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Discussione: Adattamento calendario scolastico: quando il Consiglio d'Istituto non recepisce la proposta del Coll

  1. #1
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    Predefinito Adattamento calendario scolastico: quando il Consiglio d'Istituto non recepisce la proposta del Coll

    Quella dell'adattamento del calendario scolastico è una questione che non sempre è sintomo di armonia all'interno delle varie Istituzioni scolastiche.

    In Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ha creato scalpore il fatto che sono tantissimi i casi ove le scuole inizieranno in giorni diversi.
    Come è noto il Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n. 297, ovvero Testo unico delle disposizioni legislative in materia d’istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado, prevede che le attività didattiche si svolgano nel periodo compreso tra il 1° settembre e il 30 giugno, con eventuale conclusione nel mese di luglio degli esami di Stato e che allo svolgimento delle lezioni siano assegnati almeno 200 giorni.
    Il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 “Regolamento recantenorme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensidell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59” ed in particolarel’art. 5, concernente l’autonomia organizzativa, al comma 2 stabilisce che
    gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa (POF), nel rispetto delle funzioni in materia di calendario scolastico esercitate dalle Regioni.
    Il comma 3 stabilisce, invece, che l’orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole discipline e attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla base di una programmazione plurisettimanale, fermi restando l'articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie.
    Le varie delibere Regionali ricordano sempre, all'interno dei loro provvedimenti, in materia di calendari scolastici, che l’articolazione di questo deve tenere conto della necessità di garantire la regolare attuazione dei Piani dell’offerta formativa (POF) delle istituzioni scolastiche e di concedere agli alunni un intervallo dalla didattica al fine di alleggerire i carichi di apprendimento; ma anche che la scelta deve tenere conto delle esigenze di adeguamento dell’organizzazione dei servizi connessi con le attività scolastiche, quali quelli erogati da aziende di trasporto, nonché degli impegni assunti dagli Enti locali per garantire la regolare erogazione dei servizi connessi alle attività didattiche.
    Insomma si dovranno valutare diverse esigente spesso connesse a vicende e specificità tutte territoriali. Ovviamente nella definizione della data di inizio delle lezioni, si devono considerare i tempi di assegnazione del personale docente nelle scuole, mentre la data conclusiva delle lezioni deve essere compatibile con la data d’inizio degli esami di Stato conclusivi del I ciclo e dei corsi di studio di istruzione di II grado, consentendo un adeguato spazio temporale per gli scrutini.
    Tra levarie situazioni che si valutano, emergono spesso, le necessità di conciliazione dei tempi tra famiglia e lavoro e le esigenze dei soggetti gestori di servizi e delle imprese del territorio, e le istituzioni scolastiche, fermo restando l’obbligo di destinare allo svolgimento delle lezioni almeno 200 giorni e nel rispetto del monte ore annuale stabilito per ogni ordine di scuola dalle norme vigenti esecondo le previsioni del DPR 275/1999 , hanno la facoltà di definire eventuali adattamenti del calendario scolastico regionale, oltre che per circostanze prestabilite o imprevedibili, anche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa (POF), previa intesa con gli Enti locali competenti ad assicurare iservizi connessi alle attività didattiche e con gli Enti erogatoridi servizi.
    Gli eventuali adattamenti del calendario, che verranno adottati dalle istituzioni scolastiche in variazione del calendario scolastico regionale, devono essere debitamente motivati e devono essere portati a conoscenza degli studenti, delle famiglie e delle istituzioni pubbliche preposte all'organizzazione del sistema scolastico e dei relativi servizi complementari. Di norma vi è una proposta del Collegio docenti che nella maggior parte dei casi viene recepita dal Consiglio d'Istituto. Ma non sempre ciò accade.
    E quando si verifica una simile circostanza, spesso ciò è sintomo di una non perfetta buona gestione della scuola, di una diversa valutazione di esigenze da parte del personale docente rispetto a quello delle famiglie che rischia di essere anche elemento di tensione.


