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I docenti precari che non abbiano avuto l'obbligo (o che non si siano avvalsi della facoltà) di presentare domanda per gli Esami di Stato della scuola secondaria II grado per l'a.s. 2015/16, possono presentare domanda di messa a disposizione per la sostituzione di commissari che, dopo la nomina, saranno rinunciatari o assenti. Gli Uffici Scolastici pubblicano appositi modelli di domanda.
Non è requisito vincolante l'iscrizione nelle graduatorie, nè il possesso dell'abilitazione. E' necessario però che il piano di studi sia coerente con quanto richiesto dal Ministero per accedere all'insegnamento (qui la piattaforma del Miur per controllare i requisiti del titolo).
N.B. Alcuni Uffici Scolastici accettano domande di messa a disposizione anche da parte di docenti di ruolo.
Raccomandiamo particolare attenzione alle eventuali scadenze indicate dai diversi uffici, o alle modalità di invio. Non esiste un periodo "ottimale" per inviare il modello di messa a disposizione, anche se da ora fino agli inizi di giugno, quando saranno pubblicate le commissioni e si verrà a conoscenza di eventuali rinunce gli Uffici Scolastici accettano le domande.
Trattandosi di una domanda di messa a disposizione, non c'è un limite numerico per l'invio delle domande. La o le province scelte possono essere diverse anche rispetto a quelle in cui si è in graduatoria ad esaurimento o di istituto, fermo restando che spostamenti, vitto e alloggio sono a completo carico dell'insegnante e che non sono previste indennità di trasferta. Discorso a parte solo per la provincia di Bolzano.
Il servizio svolto durante il periodo degli esami di Stato può essere valutato ai fini dell'aggiornamento delle graduatorie solo se nello stesso anno scolastico non è già stato raggiunto il massimo valutabile (12 punti per 6 mesi di servizio).
Il servizio utile per il punteggio è valido solo se svolto, nello stesso anno scolastico, in un'unica provincia, come indicato dalla nota del 28 gennaio 2009 . Pertanto, se si richiede la valutazione del servizio ai fini del punteggio e si è già avuto un incarico nell'a.s. 2014/15 (ma non sono stati raggiunti i 6 mesi di servizio utili per il punteggio) è possibile scegliere una provincia diversa solo se consapevoli della limitazione della valutazione del servizio svolto in un'unica provincia, altrimenti non ci sono limiti, l'importante essere disponibili a raggiungere la sede, una volta contattati.
I compensi
Ad oggi i compensi sono quelli stabiliti fin dall'a.s. 2006/07, non risultano in atto contrattazione ai fini migliorativi.
Il riferimento è la Nota prot.n. 14187 dell'11 luglio 2007 : " ... quando la designazione e partecipazione quale componente di commissione riguardi docenti che abbiano avuto nell'anno scolastico ... lo status di supplente temporaneo o docenti semplicemente inclusi nelle graduatorie di reclutamento, tali posizioni sono da considerarsi assimilate a quelle del personale estraneo all'Amministrazione e a tali docenti competono esclusivamente i compensi onnicomprensivi connessi all'espletamento degli esami di stato, con esclusione di specifica stipula contrattuale e relativo trattamento retributivo"
Se la provincia di vostro interesse non ha pubblicato il relativo modello di domanda, è possibile inviarne uno creato appositamente dalla redazione di Orizzonte Scuola
Modello di domanda sostituzione commissario esterno 2014/15
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Giannini: nuova maturità nel 2016 Cambiano commissioni ed esami
Tutto rinviato di un anno. A giugno 2016, quando debutterà la nuova maturità targata Buona Scuola, arriveranno anche i nuovi criteri per la composizione delle commissioni dell’esame di Stato. Parola di ministro dell’istruzione Stefania Giannini. Tuttavia, la revisione delle commissioni avrebbe dovuto riguardare già la maturità 2015, come fissato nell’ultima Legge di Stabilità al comma 350 dell’art. 1.
