Nel Piemonte occidentale, all’indomani dello switch-off, si sono registrati decine di conflitti sulla pre-sintonizzazione che hanno causato confusione tra gli utenti e preoccupazione tra molte emittenti televisive, molte delle quali si sono ritrovate in posizioni inaccessibili del telecomando. La situazione potrebbe aggravarsi tra meno di un mese con lo switch-off del Lazio ed in particolare di Roma, prima capitale europea ad essere digitalizzata.
Qui operano oltre 50 emittenti (in Campania circa 70) che si dovranno contendere le numerazioni più appetibili. I rischi sono alti. Chi non riuscirà a posizionarsi nel canale prescelto potrebbe ritrovarsi, per esempio, al numero 854.
Per una piccola tv locale ciò potrebbe equivalere allo spegnimento. In questi anni diverse possibili soluzioni sono state proposte dall’Associazione Tv Locali FRT per risolvere un problema di enorme importanza come quello dell’LCN, sul quale le tv locali si stanno giocando il loro futuro.
Trovare per ciascuna regione un accordo tra le emittenti è illusorio. Tutti i tentativi di raggiungere un accordo fin qui fatti non hanno prodotto risultati apprezzabili. Al contrario si sono generati diversi conflitti sui quali l’Agcom sarà chiamata a pronunciarsi.
Infatti, con la delibera n.109/07/CONS, l’Agcom ha stabilito che nel proporre piani di ordinamento dei programmi, si dovrà tenere conto delle abitudini dei telespettatori e delle esigenze di semplicità di uso dell’apparato di ricezione della televisione digitale terrestre e applicare condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie nei confronti di tutti i fornitori di contenuti.
L’ Autorità garantisce il rispetto delle condizioni di cui sopra, ai sensi dell’art.42 comma 5 del Codice delle comunicazioni elettroniche, anche intervenendo, ove giustificato, di propria iniziativa.
Nel pronunciarsi sui conflitti l’Autorità dovrà fissare dei criteri guida sulla numerazione da applicare all’ordinamento automatico dei canali offerti su piattaforma digitale terrestre. La regolamentazione dell’LCN è indispensabile per garantire la tutela degli interessi degli utenti e della concorrenza nonché utile per lo stimolo della domanda e dell’offerta. Però, a nostro avviso, l’Agcom dovrebbe intervenire ex ante (con un regolamento) e non ex post (con un giudizio arbitrale), prima che sia troppo tardi.
Bollettino FRT