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Discussione: Personale Ata, indetto concorso per titoli

  1. #11
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    ATA: ferie e festività soppresse personale Part – Time

    Un'analisi esaustiva sul calcolo dei giorni di ferie e festività soppresse del personale ATA in regime di Part – Time.
    In riferimento all’art. 58 comma 11del CCNL comparto scuola, i dipendenti a tempo parziale orizzontale hanno diritto ad un numero di giorni di ferie e di festività soppresse pari a quello dei lavoratori a tempo pieno. I lavoratori a tempo parziale verticale hanno diritto a un numero di giorni proporzionato alle giornate di lavoro prestate nell'anno. Il relativo trattamento economico è commisurato alla durata della prestazione lavorativ
    Quindi, in caso di lavoratori con contratto a “tempo parziale” le ferie e le “festività soppresse” si riducono proporzionalmente, solo però per contratti di tipo “verticale” (esempio: 3 giorni lavorati su 6) e non in caso di contratti a tempo parziale “orizzontali” (esempio: ATA che lavora 3 ore al giorno per 6 giorni alla settimana).
    Nel caso di orario a tempo parziale verticale, nel computo delle ferie, oltre a detrarre i giorni festivi compresi nel periodo richiesto, devono essere detratti anche i giorni lavorativi non compresi nel contratto di “tempo parziale”. Si deve precisare che la riduzione delle ferie e delle “festività soppresse”, in regime di “tempo parziale verticale”, non dipende dalle ore lavorate giornalmente, ma unicamente dai giorni lavorativi settimanali.


    Ecco alcuni esempi:
    1. Part-time verticale. Ad esempio un lavoratore con contratto a tempo parziale verticale che lavora solamente 3 giorni alla settimana dal lunedì al mercoledì compreso (indipendentemente dall’orario svolto), spettano 16 (o 15) giorni di ferie e 2 giorni di festività soppresse. Se tale lavoratore chiede di poter utilizzare tutte le ferie spettanti a decorrere dal 21 luglio, riassumerà servizio a decorrere dal 26 agosto (o dal 25 agosto), non essendo computabili, oltre le domeniche e il 15 agosto, anche tutte le giornate ricadenti nei giorni di giovedì, venerdì e sabato di ogni settimana del periodo richiesto. In pratica il periodo totale di giorni non lavorativi sono sostanzialmente uguali a quelli di un lavoratore a tempo pieno.
    Altro esempio:
    - n° max. di giorni di ferie spettanti = 32;
    - giorni lavorativi = 4 giorni su 6;
    - n° giorni di ferie effettivamente spettanti = 32 x 4/6 = 21,33 (notare che la riduzione non dipende dall’orario ridotto ma dal ridotto numero dei giorni lavorativi);
    - n° max. di giorni spettanti per festività soppresse spettanti = 4;
    - giorni di festività soppresse effettivamente spettanti = 4 x 4/6 = 2,67.
    2. Part - time orizzontale. Il lavoratore (indipendentemente dalla percentuale dell’orario svolto) ha sempre diritto ad un numero di giorni di ferie e di festività soppresse calcolate come per il tempo pieno. Quindi, ad esempio, un lavoratore con part-time orizzontale al 50% dell’orario ordinario, ha diritto al 100% delle ferie spettanti come calcolate nel caso di orario a tempo pieno.
    3. Part - time misto settimanale. Tale tipologia di orario a tempo parziale deve essere sempre ricondotta al part-time verticale (a prescindere dalla riduzione dell’orario settimanale). Ad esempio personale ATA con 4 giorni lavorativi su 6 con orario ridotto a 5 ore su 6 anche all’interno dei 4 giorni lavorativi (20 ore settimanali distribuite su 4 giorni). In tale caso la riduzione delle ferie e delle festività soppresse opera in ragione di 4/6, quindi con gli stessi risultati del caso 1.
    4. Part - time misto “periodico”. E’ un part-time che prevede un’attività lavorativa svolta solo in determinati periodi (ad esempio per 6 mesi su 12).
    Si deve precisare che anche l’orario settimanale, che viene svolto nel periodo lavorativo può essere ridotto, ad esempio: ATA che lavora 8 mesi con un orario di 30 ore settimanali.
    In ogni caso il part-time complessivo non può essere inferiore al 50%. Infatti il caso del precedente esempio comporta un part-time complessivo pari a: 8 mesi su 12 = 66,67% e 30 ore su 36 = 83,33%, da cui si ha una % totale del 56,56%.
    Conseguentemente, sulla base della % risultante di part-time, si attuano le riduzioni delle ferie e delle “festività soppresse” nella stessa misura e con le stesse modalità esposte in caso di part-time verticale.