A porre il quesito al ministro, la scorsa settimana in un question time alla Camera, è Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia. «il Miur avrebbe dovuto emanare un decreto ministeriale in cui venivano indicati i criteri per la nuova definizione delle commissioni di esami di Stato conclusivi del secondo ciclo…gli esami di Stato del 2015 si stanno avvicinando, sono passati due mesi (il 2 marzo) e il Miur non ha ancora emanato il decreto ministeriale che prevedeva proprio la definizione delle nuove commissioni, entro 60 giorni».
Provvedimento a cui si accompagnava l’emanazione, entro lo stesso termine, di un decreto interministeriale Istruzione-Tesoro che definisce i compensi dei commissari d’esame.
Diversa l’opinione di Giannini: «La disposizione, essendo intervenuta ad anno scolastico avviato, non può che trovare piena applicazione a partire dall’anno scolastico 2015-2016, mediante l’adozione del prescritto decreto, ma anche prevedendo una modifica dei criteri di composizione delle commissioni di esame e delle regole di svolgimento delle prove stesse, non essendo prospettabile a candidati che sono in corso di preparazione, ormai agli sgoccioli, del prossimo esame di maturità».
Insomma, tutto rimandato di un anno.
E collegato al ddl La Buona Scuola, «dove – spiega – si è deciso di avviare un significativo e organico intervento della disciplina degli esami di Stato», prevedendo «uno specifico criterio di delega per la revisione delle modalità di svolgimento». Con buona pace della Legge di Stabilità che prevedeva nuovi i nuovi criteri per la definizione della composizione delle commissioni d’esame «con effetto dall’anno 2015».
Edscuola
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Maturità, il 22 aprile la prova di Matematica per lo Scientifico
Questi e problemi per gli studenti in vista degli esami con la possibilità di usare le calcolatrici non programmabili
La prossima simulazione della seconda prova di Maturità per il Liceo scientifico, in calendario il 22 aprile, sarà una vera e propria prova generale della seconda prova del liceo Scientifico e comprenderà le due tipologie di traccia, ovvero sia i problemi sia i quesiti.
Lo sottolinea il portale Skuola.net chiarendo anche che i candidati all’esame di giugno potranno utilizzare calcolatrici non programmabili. Il dubbio a questo proposito era sorto perché in occasione della simulazione di seconda prova del liceo scientifico dello scorso 25 febbraio, la griglia di valutazione parlava di «eventuali strumenti informatici disponibili» senza dare altre specificazioni. Ma il dicastero di viale Trastevere, interpellato a questo proposito, ha confermato che come negli anni passati, a giugno saranno ammesse le sole calcolatrici non programmabili e che la dicitura controversa sparirà dalla griglia di valutazione già dalla prossima simulazione.
Quanto ai contenuti della simulazione del 22 aprile, mentre la prima, svolta a febbraio, presentava solamente le tracce dei problemi, escludendo i quesiti di matematica, la seconda sarà «del tutto simile a quella che verrà proposta in sede d’Esame». Non solo quindi ci saranno i quesiti, ma anche i problemi, pur essendo già stati oggetto della prima simulazione.
Edscuola
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Esami di Stato II grado: come si svolgono le prove per i corsi sperimentali
Il Miur pubblica una serie di decreti per lo svolgimento degli Esami di Stato di scuola secondaria II grado nei corsi sperimentali.
Classi sperimentali autorizzate (D.M. n. 214 del 14/04/2015)
Per gli esami di Stato dell'anno scolastico 2014/2015, le materie oggetto della seconda prova scritta e le materie assegnate ai commissari esterni per ciascun indirizzo di studio sono indicate nel decreto ministeriale 29 gennaio 2015, n. 39; le altre materie attribuite ai commissari interni sono individuate dal Consiglio di classe secondo le indicazioni di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale n. 6 del 2007, che individua le modalità e i termini dell'affidamento delle materie ai commissari interni ed esterni.
Per quel che concerne la prima e la terza prova scritta e il colloquio valgono le disposizioni relative allo svolgimento degli esami nei corsi ordinari.
Opzione internazionale tedesca (D.M. n. 215 del 14/04/2015)
Per l'anno scolastico 2014/2015, la seconda prova scritta degli esami di Stato dei corsi sperimentali può vertere anche su disciplina o discipline per le quali il relativo piano di studio non preveda verifiche scritte.
