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Discussione: Antenna Sat, singola o centralizzata? Uniamo i vantaggi

  1. #1
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    Post Antenna Sat, singola o centralizzata? Uniamo i vantaggi

    La soluzione di abbinare il ricevitore satellitare a una parabola personale è la scelta tecnicamente più efficace. Ma ciò non è sempre possibile se si abita in un condominio. Esistono comunque soluzioni per la ricezione satellitare a distribuzione condominiale che offrono ottime prestazioni

    Se si abita in un condominio non è sempre facile installare una propria antenna per la ricezione dei satelliti di specifico interesse: soluzione, questa, indiscutibilmente eccellente per raggiungere i massimi risultati.
    Spesso infatti ci si deve accontentare dell'impianto satellitare condominiale esistente, nella maggior parte dei casi basato sulla tecnologia IF-IF, che limita la ricezione del decoder satellitare ai soli canali previsti in fase di progetto e installazione.

    Vediamo, perciò, di comprendere innanzitutto quali sono i parametri di ricezione che il sintonizzatore Sat utilizza per discriminare un canale da un altro.
    Ogni segnale trasmesso dal transponder di un satellite è contraddistinto, infatti, da una serie di parametri che lo individuano in modo preciso e che permettono al ricevitore di sintonizzarlo in modo univoco.
    Eccoli in dettaglio.

    Frequenza di riferimento. È la frequenza principale che corrisponde a quella del transponder satellitare da cui viene trasmesso il pacchetto di canali digitali.
    Nei ricevitori si deve impostare ovviamente la reale frequenza di ricezione.

    Polarizzazione. I canali digitali vengono trasmessi con due possibili polarizzazioni, verticale e orizzontale.
    In fase di sintonia dei canali è necessario tenere conto della giusta polarizzazione deducendola dagli elenchi dei canali come quelli pubblicati mensilmente sulla nostra rivista.

    Symbol rate. Semplificando, il Symbol rate esprime la velocità con la quale viene trasmesso il flusso di informazioni digitali che rappresenta le immagini e i suoni. Si tratta di un valore direttamente dipendente dalla larghezza della banda disponibile sul satellite.
    Solitamente questo parametro è fornito dall'emittente e dipende dalla modalità di trasmissione SCPC Singol Channel Per Carrier oppure MCPC Multi Channel Per Carrier.
    Nel primo caso si ha un singolo canale Tv digitale indipendente con un Symbol rate relativamente basso intorno a 4.000 Ks/s (migliaia di simboli al secondo), mentre nel secondo caso si hanno più canali digitali raggruppati e trasmessi come un pacchetto con un Symbol rate che solitamente è di 27500 Ks/s.

    FEC. Con questo termine si intende un processo secondo cui viene aggiunta ridondanza ai dati relativi alle immagini Tv per permettere di effettuare in ricezione un'efficace correzione degli errori. Senza questo sistema ogni informazione persa avrebbe un riscontro sui singoli elementi dell'immagine televisiva.
    Grazie al FEC si possono tollerare bene anche errori di grande entità. Solitamente un ricevitore digitale chiede l'impostazione del FEC in accordo con quello trasmesso dall'emittente.
    Vi sono anche ricevitori che invece non richiedono di impostare il FEC in quanto sono in grado di individuare automaticamente quale rapporto utilizzare.
    I FEC maggiormente utilizzati sono 2/3 e 3/4.



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  2. #2
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    Predefinito Impianti MATV e SMATV

    Accanto ai sistemi riceventi individuali, gli impianti centralizzati d'antenna rappresentano un'importante modalità per la ricezione e la distribuzione di segnali televisivi e radiofonici a un certo numero di abitazioni, all'interno di uno stesso edificio o in stabili adiacenti.

    Gli impianti centralizzati d'antenna sono anche conosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television).

    I primi sono usati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmente combinati con i segnali terrestri.

    Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini della fruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell'edificio e dei singoli appartamenti.


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  3. #3
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    Predefinito Impianti condominiali IF/IF

    Al fine di garantire all'utente un funzionamento del tutto paragonabile a quello che avrebbe un impianto individuale, per gli edifici in costruzione o in fase di ristrutturazione è assolutamente raccomandata l'installazione di una rete multicavo con distribuzione dei segnali attraverso multiswitch.

    Tuttavia, specialmente negli edifici da ristrutturare, spesso l'adeguamento di una rete di distribuzione a singolo cavo di discesa (monocavo) esistente si rende complicato, costoso o risulta essere addirittura impossibile.

    In questi casi il sistema di conversione IF-IF rappresenta una soluzione ideale, consentendo sia di mantenere la struttura della rete di distribuzione a singolo cavo di discesa già esistente, sia di distribuire un numero elevato di programmi.

    Le centraline modulari a conversione IF-IF sono state studiate appositamente per la distribuzione centralizzata di segnali provenienti da più satelliti e/o polarità attraverso un singolo cavo di discesa.
    Il principio di funzionamento è quello della conversione delle frequenze dei transponder relativi alle emittenti prescelte in frequenze diverse della stessa banda IF.
    La necessità di convertire le frequenze nasce dall'impossibilità di gestire la commutazione delle varie polarizzazioni e bande in presenza di un numero elevato di utenze collegate attraverso un singolo cavo.

    Complessivamente possono essere convertiti/distribuiti fino a 32 transponder.
    Considerando che ogni transponder satellitare utilizzato per trasmissioni digitali broadcast trasmette fino a 8 programmi Tv, il numero di programmi distribuibili attraverso il singolo cavo di discesa può superare i 200.


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  4. #4
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    Predefinito Segnali di controllo

    Quando un ricevitore Sat viene collegato ad una antenna individuale o a un impianto centralizzato multicavo, deve poter fornire una serie di comandi fondamentali.
    Questi riguardano il controllo della polarizzazione (verticale o orizzontale) e della commutazione della banda di ricezione (alta o bassa).
    Inoltre, il ricevitore deve disporre anche di un ulteriore dispositivo che permetta la commutazione tra due o più LNB (per antenne multifeed).

    Tensione 13/18 volt. Questo è un controllo presente indistintamente in tutti i ricevitori satellite.
    Il suo scopo è di permettere la commutazione tra i canali trasmessi in polarizzazione orizzontale (18 volt) e quelli in verticale (13 volt).
    Negli impianti individuali queste tensioni raggiungono direttamente l'LNB, mentre negli impianti collettivi che richiedano questa commutazione si fermano al centralino che provvederà a commutare la polarità richiesta.
    Nei sistemi motorizzati per la selezione della polarità viene solitamente impiegato un polarizzatore magnetico o meccanico, mentre tensione 13/18 volt è dedicata per la commutazione di banda.

    Tono a 22 kHz. Questo comando è costituito da un segnale sinusoidale o rettangolare che ha una ampiezza di 0,6 Vpp e una frequenza di 22 kHz. La sua introduzione in dispositivi commerciali deriva dalla necessità di controllo degli LNB universali le cui specifiche richiedono il tono a 22 kHz per la commutazione tra banda bassa e alta.
    Infatti tali LNB “sentono” se nel cavo che li collega è presente il tono. In caso affermativo viene attivato il circuito interno dell'LNB preposto alla conversione della banda di frequenze comprese tra 11,7 e 12,75 GHz (banda alta).
    In assenza di tono viene, invece, attivata la banda di frequenze comprese tra 10,7 e 11,7 GHz (banda bassa).
    Tutti gli attuali ricevitori da satellite dispongono del tono a 22kHz. Quindi, tale tono è diventato di fatto un comando standard, presente in qualunque impianto satellite per il controllo diretto di LNB o di centralini a commutazione.