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  2. #12
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    ATA: ancora tagli? Prossimo passaggio l'esternalizzazione dei servizi di segreteria

    Decentralizzare, esternalizzare alcune delle incombenze delle segreterie scolastiche, questa uno degli obiettivi dell'attuale Governo.

    A dirlo il Sottosegretario Davide Faraone che anticipa la volontà di istituire i Centri di servizio territoriali con il compito di svolgere alcune funzioni al momento assegnate alle segreterie scolastiche.
    Una vera e propria esternalizzazione che condurrà ad una sempre minore necessità di ricorrere a personale direttamente impiegato nelle scuole.
    Si tratta ancora di un progetto da delineare nei contorni, ma condurrà ad una ulteriore sforbiciata delle segreterie scolastiche, coerente con la legge di stabilità che punta ad una informatizzazione del sistema con un risparmio 50 milioni di euro in personale.



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  3. #13
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    Predefinito Rivoluzione nei licei, arriva il curriculum dello studente: potrà scegliere una parte delle materie

    La novità nel decreto della Buona scuola. Negli ultimi anni i ragazzi potranno personalizzare il corso di studi scegliendo materie obbligatorie e facoltative: “Una offerta di strumenti reali per orientarsi dopo la scuola”
    Con la “Buona scuola” arriva anche il Curriculum dello studente. Da settembre, i ragazzi delle superiori potranno personalizzarsi il percorso di studi scegliendo una parte delle materie da studiare. “Gli studenti – dichiara la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria Pd – devono poter seguire e coltivare talenti e inclinazioni. Con il curriculum dello studente rompiamo la rigidità dell’orario settimanale uguale per tutti e offriamo strumenti reali per l’orientamento”.
    Tra poco più di un mese, il governo metterà nero su bianco le proposte contenute nel dossier, presentato dal premier lo scorso 3 settembre e successivamente sottoposto al giudizio degli italiani, che delinea una vera e propria riforma complessiva della scuola italiana. Il ministro Stefania Giannini, coadiuvata dal sottosegretario Davide Faraone e dalla Puglisi, sta lavorando con il suo staff alla definizione di un decreto-legge, che conterrà le misure urgenti da approvare prima dell’avvio del prossimo anno scolastico, e di un disegno di legge con le misure meno urgenti. Il primo, conterrà l’assunzione di tutti i precari della scuola inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento e la definizione dell’organico funzionale d’istituto. Ma anche il cosiddetto pacchetto studenti, attraverso il quale i ragazzi delle superiori potranno valutare i propri professori, la carriera degli insegnanti e il curriculum dello studente.
    Quest’ultimo rappresenta una vera e propria novità per la scuola superiore italiana. Un’idea simile, poi superata dalla riforma Gelmini, era stata avanzata dall’ex ministro Letizia Moratti, nella riforma della scuola primaria e della secondaria di secondo grado. L’introduzione di una consistente flessibilità del curriculum di studio alle superiori rappresenta una mezza rivoluzione e servirà a rilanciare l’autonomia scolastica ma anche a creare quel ponte tra scuola e territorio che nessuna norma ha ancora realizzato concretamente. E questa sembra invece proprio la volta buona perché con l’organico funzionale d’istituto, o per reti di scuole, nelle superiori arriveranno professionalità in più che serviranno a disegnare nuovi curricoli, con materie obbligatorie, opzionali e facoltative. In altre parole, oltre agli insegnanti necessari per coprire le ore di lezione nelle singole classi e per soddisfare le esigenze organizzative – nomina di un vicario, supplenze brevi e svolgimento dei corsi di recupero, per esempio – le istituzioni scolastiche autonome avranno a disposizione anche il personale necessario per attivare nuove discipline di insegnamento, dando all’autonomia scolastica una nuova giovinezza.
    La proposta è stata avanzata dalla senatrice Francesca Puglisi e approvata come risoluzione in commissione Cultura al senato lo scorso 14 gennaio. Ecco cosa contiene. L’idea è quella di “prevedere la possibilità, nel rispetto della tipologia e delle finalità dei singoli corsi di studio, soprattutto nelle classi terminali del secondo ciclo di istruzione, di un curriculum dello studente, formato da una parte obbligatoria per tutti e una parte opzionale, a scelta dello studente, oltre che da discipline facoltative di arricchimento”. Una proposta che è finita dritta nel decreto-legge ancora in fase di definizione, ma che dovrebbe esplicare i suoi effetti già dal primo settembre di quest’anno. Lo scopo è quello di “garantire una personalizzazione del percorso di studi adeguandolo alle attitudini e agli interessi degli allievi, così da potenziare l’elemento orientativo dell’istruzione”. Una proposta che guarda anche alla scelta universitaria in un’ottica di orientamento per evitare l’assalto ad alcune facoltà scientifiche, come Medicina e Odontoiatria, anche da parte di coloro che magari dopo lasceranno per mancanza di vocazione. Sarà compito dei singoli collegi dei docenti e dei consigli d’istituto dare forma concreta alla proposta del governo, abbandonando definitivamente l’omologazione su tutto il territorio nazionale dei curricoli scolastici e avviando una nuova sfida per la scuola italiana.