    Orizzontescuola
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  2. #2
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    Calendario scolastico 2016/17. Quando si inizia, le vacanze, tutte le date. Aggiornato con Lazio e Campania


    Pubblicato il calendario scolastico 2016/17, scaricabile e consultabile in formato PDF. Aggiornato con tutte le date di inizio lezione, termine, festività natalizie e pasquali.
    Per tutte le scadenza, vai al nostro servizio unico nel web, con la possibilità di salvare ciò che ti interessa sul suo calendario Google.
    File da scaricare, sarà aggiornato man mano che le regioni pubblicheranno le date.

    Scarica il calendario


    Orizzontescuola
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  3. #3
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    Calendario scolastico flessibile ma nel perimetro fissato dalle Regioni. Apertura estiva o rischio di interruzione di pubblico servizio



    Perché a settembre le scuole, anche se appartenenti allo stesso territorio, iniziano le lezioni in date diverse? Quali sono i soggetti titolati ad assumere decisioni in materia?
    Secondo l’articolo 138 del Dlgs 112/1998, il Miur stabilisce esclusivamente i periodi relativi alle festività di carattere nazionale e il calendario degli esami di Stato, mentre ogni regione, per le scuole del proprio territorio, definisce l’inizio e il termine delle lezioni, delle vacanze natalizie e pasquali e altri momenti di sospensione delle attività didattiche quali i “ponti”.
    L’autonomia
    Le scuole, però, in virtù dell’autonomia di cui godono (articolo 5 Dpr 275/99), attraverso i propri consigli di istituto, hanno la facoltà di adattare il calendario per specifiche esigenze ambientali. Spetta poi al dirigente scolastico l’esecuzione della delibera di adattamento e l’informazione preventiva alle famiglie, alle istituzioni interessate e agli enti locali competenti per il regolare svolgimento dei servizi di supporto (come trasporti, mensa e altri).
    Ruolo delle Regioni
    Qualora una scuola abbia l’intenzione di adattare il calendario scolastico del prossimo anno scolastico, è questo il periodo in cui deve attivarsi. Ogni regione, infatti, nel mese di maggio di ogni anno determina il calendario scolastico dell’anno successivo, tenendo presenti le festività stabilite dal calendario nazionale.
    In molte regioni ad esempio, esiste da sempre una pausa nel periodo di Carnevale; in Veneto il prossimo anno la pausa di Carnevale sarà prolungata di tre giorni e finalizzata alla conoscenza delle diverse discipline sportive presenti nel territorio.
    Alcune regioni hanno introdotto da qualche anno un calendario regionale scolastico a valenza pluriennale. Questa novità ha permesso agli istituti, al personale docente, ai ragazzi e alle famiglie di programmare le attività con largo anticipo.
    La programmazione
    Ad esempio nel Lazio, a decorrere dall’anno scolastico 2014/2015, l’inizio e il termine delle lezioni sono rispettivamente fissati al 15 settembre e 8 giugno di ciascun anno scolastico. Ma dopo un’accesa polemica scatenatasi lo scorso anno, la regione Lazio è andata incontro alle richieste delle scuole e quest’anno, nel rispetto dell’autonomia scolastica, con la determina 288 del 31 maggio 2016, ha introdotto elementi di flessibilità sulla data di inizio delle lezioni del 2016-2017; gli istituti hanno facoltà di procedere ad adattamenti del calendario regionale, purché l’apertura delle scuole avvenga entro il 15 settembre, la chiusura l’8 giugno e sia garantito il numero minimo di 206 giorni di lezione (171 per gli istituti scolastici che hanno l’orario articolato su 5 giorni alla settimana). Per rendere possibile l’adattamento, le scuole dovranno obbligatoriamente inviare per via telematica le delibere di adattamento assunte dai consigli di istituto entro il 15 luglio 2016 alla regione Lazio e all’Usr, indicando, inoltre, date e modalità di recupero di eventuali sospensioni.
    Chiusura estiva
    Infine, una precisazione a cui i dirigenti scolastici devono prestare particolare attenzione. Si possono sbarrare completamente i cancelli di una scuola nei periodi estivi o durante le vacanze natalizie e pasquali? Secondo il comma 3 – articolo 36 del Dpr 209/87 le scuole possono chiudere solo nelle giornate prefestive, previo delibera assunta dal consiglio di istituto. Ogni altra tipologia di chiusura, ad esempio l’intera settimana di ferragosto, prefigura interruzione di pubblico servizio. Secondo la norma sopracitata, è quindi possibile chiudere il giorno antecedente al 15 agosto, ma non nei giorni successivi la festività.
    Tutto ciò in attesa di una revisione della normativa che possa suddividere le vacanze lungo l’anno scolastico e fissare uno “spring breack” anche da noi, in linea con gli standard di molti Paesi europei, compresa la Spagna.


