La storia della Comic Art
http://www.comicartclub.com/repertorio/piano.jpg
La Casa Editrice Comic Art, nella sua prima configurazione, fu fondata nel maggio del 1965 sulle ali di quando era accaduto a Bordighera nel febbraio precedente. Il 1° Salone Internazionale dei Comics, con il grande interesse che si era scatenato sul mondo dei fumetti, faceva sperare che fosse venuto il momento di dare vita ad una attività editoriale puntata sulla presentazione di autori e personaggi classici e di nuove realtà internazionali. Ecco quindi nascere la Editrice Comic Art sulla spinta dell'entusiasmo di tre appassionati tra i quali c'era, naturalmente, Rinaldo Traini. Il nome dell'impresa fu preso in prestito da un precedente progetto. Infatti nel 1963 Rinaldo Traini aveva ricevuto l'incarico dall'ufficio pubblicità di un grande gruppo industriale italiano legato all'attività petrolifera di progettare una rivista mensile per ragazzi, o almeno con contenuti intrattenitivi, che sarebbe diventato il veicolo promozionale dell'ente in quel preciso target. Traini si era messo all'opera e dopo vari contatti con agenzie giornalistiche americane aveva opzionato una serie di personaggi americani alcuni dei quali conosciutissimi in Italia ed altri mai pubblicati nel nostro Paese. Gli accordi furono presi con il Chicago Herald Tribune, allora rappresentato dal celeberrimo giornalista italo americano Michael Chinigo, e con la NEA rappresentata allora da Ascani Senior. I personaggi che avrebbero fatto parte della scuderia erano: Terry e i Pirati di Milton Caniff (ma anche quello di Geoge Wunder), Dick Tracy di Chester Gould, La piccola orfanella Annie di Harold Gray, Cpt. Easy di Roy Crane ed altri. La rivista mensile che sarebbe stata intitolata: Comic Art avrebbe riproposto i grandi comics nordamericani nel formato di 22cm x 30 con 100 pagine delle quali la metà a colori, cioè in quella configurazione che avrebbe caratterizzato le riviste antologiche dei decenni successivi. Il progetto arrivato fino alla realizzazione del menabò naufragò quando il committente, cambiato il responsabile del settore pubblicitario, si tirò indietro rinunciando al progetto e autorizzando anzi Traini a proporlo ad altri. I tempi sembrarono maturi nella primavera del 1965 e quindi la Comic Art esordì con un volume cartonato di formato orizzontale (per rispettare il formato dei fumetti originali) dedicato a Alley Oop di Vincent T. Hamlin, un personaggio pressoché sconosciuto in Italia. La scelta era stata quasi obbligata perchè già in quell'anno le agenzie erano state subissate dalle richieste di materiale fumettistico americano. I Fratelli Spada si erano assicurati quasi tutto il materiale del King Features Syndycate mentre la Milano Libri dopo il successo dei primi numeri di Linus correva ad acquistare tutto il materiale possibile americano e non. Inoltre la Casa Editrice Comic Art era sostenuta finanziariamente dai tre volonterosi soci che non potevano certo competere con aziende editoriali di carattere nazionale. Il primo volume di Alley Oop fu distribuito in edicola mentre altri quattro successivi paper-back (i primi in Italia a fumetti) dedicati allo stesso personaggio e arricchiti della presenza di Cpt. Easy e di altri personaggi umoristici furono distribuiti in edicola con tirature modeste. I risultati dal punto di vista economico non furono apprezzabili e l'anno successivo i tre amici decisero di sospendere le pubblicazioni.
Ma Rinaldo Traini non si volle arrendere. Era rimasto proprietario della testata Comic Art e per qualche anno la sua attività nel mondo dei fumetti fu completamente assorbita dalle collaborazioni professionali con i più importanti editori italiani e stranieri e dall'organizzazione del Salone dei Comics spostatosi a Lucca e del quale era diventato Direttore nel 1968.