    Edscuola
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  4. #14
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    Personale Ata, in 5.200 non percepiscono lo stipendio accessorio dal 2011

    Denuncia del Coordinamento: sono stati dimenticati fra le reti del Miur e del Mef. Eppure hanno portato a termine i percorsi formativi finalizzati al conseguimento di una maggiore professionalità e assunto incarichi lavorativi aggiuntivi connessi con il percorso formativo intrapreso: il tutto, ricordiamolo, con uno stipendio medio che oscilla intorno a 1.000/1.200 euro, quasi a livello di sussistenza.
    A quasi un mese dallo stop del pagamento dello stipendio accessorio, comincia a trapelare il malumore dei tanti dipendenti della scuola che operano come amministrativi, tecnici ed ausiliari. E si scopre, purtroppo, che il fenomeno per diversi risale ad ancora prima: per il Coordinamento del personale Ata “in Italia ci sono 5.200 lavoratori della scuola che non percepiscono lo stipendio accessorio dal 2011″.
    “Non è possibile parlare di valorizzazione senza toccare il nodo cruciale dell’adeguamento stipendiale: sono stati dimenticati fra le reti di un Miur, che evidentemente in fretta e furia non ha saputo contare quante erano le persone che avevano superato i corsi di formazione, e di un Mef, al quale non sono più tornati i conti di spesa previsti e non ha potuto pagare tutti i titolari di Posizione Economica (nonostante stiano lavorando con più responsabilità). Questo personale – ricorda il coordinamento – ha superato il concorso per conseguire le Posizioni Economiche, portato a termine i percorsi formativi finalizzati al conseguimento di una maggiore professionalità e assunto incarichi lavorativi aggiuntivi connessi con il percorso formativo intrapreso, il tutto, ricordiamolo, con uno stipendio medio che oscilla intorno a 1.000/1.200 euro, quasi a livello di sussistenza!”.
    Alla luce di questa situazione il Coordinamento chiede al ministero che la nuova rilevazione chiesta dal Miur venga fatta in modo sollecito senza escludere nessuno dei migliaia di aventi diritto, £così come era previsto – si legge ancore nella denuncia – nella legge ‘Decreto Stipendi'; che vengano reperiti i fondi per pagare tutte le 5.200 Posizioni economiche, fondi che erano già stati previsti e accantonati quando sono stati banditi i relativi concorsi, in quanto si riferivano ai risparmi derivanti dalle surroghe del personale cessato andato in pensione; la riattivazione delle Posizioni economiche dal 1° gennaio 2015 sul cedolino di tutti gli aventi diritto, in quanto non si può chiedere ai lavoratori di eseguire prestazioni aggiuntive senza corresponsione di alcun compenso”.
    Nei giorni scorsi anche i sindacati avevano denunciato la mancata applicazione delle cosiddette posizione economiche, con l’Anief che ha anche minacciato di passare alla fase dei ricorsi.