Opzione internazionale spagnola (D.M. n. 216 del 14/04/2015)
Per quanto riguarda le modalità di svolgimento della secondo prova scritta, si terrà conto delle indicazioni contenute nella circolare n. 1 del 29 febbraio 2015, che porta a conoscenza gli elementi caratterizzanti la struttura della seconda prova scritta e trasmette il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 39 del 2015, concernente l'individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta e l'affidamento delle discipline ai commissari esterni.
Opzione internazionale cinese (D.M. n. 217 del 14/04/2015 )
Per l'anno scolastico 2014/2015, i candidati provenienti da corsi sperimentali di istruzione per adulti, inclusi i corsi del c.d. “Progetto Sirio” dell'istruzione tecnica che, sulla base del Patto formativo individuale o che in relazione alla sperimentazione stessa e in presenza di crediti formativi riconosciuti siano stati esonerati nella classe terminale dalla frequenza di alcune materie, possono, a richiesta, essere esonerati dall'esame su tali materie nell'ambito della terza prova scritta e del colloquio. Essi dovranno, comunque, sostenere la prima prova scritta, la seconda prova scritta, la terza prova scritta nonché il colloquio.
Liceo classico europeo (D.M. n. 218 del 14/04/2015)
Per l'effettuazione delle prove d'esame degli studenti con disturbi specifici di apprendimento (D.S.A.), si fa rinvio alle disposizioni che saranno impartite con l'ordinanza ministeriale, recante norme e istruzioni sugli esami di Stato di istruzione secondaria di secondo grado per l'anno scolastico 2014/2015.
Orizzontescuola
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Maturità, la tesina vince sul percorso e sul progetto
Ma il 35% degli studenti non ha ancora scelto su quale argomento farla
La tesina “batte” il percorso e il progetto. A scegliere di portarla all’orale di maturità è il 74% dei maturandi, soprattutto se provenienti dal liceo. Nonostante l’esame sia alle porte, è in alto mare il 35% degli studenti che afferma di non aver ancora scelto su quale argomento basare il suo lavoro finale. E probabilmente è per questo che più di 3 ragazzi su 5 cercano tesine e percorsi su internet, qualcuno anche ammettendo la volontà di voler fare un copia e incolla massiccio.
Il giorno della prima prova di maturità fissato per il prossimo 17 Giugno 2015 sembra essere la data scelta dai più, circa il 32%, per consegnare il lavoro finale della maturità 2015. È quanto è emerso da un’indagine di Skuola.net su un campione di circa 2mila maturandi.
La leggendaria tesina continua ad essere la preferita degli studenti e dei prof che continuano a chiedere ai maturandi di portarla all’orale di maturità. Per l’esame di stato 2015 la esporrà al colloquio il 74% degli studenti, soprattutto se liceali. Proprio loro la scelgono in maggioranza insieme al percorso che comunque si posiziona al secondo posto per preferenza globale (18%). Il progetto, lo sceglie solo il 5% dei ragazzi, composto soprattutto da studenti di istituti tecnici e professionali. Per chi lo porterà alla maturità, questo è frutto di un lavoro di gruppo solo per il 18% dei casi, mentre per il restante 82% si tratta di un lavoro affrontato singolarmente.
Ma se la scelta della tipologia di lavoro finale da portare alla maturità è certa, non lo è altrettanto quella dell’argomento su cui basarlo. A non sapere ancora su quale tema incentrare la tesina o il percorso di maturità è il 35% dei maturandi, contro comunque un 33% di coloro che lo hanno scelto, ma devono ancora collegare le materie e un 32% che lo ha scelto e fatto i collegamenti. Tra quelli che sono ancora in alto mare con la scelta dell’argomento la maggioranza è composta dai ragazzi, mentre le ragazze sono più numerose tra coloro che hanno ben chiaro il focus del lavoro finale, ma devono ancora effettuare i vari collegamenti. (
Internet continua a rivestire un ruolo fondamentale nella vita dei ragazzi, anche in quella che ha a che fare con la scuola. A cercare tesine e percorsi sul web è il 66% dei maturandi composto da un 45% che afferma di farlo solo per trovare l’ispirazione, da un 17% che invece dice di usare il materiale trovato su internet come punto di partenza per il suo lavoro e addirittura un 4% che ammette di avere l’intenzione di copiare spudoratamente. La percentuale di chi lo confessa è costituita soprattutto da maschi, mentre le ragazze sono più numerose tra coloro che dicono di usare il web per ispirare la loro tesina o percorso.
