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Discussione: Edilizia scolastica

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    Predefinito Edilizia scolastica

    Dopo quarant’anni varato un progetto per la nuova architettura. Si rompe il tradizionale rapporto tra cattedra e banchi. “Spazi aperti in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione a seconda della attività desiderata” Per la prima volta dal 1975 si mette mano all’architettura interna delle scuole: nuove regole per costruire spazi d’apprendimento coerenti con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica. Ambienti capaci di rompere la vecchia modalità trasmissiva cattedra - banco e la centralità della lezione frontale. Cosi le scuole diventano “tessuto ambientale per l’apprendimento”, dall’atrio ai servizi igienici agli spogliatoi, alle pareti mobili. Una scuola pensata “in modo da lasciare sempre una possibilità di variazione dello spazio a seconda della attività desiderata”.
    Stop alle vecchie aule. “Per molto tempo - si legge nelle Linee Guida varate su proposta del ministro Profumo dopo il parere della Conferenza Unificata – l’aula è stata il luogo unico dell’istruzione scolastica. Tutti gli spazi della scuola erano strumentali o accessori: i corridoi utilizzati solo per il transito degli studenti, o il laboratorio per poter usufruire di attrezzature speciali”. Oggi non può essere più cosi: la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi. Le scuole “non luoghi”. Stop alle scuole anestetizzanti, tutte uguali, abbastanza tristi, con colori spenti o casuali, stop alle scuole “non luoghi”. “Oggi - si legge nelle Linee Guida a cui dovranno attenersi, in tutto il Paese, i progetti per le scuole – emerge la necessità di vedere. La scuola diventa il risultato del sovrapporsi di diversi tessuti ambientali: quello delle informazioni, delle relazioni, degli spazi e dei componenti architettonici, dei materiali, che a volte interagiscono generando stati emergenti significativi”. Ed ecco quindi che spuntano atelier e laboratori, spazi connettivi che diventano relazionali e offrono diverse modalità di attività informali individuali, in piccoli gruppi. Il docente non ha più un posto fisso ma si muove tra i vari tavoli offrendo il supporto all’apprendimento che all’interno di ogni gruppo prende forma.
    Progettazione integrata e nuove tecnologie. Alla base delle Linee Guida c’è una nuova progettazione integrata “di microambienti finalizzati ad attività diversificate per offrire funzionalità, confort e benessere” insieme ad un’attenzione per il risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili. “Ambienti che potremmo definire, mutuando un’espressione dal mondo degli ambienti on line, “interoperabili”, in cui si pratica una didattica coinvolgente che non ha paura di “pareti trasparenti” che consentono la condivisione oltre l’aula”. Dallo spazio inteso come “lo “spazio del fare” – e di qui l’uso del termine “atelier” per la creazione di contesti di esperienza - allo spazio informale e di relax con risorse a disposizione (libri, video, ecc), aree per giochi di gruppo e piccoli lavori manuali.
    Scuole civic center. L’eliminazione degli spazi di mero passaggio e l’adattabilità degli spazi cambia anche all’esterno: “offrendosi alla comunità locale e al territorio la scuola si configura come civic center in grado di fungere da motore del territorio in grado di valorizzare istanze sociali, formative e culturali”.

    Eduscuola
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  2. #2
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    Sicurezza sismica nelle scuole? Verifiche in alto mare, prorogate al 2018



    Scadeva nel 2013 l’obbligo di procedere alla verifica delle vulnerabilità sismiche nelle scuole italiane, come da ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.

    Quanti edifici sono stati verificati, secondo l’ANSA ancora troppo pochi ( Quanti sono gli edifici adeguati sismicamente? Solo l’8%, secondo dati di Cittadinanzattiva), così è stata prevista una nuova scadenza, il 30 agosto 2018 e un finanziamento statale.
    Nel frattempo i vari comitati di sicurezza sparsi per tutta l’Italia, lanciano peridicamente l’allarme.
    Ultimo, in ordine di nascita, è il Comitato Scuole Sicure Italia, una rete di genitori soprattutto, che chiede chiarezza sulla sicurezza degli edifici scolastici.
    Si tratta di una organizzazione che nasce nel centro Italia e opera tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, le aree maggiormente toccate dal terremoto.