    tecnica della scuola
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  5. #15
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    Personale ATA: l’organico non è determinato dal fabbisogno

    Con la sentenza 1561 del 22 dicembre 2014 il Tar del Veneto ha stabilito che a determinare l’organico di diritto provinciale del personale ausiliario tecnico e amministrativo, non è il fabbisogno territoriale ma, in base ai criteri normativi della legge Finanziaria del 2007, il rispetto del contingente assegnato in base alle misure di contenimento.

    Il meccanismo utilizzato per la formazione degli organici, come precisato dal Tar del Veneto, è quello di “assicurare il necessario rispetto del contingente assegnato in applicazione delle misure di contenimento previste dalle leggi finanziarie, che ha comportato l'impossibilità di soddisfare interamente le esigenze delle scuole che sono aumentate a causa dell'incremento degli alunni”.
    Il ricorso dello Snals

    La sentenza del Tar del Veneto deriva dal ricorso presentato dal Sindacato nazionale autonomo lavoratori della scuola (Snals) contro la decisione della Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale della Provincia di Venezia dove il contingente del personale Ata veniva decurtato di 69 unità per l’anno scolastico 2008/2009. Per effettuare tale decurtazione, secondo il sindacato, l’USR si sarebbe basata su una circolare ministeriale ritenuta non vincolante.

    Di contro l’Amministrazione dichiara invece che il sindacato in questione non fosse legittimato all’intervento in tale questione poiché agiva a tutela di una sola parte della categoria rappresentata.
    Il diritto

    Il sindacato, come precisa il Tar del Veneto, era legittimato ad agire poiché l’applicazione delle giuste norma in fatto di formazione di organici è materia sindacale. Il diritto ad agire non può quindi essere negato allo Snals poiché in questo caso il sindacato fa valere un interesse collettivo sul giusto funzionamento degli istituti scolastici. Secondo Il Tar del Veneto, quindi, non c’è conflitto di interessi nel ricorso presentato.
    Ma, nonostante la legittimazione ad agire, e nonostante “la prassi di diramare con circolari schemi di decreti non ancora vigenti, non costituisce di per sé motivo di illegittimità degli atti adottati”, il ricorso non è stato accolto poiché la riduzione dell’organico è stata imposta dai nuovi parametri imposti dalla legge Finanziaria 2007 nell’ottica del contenimento dei costi. Nel caso specifico, sentenzia il Tar, “il fabbisogno di posti di personale tecnico ausiliario calcolato in base alle tabelle ministeriali è risultato superiore rispetto al contingente assegnato al territorio regionale, e pertanto l'Amministrazione ha dovuto apportare delle decurtazioni”.


    Orizzontescuola
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  6. #16
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    Predefinito ATA: l’indennità di funzione superiore va pagata per intero, ma conta l'anzianità di servizio dell'a

    ATA: l’indennità di funzione superiore va pagata per intero, ma conta l'anzianità di servizio dell'assistente amministrativo