Non è comunque bassa la percentuale di chi dice con orgoglio di voler fare tutto da solo non ricorrendo all’aiuto di internet, circa il 34%. In ogni caso, la consegna del lavoro finale è ancora vista lontana dalla maggior parte dei ragazzi visto che il 32% afferma di doverlo consegnare il giorno della prima prova di maturità. Il 28% dovrà dare il suo lavoro in mano ai prof entro la fine di Maggio, il 25% entro la prima metà dello stesso mese e il 16% entro l’ultimo giorno di scuola.
La Stampa
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Esami di Stato. GF: commissioni tutte esterne, adottare misure tecniche contro uso smartphone
Da anni impegnati in una campagna per ridare credibilità all'esame di maturità e a ormai poche settimane dalla nuova tornata di scritti e orali, i membri del Gruppo di Firenze Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità tornano a far sentire la loro voce in questa intervista al Prof. Andrea Ragazzini.
Lo scorso anno, proprio su Orizzonte Scuola, ammonivate i Consigli di Classe nella fase che precede gli esami di Maturità, cioè gli scrutini, ricordando che ‘gonfiare’ i voti per l’ammissione rappresenta un vero e proprio falso in atto pubblico. Quest’anno avete intenzione di farvi sentire?
“Nel 2007 organizzammo un convegno su “Merito e legalità nella scuola italiana”, due cose che secondo noi spesso scarseggiano nel nostro sistema scolastico. La diffidenza verso il merito, figlia di una lunga stagione di egualitarismo, è nota e tuttora non sono pochi quelli che la manifestano apertamente. Denunciare un deficit di legalità nella scuola poteva apparire invece eccessivo o provocatorio, nonostante le cronache documentassero, allora come oggi, quanto poco fosse diffuso nel nostro paese, a tutti i livelli, il rispetto delle regole. Anche parlare di ricorrenti “falsi in atto pubblico” a proposito degli scrutini finali, come abbiamo fatto lo scorso anno, è probabilmente sembrata a qualcuno un’affermazione sopra le righe, in realtà si è trattato solo di chiamare finalmente le cose con il loro nome. Gli scrutini finali, inclusi quelli di ammissione alla Maturità, anche se certamente per un numero più ridotto di casi, sono l’occasione in cui più frequentemente si può constatare come sia diffusa la convinzione che le norme sono tuttalpiù un’indicazione di massima e che in ogni caso “il Consiglio di classe è sovrano”, nella sostanza intendendo che è al di sopra della legge. Il Consiglio invece è un sovrano costituzionale, obbligato a sottostare alle norme vigenti (per quanto a volte fumose) e a svolgere il proprio ruolo con equilibrio, equità e rigore professionale, nell’interesse di tutti gli studenti, ma anche della comunità che gli ha assegnato questa delicata funzione. Non pochi insegnanti sono scarsamente consapevoli di questa responsabilità, perlopiù perché concepiscono il loro ruolo come una sorta di maternage, volto a proteggere i loro “figli adottivi” da ogni possibile frustrazione.
In vista della fine dell’anno non abbiamo ancora pensato a specifiche iniziative su questo tema, ma è una battaglia culturale che rimarrà comunque al centro del nostro lavoro”.
Auspica che il ministero intraprenda una qualche azione di difesa della credibilità degli Esami? Ricordiamo che negli anni passati il vostro grido o non è stato raccolto o ha dato palesemente fastidio a qualche inquilino di viale Trastevere.