    Tono a 60 Hz. Introdotto in Italia e proveniente dal mercato francese, il tono a 60 Hz è oggi inserito in alcuni ricevitori predisposti per il collegamento ad antenne dual feed.
    Si tratta di un comando principalmente impiegato negli impianti individuali e destinato a controllare un commutatore di antenna solitamente installato in prossimità della parabola.
    Non essendo un segnale standardizzato il tono a 60 Hz ha creato in passato problemi di compatibilità con alcuni dispositivi dell'impianto tra i quali alcuni modelli di LNB universali.
    Oggi tutti i dispositivi d'antenna sono adatti a essere controllati dal tono a 60 Hz.
    Si trovano sul mercato sia commutatori di antenna che generatori utilizzabili per adattare i ricevitori che fossero sprovvisti di questo genere di commutazione.
    Tali generatori funzionano tramite il comando impartito dalla tensione 0/12 volt presente sulla maggioranza dei ricevitori.

    Tensione 0/12 volt. Tra le dotazioni di serie di un moderno ricevitore non manca l'uscita 0/12 volt. Tale uscita fornisce appunto una tensione variabile tra due valori 0 volt e 12 volt. I due valori si possono assegnare ai singoli canali memorizzati nel ricevitore (l'impostazione si può effettuare all'interno di un'apposita pagina del menu di gestione di ogni singolo canale) al fine di eseguire la commutazione automatica semplicemente cambiando programma.
    In questo modo si possono per esempio assegnare tutti i canali di un satellite alla tensione 0 volt, e quelli di un secondo satellite alla tensione 12 volt. Così facendo si ottiene un semplice impianto dual-feed. Basta infatti inserire un idoneo commutatore di antenna e collegarlo con un filo all'uscita 0/12 volt del ricevitore.
    Negli impianti collettivi multicavo l'uscita 0/12 volt non viene utilizzata in quanto le centraline vengono normalmente controllate dal tono a 22 kHz oppure dal DiSEqC.
    Tuttavia la presenza dell'uscita 0/12 volt sui ricevitori collegati all'impianto può sopperire alla mancanza al loro interno del tono a 22 kHz oppure del DiSEqC.
    Infatti all'uscita 0/12 volt si può collegare un apposito generatore che potrà fornire, quando viene raggiunto dalla tensione, o il tono 22 kHz oppure un impulso DiSEqC a seconda del tipo di generatore utilizzato.

    DiSEqC. Ultimo nato tra i sistemi di commutazione è il DiSEqC la cui sigla rappresenta l'abbreviazione di Digital Satellite Equipment Control.
    Questo sistema è stato ideato da Eutelsat e messo a punto da Philips per fornire una valida soluzione di commutazione utilizzabile su unico cavo coassiale, per far fronte alla crescente richiesta di impianti riceventi complessi sia multifeed sia centralizzati. Il DiSEqC è un vero e proprio protocollo di comunicazione che ha due modalità operative o “livelli”: il livello 1 (unidirezionale) e il livello 2 bidirezionale.
    Nelle prime applicazioni del DiSEqC troviamo sistemi individuali per il controllo di antenne dual-feed e multifeed fino a 4 LNB.
    Negli impianti centralizzati il DiSEqC è stato applicato fino ad ora nei sistemi multicavo per il controllo della commutazione di due satelliti.
    Concettualmente il sistema può supportare applicazioni anche complesse come ad esempio eseguire un alto numero di commutazioni che globalmente possono essere fino a 256.
    Ma la validità del sistema la si può apprezzare nelle applicazioni più sofisticate del DiSEqC, nelle quali in un contesto di pluriutenza si ha la possibilità di controllare la sintonia di un centralino SMATV (vedi box) tramite un unico cavo coassiale.