    Si dovrà pagare per intero l’indennità di funzione superiore all’AA che sostituisce il DSGA. Ad affermarlo la sentenza emessa dal Tribunale di Roma.
    Ecco il testo della sentenza del ricorso presentato da un assistente amministrativo nei confronti del MIUR. Il giudice, infatti, ha ritenuto illegittimo il comportamento che ha adottato l’amministrazione che sulla base della nota del MEF (del 7 gennaio 2012) ha unilateralmente variato il compenso spettante all’assistente amministrativo che esercita la funzione di DSGA, sottraendo dall’indennità spettante la somma percepita in base alla posizione economica orizzontale.
    Ma grazie al ricorso presentato, il giudice ha condannato il MIUR e il MEF ad erogare il compenso spettante all’assistente amministrativo oltre alle spese processuali, perché cosi facendo l’amministrazione non ha rispettato quanto prevedono le norme contrattuali ovvero che i due emolumenti (per la posizione economica e per l’indennità di sostituzione) “assolvono a funzioni diverse” e pertanto “in mancanza di una esplicita disposizione contraria, legale o pattizia, essi si cumulano e non si elidono”.
    L’assistente amministrativo che sostituisce il DSGA per più di 15 giorni ha diritto all’indennità di funzione superiore; tale indennità, ai sensi dell’art. 69 del CCNL Scuola del 4/8/95 richiamato dall’art. 146 del CCNL Scuola /2007, va corrisposta nella misura pari al differenziale dei livelli iniziali d’inquadramento del Direttore e dell’assistente.
    All’assistente amministrativo che sostituisce il Dsga spetta il compenso per l'incarico specifico come previsto dall'art. 47 del Ccnl/07 nella misura stabilita dal contratto integrativo di scuola o in alternativa il beneficio economico se titolare di I o II posizione economica.
    Purtroppo, la legge di stabilità per il 2013 (art. 1 commi 44 e 45), in contrasto con le disposizioni contrattuali, ha stabilito che la misura del compenso spettante è ridotta poiché deve essere determinata per differenza fra il livello di retribuzione iniziale del DSGA e quello complessivamente in godimento dell'assistente incaricato.
    In questo modo si va a penalizzare economicamente gli assistenti amministrativi che sostituiscono il DSGA in quanto riduce l’importo dell’indennità sulla base dell’anzianità da loro posseduta.


    Orizzontescuola
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  7. #17
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    Personalizzare il curriculum dello studente? La Giannini dice no: favorisce le diseguaglianze


    Il ministro stoppa la proposta della senatrice dem francesca puglisi: non entrerà nella riforma
    «Non si potrà personalizzare il curriculum». Lapidaria, in un’intervista al Corsera,il ministro dell’istruzione Stefania Giannini stoppa la proposta della senatrice Francesca Puglisi (Pd), responsabile scuola della segreteria dem, votata come risoluzione nei giorni scorsi dalla commissione istruzione del senato, sul curriculum personalizzato dello studente per le ultime classi delle superiori.
    Prevista nell’affare n.386 nato prima della pubblicazione della Buona Scuola per riflettere sulle criticità della scuola in vista della valutazione del riordino dei cicli delle superiori, la novità non sarà presente nella riforma a cui sta lavorando il governo. «Ma con l’organico funzionale ogni scuola può ampliare la propria offerta e proporre progetti e materie in più», precisa Giannini.
    Del resto, già lo scorso dicembre il ministro proprio in Commissione al Senato aveva proposto di sostituire nel testo del documento «curriculum dello studente» con «percorso formativo dello studente», ritenendo non esportabile nella scuola italiana il modello americano della high school, poiché «l’alto tasso di opzionalità rischia di compromettere la solidità della preparazione» e favorire diseguaglianze.
    Il curriculum dello studente nelle classi terminali delle superiora sarebbe, infatti, formato da una parte obbligatoria per tutti e una parte opzionale, a scelta dell’alunno con discipline che diventano obbligatorie una volta scelte, oltre che da discipline facoltative di arricchimento.
    Un curriculum così articolato «consentirebbe – spiega il documento – una personalizzazione del percorso di studi adeguandolo alle attitudini e agli interessi degli allievi, così da potenziare l’elemento orientativo dell’istruzione». Infatti, «dovrebbe essere anche coerente con le scelte successive dopo il diploma», poiché «un percorso di studi che vede una progressiva personalizzazione nelle scelte delle discipline consente di evidenziare in anticipo interessi ed attitudini, rendendoli poi coerenti con gli sbocchi successivi».
    Introdurre la possibilità per lo studente di scegliersi le materie comporterebbe la riforma della maturità: l’esame di Stato dovrebbe essere modificato come «momento di sintesi di un percorso formativo personalizzato, con al centro le scelte e le motivazioni di ciascun studente, e non solamente una verifica delle conoscenze acquisite».
    Il curriculum personalizzato contribuirebbe anche sanare la frattura tra scuola media e superiori. Nelle intenzioni i due cicli dovrebbero parlarsi, permearsi, influenzarsi maggiormente non tanto a livello informativo, quanto didattico-metodologico in funzione di una didattica orientativa. «Creando momenti di lavoro comune, operando per un curriculum verticale declinato in vari percorsi possibili coerenti con gli indirizzi della secondaria di secondo grado».
    Un risorsa, allora, è rappresentata dalle reti di scuole costituite per ambito territoriale sia per le relazioni interne relative alla didattica, sia per le relazioni esterne con altri enti pubblici e privati nella governance territoriale.


