Sta per nascere un settimanale digitale con contenuti pensati per telefonini, ebook e iPad. Si chiamerà «Nomad Editions» ed è dell’omonima start-up newyorkese: punta sul lavoro di giornalisti freelance esperti ciascuno di un’area specifica, come la navigazione online, il buon cibo o il cinema. A partire da ottobre, ogni venerdì gli abbonati potranno scaricarsi attraverso un’applicazione mobile una mini-rivista focalizzata sulla propria area di interesse, che non richiederà più di 20 o 30 minuti per essere letta tutta.

«Sull’iPad e sull’iPhone la gente legge in modo diverso» spiega il Ceo Mark M. Edmiston, ex manager di Newsweek. Finora ha raccolto finanziamenti per 600 mila dollari. La scommessa è sull’audience crescente nell’universo mobile, che ha fame di contenuti ad hoc, accessibili da dovunque.
Nomad Editions avrà audio e video ma niente link a siti esterni. Le prime edizioni conterranno una o due storie più lunghe e quattro o cinque articoli brevi. Dopo un mese di prova, l’abbonamento annuo costerà 24 dollari per ogni area, ma si potrà abbonarsi anche un trimestre alla volta. A chi scrive andrà il 30% degli abbonamenti, mentre ai redattori che «cucinano» il giornale (organizzano, rivedono e titolano) sarà dato il 5%, oltre a una percentuale degli introiti pubblicitari: in questo modo, si garantisce al lettore che chi scrive non sarà influenzato da chi paga. Secondo le stime, i reporter guadagneranno 50-60 mila dollari l’anno se la loro area riuscirà ad attrarre in media 50 mila lettori. Una bella scommessa.


La Stampa