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  5. #5
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    Predefinito Controllo dell’impianto singolo

    Nel caso si desideri installare un impianto per la ricezione satellitare per un singolo utente, le soluzioni impiantistiche sono abbastanza semplici, nel senso che una volta stabilito il punto di fissaggio della parabola (su balcone, tetto o altro, purché orientata a sud) e il percorso dei cavi, si dovrà semplicemente decidere se utilizzare uno o più LNB per ricevere canali da una o più posizioni orbitali.

    Il collegamento tra il convertitore e il ricevitore è diretto: non occorre installare prese Tv particolari in quanto il cavo in uscita dall’LNB entra direttamente nell’apparecchio ricevente e questo sarà poi collegato al televisore tramite cavo scart.

    Qualora si voglia installare un impianto dual-feed, cioè a doppio convertitore per la ricezione da due poli satellitari, ci si dovrà assicurare che il ricevitore sia dotato del controllo DiSEqC.


    fonte EUROSAT

  6. #6
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    Predefinito

    bisogna aggiungere la tecnologia S.C.R. che con un solo cavo si possono collegare in serie (per ora) 4 decoder ovviamente adatti a ricevere S.C.R.
    in futuro si dovrebbe poter connettere 8 e poi 12 decoder.
    si potrebbe così fare discese nei condomini sino a 12 piani con un cavo solo.

    fay

  7. #7
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da fay Visualizza Messaggio
    bisogna aggiungere la tecnologia S.C.R. che con un solo cavo si possono collegare in serie (per ora) 4 decoder ovviamente adatti a ricevere S.C.R.
    in futuro si dovrebbe poter connettere 8 e poi 12 decoder.
    si potrebbe così fare discese nei condomini sino a 12 piani con un cavo solo.

    fay
    Salve

    sia la Fracarro , Offel e Fait sono nell'imminenza di distribuire prodotti con tale tecnologia al pubblico , ora destinato solo a installatori " Point Service / Centri Pilota "

    Cordialità

    _18
    Ultima modifica di _18; 15-05-2009 alle 13:43 Motivo: citazione di case costruttrici

  8. #8
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    Predefinito Multiswitch SCR Evoluzione dell'impianto Sat

    Prossime evoluzioni degli impianti sat centralizzati: La tecnologia SCR


    In arrivo nuove tecnologie che risolveranno molti problemi legati al collegamento di più decodificatori alla stessa parabola o allo stesso cavo sat proveniente dal multiswitch di piano evitando cosi troppi cavi indipendenti, e l'aggiunta di ulteriori moduli multiswitch che, oltre a complicare l'impianto dal punto di vista costruttivo, ne fanno lievitare i costi sia in fase di installazione, che in fase di ricerca guasto in caso di anomalie successive all'installazione. Oggi si stanno sviluppando soluzioni che adottano la tecnologia SCR - (Satellite Channel Router) con cui realizzare collegamenti monocavo per connettere fino a 4 decoder. Questa tecnologia affida la gestione di sintonia dei diversi canali (o transponder) all'LNB (negli impianti individuali) o al Multiswitch (negli impianti condominiali), assegnando ad ogni decoder una frequenza fissa sulla quale far transitare il trasponder richiesto su cui è presente il programma Tv desiderato.

    Ogni decoder collegato all'impianto, perciò, non ha più necessità di eseguire la sintonia dei canali, rimanendo per tutto il tempo sulla frequenza fissa assegnata.
    Questa funzionalità non è operativa con i normali decoder, ma solo con quelli compatibili con la tecnologia SCR (ancora non molti). In ogni caso anche i componenti delle distribuzioni dovranno essere realizzati con questa tecnologia.
    Il sistema è comunque standardizzato e sono sempre più numerosi i costruttori interessati ad integrarlo nei propri apparecchi, ed è particolarmente utile in quei casi estremi dove non sia possibile installare reti multicavo a multiswitch, o dovendo collegare più decoder in un appartamento, si potrebbe comunque sfruttare un solo cavo di ingresso.
    Elettrolink.




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