    Orizzontescuola
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  3. #3
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    Piano Edilizia scolastica in Lussemburgo



    Delegazione di Palazzo Chigi e MIUR presenta presso la BEI strumenti di monitoraggio e mappatura degli interventi di Edilizia Scolastica
    Il piano del Governo italiano per la riqualificazione dell’edilizia scolastica sbarca in Lussemburgo e viene presentato oggi presso la sede della Banca Europea per gli Investimenti. Un piano che si contraddistingue per due aspetti. Le risorse, prima di tutto: l’Esecutivo ha messo in campo sette miliardi e di questi ben 1,3 costituiscono il “Piano Bei”. In secondo luogo, per il monitoraggio che il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca e la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riqualificazione dell’edilizia scolastica hanno attuato – in un’ottica di trasparenza per gli Enti locali e i cittadini – ma anche approfondito con tutti i parametri europei.
    Un modello che può fare scuola nei Paesi membri e che per questo Bei ha deciso di presentare, avendo preso atto del grande lavoro che si sta sviluppando grazie alle competenze e all’impegno del MIUR – che per l’edilizia scolastica ha creato un’apposita Direzione – e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
    Un modello che ha già permesso di finanziare in tutta Italia dal 2014 oltre 10.000 interventi, di cui circa 5.000 risultano già conclusi. A questi si aggiungono le oltre 3.000 indagini diagnostiche sui solai. Coinvolte nel “Piano BEI” le operazioni #scuolenuove, #scuolesicure e il cosiddetto “Decreto Mutui”: da sole hanno permesso di attivare oltre 4.000 cantieri.
    Il costante monitoraggio del MIUR, tramite i nuovi sistemi informativi online, permette l’erogazione delle risorse a stato di avanzamento dei lavori (SAL), garantendo l’effettiva efficacia e spesso una maggiore rapidità degli stessi interventi. Anche i ribassi d’asta sono recuperati e permettono lo scorrimento delle graduatorie.
    La mappatura dei cantieri confluisce nel Webgis – piattaforma online a cui si accede tramite l’indirizzo www.cantieriscuole.it – che punta a mettere nero su bianco il lavoro del Governo sull’edilizia scolastica. Un’ opera collettiva, condivisa con Regioni e Ministeri e che coinvolge in cooperazione applicativa anche l’Anagrafe per l’Edilizia Scolastica.Il Piano Bei è un vero modello di collaborazione e sinergia, esempio di quella Europa che trae forza dall’unione di competenze diverse che puntano ad un traguardo comune.
    “Dopo anni di mancate risposte strutturali sull’edilizia scolastica siamo particolarmente orgogliosi oggi di vedere raggiunto questo risultato: portiamo in Europa il nostro sistema di monitoraggio che in questi anni ci ha consentito di tenere costantemente sotto controllo lo stato di avviamento e conclusione dei cantieri. Per una maggiore efficienza e velocità degli interventi”, dichiara Vito De Filippo, sottosegretario all’Istruzione, con delega all’edilizia.
    “Siamo orgogliosi di poter presentare il grande lavoro comune con il MIUR presso una delle sedi più prestigiose in Europa. La nostra è un’azione costante, direi quotidiana, che dal 2014 conduciamo con l’obiettivo di riqualificare e mettere in sicurezza gli oltre quarantaduemila edifici scolastici presenti nel Paese. La collaborazione con Bei e l’attenzione che l’Istituto riserva al nostro lavoro ci induce a fare ancora di più, ancora meglio” – dichiara Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Riqualificazione dell’Edilizia Scolastica.


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  4. #4
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    Locri: sequestrate due scuole abusive




    Si parla spesso di scuola chiuse per rischio crolli o per lavori di manutenzione complessi e urgenti.
    Talora accade anche che le scuole vengano chiuse per le proibitive condizioni meteo.
    Mancava però il caso di scuole chiuse perchè ospitate in edifici "totalmente abusivi": sta accadendo in queste ore a Locri, dove nella mattinata di venerdì 7 le forse dell'ordine si sono presentate di fronte all'entrata dell'Istituto statale d'Arte "Panetta" e dell'Istituto professionale della città calabrese per mettere i sigilli agli edifici.
    Secondo le prime notizie delle agenzie di stampa e dei siti web locali, i due edifici sono stati posti sotto sequestro preventivo in quanto risulterebbero del tutto "abusivi".
    L'operazione che ha portato alla chiusura delle due scuole è il risultato di una lunga e complessa indagine denominata Euro Scuola, iniziata già due anni fa.
    Nell'ambito dell'operazione sono state arrestate finora non meno di una dozzina di persone e sono stati sottoposti a sequestro, per la successiva confisca, beni e immobili personali per un valore di diversi milioni di euro.
    Altro in questa categoria
    « Dal 2018 partono i nuovi concorsi-corsi per i futuri prof Riqualificazione edilizia scolastica: un modello che può fare scuola in Europa »