    Edscuola
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  4. #4
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    Inizio anno scolastico. Dal 5 al 15 settembre tutti gli studenti italiani rientrano in classe: le date regionali


    Ultima settimana intera di ferie per i docenti: dal 1° settembre si ritorna a scuola per il collegio dei docenti, inizia l'anno scolastico 2016/7. Seguiranno nei giorni successivi molte riunioni per l'avvio dell'anno, oltre agli esami di recupero per le scuole che li programmano agli inizi di settembre per dare più tempo agli studenti per studiare.
    Le lezioni cominceranno invece in giorni diversi, sempre nel mese di settembre, nelle diverse regioni, che possono scegliere le date di inizio e fine delle lezioni.
    I primi a cominciare sono gli studenti dell'Alto Adige, che tornano in classe lunedì 5 settembre.
    Giorno più gettonato è lunedì 12 settembre: rientrano in classe gli studenti di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Trentino, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto.
    Tornano a scuola mercoledì 14 settembre gli studenti di Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia.
    Giovedì 15 settembre è stato scelto dalle regioni Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Toscana.

    Le feste nazionali sono:

    1 novembre (Tutti i Santi)
    8 dicembre (Immacolata concezione)
    25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano)
    1 gennaio (Capodanno)
    6 gennaio (Epifania)
    16 e 17 aprile (Pasqua e Lunedì dell’Angelo)
    25 aprile (Festa della Liberazione)
    1 maggio (Festa del Lavoro)
    2 giugno (Festa della Repubblica)

    Per tutte le feste locali e regionali ecco il nostro calendario.


    Orizzontescuola
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  5. #5
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    Al via gli adattamenti del calendario scolastico


    Se il Miur è titolato a stabilire i periodi relativi alle festività scolastiche di carattere nazionale, spetta alle Regioni, in base al Ddlgs 112/1998, definire, nel mese di maggio di ogni anno, il calendario scolastico dell’anno successivo tra cui l’inizio e il termine delle lezioni, delle vacanze natalizie e pasquali e altri momenti di sospensione delle attività didattiche quali i “ponti”.
    Gli “adattamenti” del calendario
    Le scuole, in virtù dell’autonomia di cui godono, possono adattare il calendario scolastico regionale alle specifiche esigenze ambientali, attraverso decisioni assunte dai propri consigli di istituto, ma all’interno di “paletti” stabiliti dalle Regioni. Ogni Regione detta termini diversi per inoltrare le delibere di adattamento. Nel Lazio ci sarà tempo fino al 15 luglio 2017.
    A volte, le delibere assunte dalle regioni sul calendario scolastico lasciano spazio ad interpretazioni, e spesso, gli uffici scolastici devono intervenire con chiarimenti a quesiti provenienti dalle scuole.
    La nota dell’Emilia Romagna
    È il caso della Regione Emilia-Romagna, che, con delibera di Giunta 353/2012, ha fissato in 5 giorni il «congruo numero di giorni per lo svolgimento di ulteriori interventi didattici ed educativi» previsti dal comma 7 bis dell’art. 74 del Testo unico (dlgs 297/1994) da aggiungere ai 200 giorni obbligatori di lezione previsti, per ogni anno scolastico, dal comma 3 dello stesso articolo. Su questo punto è, infatti, dovuto recentemente intervenire l’Ufficio scolastico emiliano (nota 10362 del 12 giugno 2017). Al fine di assicurare le più ampie forme di autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche, l’Usr ha chiarito che i cinque giorni aggiuntivi potranno essere articolati anche in termini di ore e, in tal caso, la quantificazione potrà essere forfettariamente determinata in numero 30 ore. Le 30 ore aggiuntive, ovviamente, saranno svolte secondo le autonome determinazioni degli organi collegiali, in coerenza con gli ulteriori interventi didattici ed educativi programmati.


    Edscuola
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