“Lo auspico senz’altro, ma non c’è da essere ottimisti. La nostra prima iniziativa è stata nel 2011, ministro dell’Istruzione era Maria Stella Gelmini. Ogni anno salivano all’onore delle cronache sempre più numerosi e gravi episodi di irregolarità, a partire dai siti web come ScuolaZoo, che pochi minuti dopo la consegna ai candidati delle tracce erano in grado di pubblicare la traduzione del brano di greco o la soluzione del problema di matematica, a beneficio degli smartphone di un numero a quanto pare molto elevato di studenti. Tuttavia non era solo l’invadenza delle nuove tecnologie a danneggiare la credibilità dell’esame, ma non di rado anche i comportamenti di commissari e presidenti. Decidemmo quindi di chiedere a dirigenti scolastici e insegnanti di sottoscrivere una dichiarazione in cui, premesso che la maggioranza dei colleghi agiva in modo inappuntabile, si denunciava “un malinteso atteggiamento di ‘comprensione’ nei confronti degli studenti” e la diffusa tendenza “a chiudere un occhio” se qualcuno copia, a giustificare o a tollerare indebiti aiuti e persino comportamenti gravemente scorretti, come fornire ai propri allievi traduzioni e soluzioni. Raccogliemmo alcune centinaia di adesioni e all’iniziativa si unì meritoriamente l’Associazione Nazionale Presidi con il suo Presidente, Giorgio Rembado, ma all’appello non ci fu alcuna risposta, tanto meno concreti provvedimenti. L’anno successivo lo stesso Rembado scrisse al Ministro Profumo, chiedendo in particolare di adottare i provvedimenti tecnici oggi disponibili per neutralizzare durante gli scritti il traffico di informazioni via cellulari, ma il Ministro, come Lei dice, palesemente infastidito, dichiarò a un giornalista che gli chiedeva come intendesse rispondere: “non ho la cultura dei servizi segreti”. Pazientemente il Presidente dell’ANP anche nel 2013 scrisse al ministro di turno, Maria Chiara Carrozza, ma anche questa volta non ottenne risposta, né ebbe il sostegno di un qualsiasi esponente politico.
È davvero sconcertante questo muro di gomma opposto a richieste così ragionevoli e disinteressate da parte di addetti ai lavori preoccupati del discredito in cui rischia di finire la scuola italiana.
Ogni tanto rispunta fuori l’ipotesi di abolizione dei famigerati Esami. Stando così le cose, non sarebbe una scelta saggia?
“Sono convinto che sarebbe un grave errore. Anzitutto l’Esame di Stato è previsto dalla Costituzione, il che qualche riflessione dovrebbe proporla. Inoltre, nonostante tutti i suoi limiti, la Maturità, come continuiamo a chiamarla, è vissuta dagli studenti come una verifica impegnativa e un traguardo importante, che segna anche sul piano simbolico l’inizio di una nuova stagione della propria vita”.
E che cosa pensate del ritorno a una commissione tutta interna?
“Come gruppo siamo favorevoli a una commissione tutta esterna, con un commissario interno come rappresentante del Consiglio di classe. L’idea del ritorno a una commissione interna, ventilato dalla Giannini qualche mese fa e motivato esclusivamente da esigenze di risparmio, troverebbe certamente molti colleghi favorevoli, in quanto considerano i docenti interni gli unici titolati a valutare i propri studenti. Crediamo invece che l’Esame di Stato sia importante non solo per gli studenti, ma anche per i loro insegnanti, come verifica del proprio lavoro nel confronto professionale con altri colleghi”.
Ci eravamo lasciati con l’idea che avreste proposto al Ministero una riorganizzazione della didattica per livelli e per moduli, come all’università. Avete avuto una qualche forma di udienza su questo punto? Ci sono forze politiche che potrebbero sostenervi?
“Stiamo studiando la questione, a partire dalla conoscenza di analoghe esperienze europee. L’idea è probabilmente di complessa attuazione, ma comporterebbe molti importanti vantaggi. Terminato il primo ciclo, l’alternativa secca tra ammissione e non ammissione all’anno successivo o costringe i ragazzi carenti in alcune discipline a ripetere l’anno anche in quelle dove hanno risultati sufficienti o addirittura buoni, oppure spinge i consigli di classe a sanatorie che, come è ovvio, incidono molto negativamente nella preparazione degli studenti promossi nonostante le molte lacune. Vediamo molto positivamente anche il fatto che un simile sistema, oltre a sdrammatizzare le valutazioni finali, restituirebbe ai singoli insegnanti la piena responsabilità della valutazione degli studenti nella propria disciplina, dato che non ci sarebbero più i consigli del classe a cui affidare il sempre problematico e discutibile compito di giudicare “globalmente” la preparazione degli studenti”.