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  5. #5
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    Edilizia scolastica, Fedeli: 13.000 interventi finanziati con mutui Bei


    La Ministra Fedeli è intervenuta sul tema dell’edilizia scolastica in seguito ad una specifica interrogazione parlamentare.
    La Fedeli ha ricordato, innanzitutto, che è stato firmato un decreto interministeriale di autorizzazione alla stipula dei mutui per il 2016, finalizzati all’avvio, nel corso della prossima estate, di ulteriori 200 interventi per un importo di 238 milioni di euro.
    Gli interventi finanziati sino ad ora, ha proseguito la Ministra, sono oltre 13.000, tutti sotto monitoraggio del Miur.
    L’investimento maggiore è il Piano dei mutui Bei che, nel 2015, ha permesso l’autorizzazione di 1.215 interventi, il cui costo è pari a 905 milioni. 721 interventi dei 1215 autorizzati sono conclusi, mentre gli altri sono in corso di esecuzione.
    Nel mese di dicembre 2016, ha concluso la Ministra, sono stati autorizzati altri 300 interventi, finanziati con le somme residue del mutuo 2015.



    Orizzontescuola
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  6. #6
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    Il Pnr conferma: entro metà 2018 il fascicolo elettronico di ciascun edificio scolastico


    A novembre 2016 è stato approvato in conferenza unificata un Accordo per potenziare e migliorare i dati contenuti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica. L’approvazione di nuovi report contenenti dati più dettagliati garantirà una conoscenza più approfondita sullo stato di ciascun edificio scolastico e permetterà di realizzare una maggiore integrazione con le altre Anagrafi presenti nel sistema informativo del Miur. Tutto ciò, è scritto nel Pnr, pubblicato dal governo, «consentirà di arrivare entro la prima metà del prossimo anno ad un vero e proprio fascicolo elettronico di ciascun edificio scolastico».
    Gli interventi Miur
    Tra altre priorità d’azione sempre sul fronte edilizia scolastica, si prosegue nell’opera di riqualificazione del patrimonio edilizio destinato all’istruzione sotto il profilo della sicurezza, dell’agibilità e della funzionalità, portando avanti il piano triennale nazionale.
    Dal 2014 sono stati finanziati 13.304 interventi, di cui 10.485 risultano conclusi. La spesa sostenuta è pari a circa 1,8 miliardi e lo stanziamento complessivo di risorse di competenza del Miur è pari a circa 5,8 miliardi.
    È stato, inoltre, riattivato l’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica e realizzato un sistema informativo di monitoraggio che consente di conoscere lo stato di attuazione di ogni singolo intervento e che verrà collegato all’Anagrafe dell’edilizia scolastica, garantendo una programmazione efficace ed efficiente degli interventi in materia di edilizia scolastica.

    Edscuola
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  7. #7
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    La tua scuola è antisismica? Controlla sulla lista del MIUR




