L’autorità per la protezione dei dati personali della Repubblica ceca ha diffidato Google dalla raccolta dati per Street View. Praga si allinea a Francia, Italia e Germania nella protesta contro il gigante Internet americano. «Google usa metodi che interferiscono in maniera inaccettabile con la privacy della gente, nella raccolta fotografica per le strade» afferma una nota dell’autorità.
«Dal nostro punto di vista, sarebbe più corretto se le macchine fotografiche fossero più basse», ha detto il presidente Igor Nemec. Inoltre, secondo il garante per la privacy cecoslovacco Google dovrebbe anche distinguere fra città e villaggi, in cui non ha senso raccogliere informazioni dettagliate per i turisti. Un’altro motivo per il divieto è la mancata nomina da parte di Google, azienda di diritto Usa quindi extra-Ue, di nominare un responsabile locale per la privacy dei dati. Il colosso di internet ha opposto appello.
Street View ha incontrato resistenze e guai anche in altri Paesi europei, a cominciare dall’Italia dove ieri il garante per la privacy, Francesco Pizzetti, ha inviato alla magistratura un fascicolo sui dati spiati, relativi in particolare alla presenza di reti Wi-Fi e di apparati di rete radiomobile. Per Google si potrebbe profilare la contestazione dei reati di violazione del codice della privacy e di violazione del codice penale che all’articolo 617 contrasta le intercettazioni fraudolente.
Mentre la Francia ha preso le distanze, negli Usa l’Ftc (Federal Trade Commission) ha avviato un’indagine dopo alcune cause a Washington, in California, in Oregon e in Massachusetts. In Germania Google ha reso disponibile un’applicazione per rendere irriconoscibili le case ed è stata usata da 100.000 persone.

La Stampa