Sensori ultrasensibili, video e realtà aumentata.

Dal marchio Canon ogni anno provengono qualcosa come 2.000 brevetti e cento nuovi prodotti. Logico che ci fosse molta curiosità per la Canon Expo di Parigi, una manifestazione quinquennale dove vengono presentate in anteprima alcune delle più succose novità che verranno immesse sul mercato negli anni a venire.
E quest’anno le attese non sono state deluse, soprattutto per quanto riguarda le apparecchiature fotografiche e i nuovi sensori, oltre ad alcuni accessori utili, come la Cross media station, un dock che importa automaticamente le foto e i video della macchina appoggiata su di esso e le trasferisce in modalità wireless a uno schermo televisivo, per una visualizzazione più agevole, a un’altra Cross media station o a una stampante.
Prima di far ciò, però, può suddividere in automatico le immagini a seconda della data di creazione e del luogo in cui sono state scattate e perfino, grazie a un sistema di riconoscimento facciale incorporato, selezionare tutte le foto in cui compare una certa persona. Il dock funge anche da caricabatterie: basta appoggiare su di esso fino a tre fotocamere per far scorta di elettricità. Nulla si sa ancora per quanto riguarda il prezzo, anche perché il prodotto non sarà messo in commercio prima di due anni.
Un'altra innovazione interessante proposta da Canon è un concept chiamato Multi Purpose Camera, un aggeggio capace di riprendere sia foto che video; niente di nuovo, in sé: la differenza sta però nella risoluzione a cui è in grado di arrivare, quattro volte in più dei normali video in alta definizione. Una tale qualità dovrebbe permettere di estrarre senza problemi istantanee molto nitide dal flusso video, cosa al momento problematica.
Capitolo sensori: avete presente i normali sensori per fotografare di notte? Canon ne ha progettato uno di circa 200 mm di larghezza per 200 di altezza, ossia circa 40 volte più grande di quelli oggi in commercio, con dei pixel altrettanto sovra dimensionati e in grado di utilizzare soltanto un centesimo della luce richiesta di solito dalle macchine fotografiche professionali. Oltre a ciò, questi sensori sono in grado anche di catturare flussi video, grazie a una riprogettazione dei circuiti che assicura una maggiore velocità di trasmissione dei dati.
Dulcis in fundo, all’esposizione di Parigi si è anche esplorato il rapporto fra fotografia e realtà aumentata. Indossando una specie di cuffia con antenne, collegata a degli speciali occhiali, i visitatori potevano sperimentare la sensazione di essere immersi completamente in un mondo virtuale che si sovrappone a quello vero, un mondo da manipolare a piacimento.
Alla Canon suggeriscono alcune applicazioni commerciali di questa tecnologia: il dispositivo potrebbe essere usato, per esempio, per testare nuovi prodotti, facendoli ruotare e girare in ogni direzione. O, spingendosi ancora più in là con l’immaginazione, i progettisti di un’automobile la potrebbero guidare nella realtà virtuale effettuando tutte le simulazioni, invece che al computer, come se fossero davvero seduti al posto di guida.

La Stampa