    Edscuola
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  8. #18
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    ATA: assegnazione del personale alle varie sedi e ai corsi serali


    In caso di servizio serale, il personale ATA come deve essere gestito? Una breve guida sui criteri di assegnazione del personale alle varie sedi e ai corsi serali.
    Il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo, sulle utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie, ribadisce (art. 4 e art. 15) la competenza del contratto di scuola a definire i criteri di assegnazione del personale alle varie sedi e/o plessi.
    Inoltre, l’art. 6 comma 2 lett. h) e i) del Ccnl 2007 stabilisce che sono materia di contrattazione integrativa di scuola le “modalità di utilizzazione del personale docente in rapporto al piano dell’offerta formativa e al piano delle attività e modalità di utilizzazione del personale Ata in relazione al relativo piano delle attività formulato dal Dsga, sentito il personale medesimo” e i “criteri riguardanti le assegnazioni del personale docente, educativo ed Ata alle sezioni staccate ai plessi e ai turni serali”.
    Pertanto l’assegnazione e l'utilizzazione del personale avviene sulla base dei criteri definiti dal contratto d’istituto, che naturalmente dovrà tenere conto di disponibilità o esigenze del personale.
    PERSONALE ATA art. 15 CCNI 15/07/2010
    “L’assegnazione del personale Ata alle sedi associate, alle succursali e ai plessi è regolata dal contratto di scuola. Nel caso del tutto eccezionale in cui il contratto d’istituto non sia mai stato definito negli anni precedenti o non venga definito in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico, il dirigente scolastico si attiene ai seguenti criteri:
    a) maggiore anzianità di servizio;
    b) mantenimento della continuità nella sede occupata nel corrente anno scolastico;
    c) disponibilità del personale a svolgere specifici incarichi previsti dal CCNL.
    Nella definizione del contratto di istituto, le parti si fanno carico di regolare le agevolazioni previste da norme di legge o pattizie ivi comprese quelle relative al presente CCNI”.
    La contrattazione d’Istituto, quindi, deve tenere conto di tre principi fondamentali: anzianità, continuità nel plesso o nel corso serale, disponibilità ad effettuare le funzioni aggiuntive. Da questi non si può prescindere.
    Se si vuole, in sede di contrattazione si potrà fare riferimento anche ad altri elementi, come ad es. la situazione familiare, ma si tratta di un elemento aggiuntivo che va concordato tra le parti.
    Orario di lavoro personale ATA nei corsi serali
    L'art. 53 del CCNL 2006 specifica:
    "L’istituzione di un turno serale che vada oltre le ore 20 potrà essere attivato solo in presenza di casi ed esigenze specifiche connesse alle attività didattiche e al funzionamento dell’istituzione scolastica;
    1. Nelle istituzioni educative il numero dei turni notturni effettuabili nell’arco del mese da ciascun dipendente non può, di norma, essere superiore ad otto. Il numero dei turni festivi effettuabili nell’anno da ciascun dipendente non può essere, di norma, superiore ad un terzo dei giorni festivi dell’anno. Nei periodi nei quali i convittori non siano presenti nell’istituzione, il turno notturno è sospeso salvo comprovate esigenze dell’Istituzione educativa e previa acquisizione della disponibilità del personale;
    2. L’orario notturno va dalle ore 22 alle ore 6 del giorno successivo. Per turno notturno-festivo si intende quello che cade nel periodo compreso tra le ore 22 del giorno prefestivo e le ore 6 del giorno festivo e dalle ore 22 del giorno festivo alle ore 6 del giorno successivo.
    Le indennità di turno sono determinate secondo accordi stabiliti in sede di Contrattazione.
    Il personale con esigenze particolari può, a richiesta (scritta), essere escluso dall’effettuazione di turni notturni. Hanno diritto a non essere utilizzate le donne dall’inizio dello stato di gravidanza e nel periodo di allattamento fino a un anno."
    Naturalmente, chi presta servizio su corsi serali ha diritto alla riduzione a 35 ore dell’orario settimanale considerato l’orario disagiato (art. 55 del CCNL)


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  9. #19
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    Ata, batosta per i precari: dopo i 2mila tagli, anche i posti vacanti ai soprannumerari delle province!