Orizzontescuola
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Una guida all’uso della griglia per la valutazione della prova scritta di matematica negli esami di Stato
Una guida all’uso della griglia Matmedia per la valutazione della prova scritta di matematica negli esami di Stato.
www.matmedia.it
Sul sito dedicato alla prova scritta di matematica e curato dal Dipartimento d’Ingegneria della Seconda Università di Napoli il video realizzato dalle prof.sse Adriana Lanza e Serenella Iacino della sezione Mathesis di Roma presentato al convegno
del 28 Aprile svoltosi presso l’ITT “Colombo” di via Panisperna, Roma.
Il lavoro tiene conto dei pareri espressi dalle migliaia di docenti annualmente impegnati nelle commissioni giudicatrici e che hanno condiviso, dal 2009 al 2014, la proposta di utilizzare i medesimi criteri per la valutazione della prova scritta di matematica agli esami di Stato di liceo scientifico realizzando in tal modo un’esperienza che è servita a omogeneizzare i comportamenti valutativi tra i docenti/commissari, alternativamente membri interni ed esterni, a diminuire le differenze di punteggi tra Nord, Centro e Sud del Paese, a migliorare gli apprendimenti della matematica in Italia.
Della griglia Matmedia, definita – è il caso di precisarlo – con il sostegno di uno specifico progetto nazionale voluto dal MIUR, il lavoro delle docenti Iacino e Lanza fornisce un’effic ace illustrazione delle modifiche apportate all’iniziale proposta e chiarisce ulteriormente, con esempi ben scelti, il significato e il ruolo dei criteri generali nonché dei “pesi” assegnati a problemi e quesiti della traccia d’esame.
In definitiva, una valida guida alle varie fasi della correzione e valutazione della prova scritta agli esami di Stato di liceo scientifico e un ulteriore e serio contributo all’affermazione di una valutazione condivisa e omogenea sul territorio nazionale.
Edscuola
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Maturità, per 3 studenti su 10 è un “appuntamento al buio”
Una ricerca di Skuola.net rivela che c’è poca conoscenza di date, voti e tipologie delgi scritti
Mancano poche settimane alla maturità 2015, ma la prova finale che coinvolgerà i ragazzi di licei, tecnici e professionali non è molto conosciuta. Infatti 3 su 10 tra i candidati non conoscono la data precisa dell’inizio dell’esame, né sanno con esattezza quale sia il sistema dei punteggi nelle singole prove. Lo rivela una ricerca on line condotta dal portale Skuola.net tra 1600 studenti provenienti dalle scuole superiori.
La data d’inizio della maturità è conosciuta dal 70% dei ragazzi intervistati. Il restante 30% però si è diviso tra risposte sbagliate o incerte: se il 13% dichiara di non conoscere la data precisa ma di sapere solo che si tratta della metà di giugno, l’8% invece ha indicato una data completamente sbagliata. Circa il 9%, infine, dichiara di non avere la più pallida idea di quando inizierà l’esame.
La situazione non migliora quando si parla di voti e punteggi. Tre maturandi su 10 non conoscono il voto che corrisponde alla sufficienza nelle prove scritte. Anche il voto della prova orale provoca qualche dubbio. Circa 3 su 10 non conoscono il voto massimo che si può ottenere al colloquio e soltanto il 7% è a conoscenza del punteggio corrispondente alla sufficienza all’esame orale.
Dall’indagine sono emersi ulteriori dubbi sulle le prove d’esame, in particolare sugli scritti. Il dato eclatante - sottolinea il portale - è che sette studenti su 10 non si dimostrano preparato sulle tipologie di questionario possibili in terza prova: interpellati sulla tipologia C, non sanno di cosa si tratta o la confondono con le tipologie A o B. Inoltre, per quanto riguarda la seconda prova, il 33% dei maturandi non è informato su chi ha la competenza di scegliere ogni anno le materie su cui verte lo scritto di indirizzo, e non sa che è il Miur a decidere.