    l problema dell’edilizia scolastica in Italia è da sempre al centro dell’attenzione ma per la prima volta è possibile verificare lo stato dei singoli edifici che ospitano gli istituti.
    A seguito dei dati pubblicati dal Ministero dell’Istruzione, il settimanale l’Espresso ha pubblicato un reportage ed un database che fotografano perfettamente la situazione.
    Il database può essere consultato sul sito dell’Espresso ed è possibile selezionare l’Istituto Scolastico che ci interessa e verificare che sia antisismico o meno.
    I dati del MIUR sottolineano non solo gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle scuole ma confermano anche seri problemi strutturali: degli oltre 41.000 edifici scolastici statali, una indagine diffusa dal Censis stima che in 24.000 gli impianti (elettrici, idraulici, termici) non funzionano, sono insufficienti o non sono a norma. Sono 9.000 le strutture con gli intonaci a pezzi. In 7.200 edifici occorrerebbe rifare tetti e coperture. Sono 3.600 le sedi che necessitano di interventi sulle strutture portanti e 2.000 le scuole che espongono i loro 342.000 alunni e studenti al rischio amianto. Edifici malandati e vetusti: più del 15% è stato costruito prima del 1945, altrettanti datano tra il ’45 e il ’60, il 44% risale all’epoca 1961-1980, e solo un quarto degli stabili è stato costruito dopo il 1980. Anche la manutenzione ordinaria è una priorità: per il 36% degli edifici è prioritario avviare lavori di manutenzione straordinaria. Ma nella maggioranza dei casi (il 57%) l’esigenza è dare continuità agli interventi di manutenzione ordinaria.
    Quasi tremila scuole si trovano in zone a elevato rischio di terremoti, ma non sono state nè progettate nè adeguate alle norme antisismiche. Norme antisismiche che in realtà sono tutt’altro che recenti ma che ancora faticano ad essere applicate, malgrado diversi eventi catastrofici abbiano avuto luogo negli ultimi anni (vedi ad esempio la tragedia della scuola di Amatrice o quella di San Giuliano di Puglia, in cui perse la vita una classe intera di studenti e una maestra).
    Alcuni istituti risultano essere in coabitazione nella stessa struttura, come ad esempio scuole elementari, insieme a una materna e a un istituto professionale.
    Il MIUR fa presente che: «I dati presenti in anagrafe sono inseriti dagli enti locali ai quali compete la gestione degli edifici», ovvero «i comuni per le scuole del primo ciclo e le province per le scuole del secondo ciclo». In alcune occasioni le informazioni sono mancanti, e questo significa che «l’ente locale competente, al momento dell’inserimento dei dati, non ha indicato nulla», dunque è a esso che vanno imputate eventuali mancanze o errori.


    Controlla se la tua scuola è antisismica


    Orizzontescuola
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  8. #8
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    Edilizia, alle scuole fondi per 2,6 miliardi


    In vista della pausa estiva, il Governo assesta un’accelerazione sul fronte dell’edilizia scolastica. L’annuncio è arrivato ieri da parte della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: «Nei prossimi venti giorni mobiliteremo altri 2,6 miliardi per dieci azioni fra cui ci sono la nuova programmazione degli interventi 2018-2020 per 1,7 miliardi, le risorse per l’antisismica e per la costruzione di nuove scuole». Prosegue così il percorso di messa in sicurezza degli istituti di tutto il paese, sul quale ieri il Governo ha fatto un bilancio: in totale dal 2014 sono stati aperti 7.235 cantieri in tutta Italia.
    La ministra Boschi: impegno concreto per la scuola
    Il lavoro fatto in questi anni sui 42mila edifici scolastici italiani è stato sintetizzato dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi che ha spiegato: «Il governo dei mille giorni ha scelto di investire in tre anni maggiori risorse che negli ultimi venti. Un impegno concreto, promosso e rilanciato con decisione anche dall’attuale esecutivo, di cui oggi possiamo cominciare a raccogliere i primi risultati concreti». Nel 2014 l’esecutivo ha avviato un’inversione di tendenza sugli stanziamenti per l’edilizia scolastica, superando quota un miliardo di euro, dopo che negli anni precedenti non si era mai andati oltre il mezzo miliardo.
    Gli stanziamenti
    Da quel momento sono stati messi in fila stanziamenti per 9,5 miliardi: 4,7 miliardi sono stati già assegnati agli enti locali. E, soprattutto, sono stati aperti oltre 7mila cantieri: di questi, 5.695 sono stati già chiusi e altri 780 saranno completati nel corso del 2017. In queste cifre sono comprese anche le scuole nuove: ne sono state finanziate 303 (209 già completate). «È un’azione che ha i suoi punti di forza nel dire basta agli interventi tampone e che punta a finanziare opere cantierabili, a prediligere ristrutturazioni complete o – in molti casi – nuove costruzioni. Non è più necessario guardare agli esempi stranieri: le belle scuole sono anche in Italia», dice Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di missione per la riqualificazione dell’Edilizia scolastica.
    Le nuove risorse
    Non ci sono solo gli stanziamenti passati, ma anche le nuove risorse in arrivo. Nelle prossime settimane, prima della pausa estiva, il ministero dell’Istruzione ha in preparazione una raffica di decreti che sbloccherà risorse per 2,6 miliardi. Soprattutto, sarà portata alla Conferenza Stato-Regioni con un decreto interministeriale la nuova programmazione unica nazionale per l’edilizia scolastica per il periodo 2018-2020: vale da sola 1,7 miliardi di euro. Altri 321 milioni saranno inseriti in un decreto per assegnare a Province e Città metropolitane risorse per l’antisismica e la messa in sicurezza. Andrà in pubblicazione a inizio agosto l’avviso relativo al Pon scuola da 350 milioni per la messa in sicurezza nel Mezzogiorno. Senza dimenticare le diagnosi di rischio nelle scuole in zona 1 e 2: saranno finanziate con 100 milioni.