    La “sorpresa” è stata annunciata dal Miur ai sindacati. E il leader Cisl Scuola, Francesco Scrima sbotta: è una scelta aberrante, perché non è certo togliendolo ad altri che si può pensare di difendere il lavoro tagliato con scelte di cosiddetta “razionalizzazione”, improvvisate e demagogiche.
    La Legge di Stabilità parla chiaro: il prossimo anno verranno tagliati 2mila Ata. E ora cominciano a conoscersi i dettagli dell’operazione: arrivano da un incontro svolto l’11 febbraio al Miur tra amministrazione e sindacati, al termine del quale è seguito uno “sfogo” del leader della Cisl Scuola, Francesco Scrima.
    “‘La scuola che cambia, cambia l’Italia’ è il titolo suggestivo di un’iniziativa del partito del premier, ma per il momento – ha detto il sindacalista – l’unico cambiamento lo avrà la vita di 2.000 lavoratori della scuola: 1.000 collaboratori scolastici e altrettanti assistenti amministrativi. Grazie ai tagli previsti dalla legge di stabilità resteranno da settembre senza lavoro. È quello che scaturisce dall’incontro di oggi al MIUR sugli organici ATA del prossimo anno scolastico, e non è certo un buon viatico per gli imminenti annunci di provvedimenti sulla scuola”.
    L’assurdo della decisione del Governo è che l’organico ATA si dimostra già oggi del tutto insufficiente, “tant’è vero che è stato necessario incrementarlo di circa 5.000 posti – aggiunge Scrima – perché le scuole potessero funzionare regolarmente. Ci vuol poco a capire che se rimarranno i tagli annunciati, ne faranno le spese il tempo scuola e la qualità dell’offerta formativa”.
    Ma la novità, che per molti precari è un’altra mazzata, è soprattutto un’altra: “i precari ATA sarebbero costretti, ci dice il Ministero, a lasciare il posto ai dipendenti in esubero delle province. È una scelta che non esitiamo a definire aberrante, perché non è certo togliendolo ad altri che si può pensare di difendere il lavoro tagliato con scelte di cosiddetta “razionalizzazione”, improvvisate e demagogiche”.
    Le perplessità del sindacato verranno sicuramente espresse nel corso dell’incontro del 16 febbraio con il ministro dell’Istruzione: da “Giannini ci attendiamo chiarimenti ma soprattutto qualche indispensabile segnale di ripensamento e di cambio di rotta, perché quella imboccata è una rotta di collisione con le ragioni vere del lavoro e della scuola”, conclude Scrima.


    Tecnica della scuola
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    ATA: venerdì 27 febbraio flash mob FLC CGIL, CISL e UIL

    Venerdì 27 febbraio alle ore 14.30 FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola saranno in mobilitazione unitaria davanti al Ministero per rappresentare le problematiche del personale ATA.
    Le richieste :
    Posizioni economiche: ripristino a partire dal cedolino di gennaio; l'applicazione dell'Accordo del 7 agosto per le circa 5.000 posizioni mai liquidate finora; la ripresa delle procedure di attribuzione di nuove posizioni.
    l'istituzione dell'organico funzionale anche per gli ATA e il ritiro del taglio di 2.020 posti;
    l'eliminazione della norma sul blocco delle supplenze;
    la stabilizzazione del personale ATA per assicurare continuità all'organizzazione del servizio;
    la riapertura della mobilità professionale.
    Negli ultimi incontri al Ministero i sindacati non hanno ricevuto dall'Amministrazione risposte risolutive alle emergenze del personale ATA, sul quale incombono ulteriori tagli di organico, il blocco delle assunzioni degli assistenti amministrativi, misure di contenimento delle supplenze.


    Orizzontescuola
    "L'esperienza è maestra di vita"



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