo che anche i momenti più negativi hanno un lato positivo.
    Ne parliamo e in effetti se dobbiamo considerarla in questi termini, Andrea coglie un “vantaggio”, non si sentiva pronto a uscire dal Liceo. Pensare all’università, programmare un futuro… non si vedeva proprio fuori di qui, non aveva alcuno scenario del dopo.
    Non si sentiva pronto e invece si era convinto di essere incapace e stupido.
    Potevamo dire che si era concesso un anno di riflessione. Mentre ne parlavamo, Andrea provava a vedere le cose in un altro modo, e sì forse aveva avuto un ruolo più attivo di quello che credeva, l’aveva più agita che subìta questa bocciatura.
    Questa nuova lettura sembrava più utile ad Andrea per riprendere il suo percorso.
    Quando le cose non vanno il senso di fallimento può essere enorme, ma i vantaggi possono essere più importanti per l’equilibrio personale. Obiettivi importanti possono essere sacrificati o procrastinati, per concedersi di arrivarci preparati.


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    "L'esperienza è maestra di vita"



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    Maturità, bonus in euro per chi avrà 100

    All’università esoneri parziali o totali a seconda atenei sulle tasse del primo anno In attesa di sapere cosa succederà con il bonus Maturità, sicuramente ottenere il massimo dei voti alla maturità conviene: può garantire un premio in denaro ed agevolazioni sulle tasse universitarie.
    Ad esempio a La Sapienza e Tor Vergata di Roma, Alma Mater di Bologna, Carlo Bo di Urbino chi prende 100 non paga le tasse il primo anno.
    La questione del Bonus maturità, per il quale il voto di maturità avrà un peso nei test di ingresso all’università, ha sollevato molte polemiche, tanto che il nuovo Ministro dell’Istruzione forse prenderà nuove decisioni in merito. Ma agli studenti conviene ottenere il massimo dei voti soprattutto perché il loro merito viene riconosciuto a peso d’euro.
    Grazie al progetto “Io Merito” del Miur, è previsto un premio in denaro per i ragazzi che escono dalle superiori con 100 e lode. Il progetto fornisce agli studenti che hanno conseguito la votazione di 100 e lode all’esame di Maturità delle borse di studio, dopo averli inseriti nell’inseriti nell’Albo Nazionale delle Eccellenze. L’anno scorso i ragazzi usciti con 100 e lode hanno ricevuto ben 650 euro, mentre per quest’anno la cifra da destinare sarà resa pubblica ad ottobre.
    Inoltre da un’indagine effettuata da Skuola.net si è messo in luce che alcune tra le più importanti università italiane hanno introdotto l’esonero totale dalle tasse universitarie del primo anno per i ragazzi diplomati con 100/100. Tra questi atenei spiccano La Sapienza e Tor Vergata di Roma, Alma Mater di Bologna, Carlo Bo di Urbino, ma non sono i soli: tra le altre, fornisce questa opportunità l’università di Cagliari, del Molise, di Bergamo, di Messina, di Ferrara.

    Quando l’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie del primo anno non è garantito, potrebbero essere previsti esoneri parziali o agevolazioni per gli studenti meritevoli. All’Università di Milano, gli studenti usciti con 100/100 hanno una riduzione del 50% sui contributi del primo anno, e così anche alla Cattaneo di Catanzaro. Esoneri parziali sono previsti anche, tra le altre, dall’Università di Trieste, di Padova, di Udine. Avrà agevolazioni e sconti anche chi si iscriverà all’ Università di Siena, alla Ca’Foscari di Venezia, alla Federico Caffè di Napoli, solo per accennarne alcune.
    Le università private non sono ancora allineate con quelle pubbliche e statali per quanto riguarda la possibilità di esoneri parziali o totali d’ufficio per chi esce dalla maturità con il massimo dei voti, ma per gli studenti meritevoli c’è la possibilità di candidarsi ad una quantità stabilita di borse di studio.



    La Stampa
    "L'esperienza è maestra di vita"



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