Anche la prima prova, su cui i maturandi dovrebbero essere preparatissimi, ha i suoi lati oscuri. Tre studenti su 10, infatti, non rispondono correttamente sulle tipologie di traccia (analisi del testo, saggio breve, tema storico e di attualità) che potrebbero ritrovarsi sul banco il 17 giugno.
Filtrando la ricerca per genere, emerge che il campione femminile è più preparato rispetto a quello maschile. Inoltre, i ragazzi che provengono dal liceo hanno risposto correttamente al questionario più degli studenti del professionale e del tecnico.
La Stampa
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Maturità, studenti in attesa dei nomi dei commissari esterni
La data più probabile potrebbe essere il 3 giugno
L’esame di maturità è alle porte e cresce per gli studenti l’attesa per scoprire i nomi dei commissari esterni. Secondo Skuola.net la data più probabile potrebbe essere il 3 giugno, la stessa degli ultimi tre anni. Ma non è escluso che l’elenco possa essere pubblicato anche prima, negli ultimi giorni di maggio.
Partendo dall’esame di maturità 2010, gli studenti hanno potuto conoscere i nomi dei commissari esterni il 25 Maggio 2010. L’elenco dei professori esterni della maturità è stato pubblicato dal Miur anche per la maturità 2011 nella data del 25 Maggio. Per l’anno 2012, si è arrivati al 30 Maggio. Infine, negli anni 2013 e 2014, gli studenti hanno potuto dare un volto alle materie esterne della maturità il 3 Giugno, quando i nomi sono stati pubblicati sul sito dedicato del Miur, anche se l’anno scorso le segreterie didattiche hanno ricevuto la lista (consultabile anche dagli studenti) il 30 maggio.
Quand’è che gli studenti potranno conoscere i commissari esterni? Probabilmente il 3 giugno, sottolinea il sito, data in cui è stato pubblicato online l’elenco dei commissari esterni maturità negli ultimi due anni. Tuttavia già dagli ultimi giorni di maggio le segreterie potrebbero ricevere l’elenco cartaceo, che gli studenti possono richiedere presso l’ufficio. Ovviamente, questa è una data ipotetica perché bisogna attendere la pubblicazione ufficiale del Miur. Ma intanto gli studenti possono farsi un’idea per quando iniziare la «caccia al commissario».
Edscuola
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Maturità 2015: la seconda prova fa paura. Ma la terza...
Un'indagine di Skuola.net mostra come il 36% dei maturandi abbia paura della seconda prova di maturità. A seguire la prova orale e la terza prova.
Qual è la prova più temuta dai maturandi 2015? Skuola.net ha effettuato una ricerca in cui è emerso che è la seconda prova quella che mette maggiormente in crisi i ragazzi prossimi alla maturità.
Le novità annunciate dal ministero che riguardano proprio la prova di indirizzo probabilmente ha fatto abbassare il “coefficiente di paura” della prova orale, da sempre la più temuta.
La ricerca, condotta su un campione di circa 3mila maturandi, ha appurato che il 37% dei ragazzi considerano la seconda prova di maturità il vero ostacolo da superare, mentre quasi il 30% continua a pensare al colloquio orale come il momento più difficile degli esami di Stato.
Se la prima prova fa paura solo all’8% degli studenti, la terza prova spaventa “solo” il 26% dei maturandi, che dimostrano di sottovalutare il vero nemico: la terza prova di maturità, infatti, secondo un Instant Poll di Skuola.net svolto all'uscita dei quadri della maturità 2014, si è rivelata la principale causa di abbassamento della media degli studenti.
Risulta evidente però che le paure dei maturandi variano in base alla scuola che frequentano: se infatti al liceo è maggiore il numero di ragazzi che teme la terza prova, sono soprattutto i ragazzi degli Istituti tecnici ad essere preoccupati per la seconda prova, mente gli studenti dei professionali continuano a temere il colloquio orale.
Tecnica della scuola