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  9. #9
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    Via libera al decreto che distribuisce 26 milioni per l’edilizia scolastica


    La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato ieri il decreto di riparto di 26,4 milioni di euro che le Regioni potranno utilizzare per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici. Si tratta della prima delle prossime dieci azioni annunciate dalla ministra nel corso della conferenza stampa sull’edilizia scolastica tenutasi lo scorso 18 luglio a Palazzo Chigi. Azioni che saranno messe in campo fino alla metà di agosto.
    La ripartizione
    Lo stanziamento totale previsto dal decreto firmato oggi è di 26.404.232 euro che si sommano agli altri fondi che vengono stanziati annualmente per l’edilizia scolastica e, in particolare, per l’antisismica. La Campania è la regione alla quale vanno le risorse più consistenti pari a 4.517.764,10 euro. Seguono la Sicilia con 3.952.713,53 euro; il Lazio con 2.806.769,86 euro; la Calabria con 2.273.404,38 euro.
    I criteri
    Le risorse sono state ripartite secondo i criteri previsti dal Dpcm del 12 ottobre 2015. I fondi, gestiti in raccordo con la Protezione civile, potranno essere spesi per interventi di adeguamento strutturale e antisismico degli edifici scolastici di proprietà pubblica situati in zone sismiche e per la costruzione di nuovi edifici scolastici nel caso in cui la realizzazione ex novo sia preferibile alla messa in sicurezza di quelli già esistenti.


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    Scuole non a norma, ora i presidi le chiudono: meglio interruzione pubblico servizio che il carcere

    Purtroppo è risaputo che di scuole non a norma in Italia ve ne sono tante, soprattutto perché la metà degli istituti viaggia ormai per il mezzo secolo di vita.
    A complicare le cose è il fatto che la nostra Penisola presenta diverse zone sismiche, che trasformano la mancata messa a norma in una spada di Damocle sulla testa di alunni, insegnanti e personale scolastico. Nemmeno l’ingente impegno del Governo Renzi, che ha speso alcuni miliardi di euro per la messa in sicurezza delle nostre scuole, è riuscito sinora a cambiare questo stato di cose.
    Fin qui nulla di nuovo. Una novità però c’è: è quella che, nei casi in cui sia accertata la mancanza di sicurezza per chi vive l’edificio, i presidi sembrano diventati più inclini, rispetto al passato, a chiudere gli istituti.
    È andata così ad Ostia, la località di mare più vicino alla capitale, dove circa cento alunni di una scuola primaria rimarranno a casa “sine die”.
    La scuola, scrivono le agenzie di stampa, è la “via Mar dei Caraibi”, ad Ostia: la dirigente, Lucia Carletti, ha disposto con una Circolare “l’interruzione delle lezioni” delle classi IV e V, sezioni E ed F, “a partire dal giorno 22.09.2017 fino all’individuazione di soluzioni organizzative”.
    Il provvedimento fa seguito al verbale dei vigili del fuoco che hanno chiuso l’ala sinistra del plesso: in pratica, è stato interdetto l’accesso alle aule del secondo piano, all’area sottostante i balconi nonché l’uso di una scala e di una parte dello spazio esterno.
    La scuola non versa in condizioni ideali: qualche giorno fa ha dovuto affrontare alcuni problemi ai servizi igienici.
    Di sicurezza degli edifici scolastici ed eccessivi rischi per i presidi si è parlato il 21 settembre a Montecitorio, presso le commissioni riunite Cultura e Lavoro, alla presenza di esperti sulla sicurezza scolastica e dell’ex giudice di Cassazione Raffaele Guariniello, in occasione di una audizione del sindacato Udir. Il quale sostiene di avere “aperto una breccia su una tematica impantanata da norme strozza-presidi e conservatorismi”: durante l’audizione si sono esaminate le richieste di modifica della normativa vigente, presentate dalla delegazione Udir a Montecitorio.


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