Nel 1974 Rinaldo Traini rilancia il vecchio progetto Comic Art e da solo, ma sempre coadiuvato e sostenuto dalla moglie Nanda, decide di avventurarsi nel campo della riedizione ragionata e filologica dei grandi eroi della storia del fumetto, aggiungendo alla sua attività di giornalista, critico, studioso del cartooning e di ideatore della nuova formula del Salone Internazionale dei Comics, del Film di Animazione e dell'Illustrazione, quella di editore specializzato nelle produzione di collane storiche. Inizialmente la Casa Editrice puntò esclusivamente sulla pubblicazione di libri di qualità e nel primo anno riuscì a presentare sette o otto volumi. Avventura in Kandelabra della Serie Wash Tubbs & Capitain Easy (il suo vecchio pallino) fu il titolo d'esordio della Comic Art. Erano gli anni del pionierismo e le tirature limitate non consentivano di affrontare a livello nazionale la diffusione nelle edicole e nelle librerie. La Comic Art, con la sagace intuizione del suo animatore, affidò ad una serie di piccoli distributori specializzati l'incarico di far giungere le pubblicazioni alle fiere e alle mostre fumettistiche ormai sparse in tutta Italia (il successo del Salone aveva anche sollecitato altre iniziative). Le librerie specializzate, la vendita per corrispondenza attraverso il Comic Art Club e la spinta pubblicitaria della rivista trimestrale Comics della quale Traini era Direttore, furono i canali, all'inizio precari ma in seguito più stabili attraverso i quali fu possibile raggiungere un numero sempre più alto di lettori. Erano gli anni della pubblicazione cronologica di serie a fumetti che avevano fatto la storia dei comics: Cino e Franco, Terry e i Pirati, Rip Kirby, Radio Patrol, Li'l Abner, Flash Gordon, Mandrake, Phantom (L'Uomo Mascherato), Popeye (Braccio di Ferro), Johnny Hazard, Brick Bradford, Steve Canyon, Agente Segreto-9 e altri.
Questa attività amatoriale durò qualche anno, poi la Comic Art progressivamente si andò trasformando in una vera e propria azienda editoriale sulla spinta degli aumentati costi di produzione e dei diritti letterari diventati ormai proibitivi per l'accesa concorrenza di quanti cominciavano a credere nei fumetti.
Era venuto il momento di dimensionare la Casa Editrice alle nuove esigenze del mercato assumendo un ruolo più determinato anche nel settore dei periodici da edicola. Le novità furono rappresentate da due riviste mensili: Comic Art, "la rivista dello spettacolo disegnato" e da L'Eternauta, "i fumetti più belli del mondo". Il numero zero de L'Eternauta apparve nell'ottobre 1980 al Salone Internazionale dei Comics di Lucca per poi uscire in edicola nel marzo 1982. Caratterizzavano il mensile i migliori autori del fumetto spagnolo e argentino, spesso conosciuti ma poco valorizzati. Voluta da Alvaro Zerbini primo direttore, e da Rinaldo Traini, inizialmente la rivista fu edita per i tipi della E.P.C. con la collaborazione redazionale della Comic Art. Sarà dal n° 60, e precisamente nel marzo 1988, che L'Eternauta passerà sotto le insegne della Comic Art con la direzione di Oreste del Buono. Nel frattempo il 1° giugno 1984 era uscito in edicola il nuovo mensile a fumetti Comic Art. Veste grafica e configurazione erano nello stile de L'Eternauta, ma come scriveva il Direttore Responsabile Rinaldo Traini nell'editoriale del primo numero, la rivista nasceva con lo scopo "di approfondire l'interesse verso i comics, il film di animazione, l'illustrazione, l'umorismo grafico, proponendo un continuo e sistematico aggiornamento sui più recenti ed inediti esempi dell'espressività della nona arte". Un mese dopo l'altro le due riviste decollarono e a loro va senz'altro il merito di aver pubblicato e valorizzato storie, racconti e disegni di tanti autori sia italiani che stranieri: Torti, Rotundo, Pazienza, Trillo, Moebius, Berardi, Milazzo, Serpieri, Corben, ecc.. Ci furono, negli stessi anni, gli accordi con la Mondadori prima e con la Disney poi che consentirono la pubblicazione dei grandi classici italiani e americani ( le serie di Topolino, sia nella versione giornaliera che domenicale, le Silly Symphony, Paperino, e altre serie parallele con le cronologie complete e filogiche con materiale d'archivio di ottima qualità rintracciato in biblioteche pubbliche e private in tutto il mondo, le repliche del settimanale Topolino dal 1936 al 1947 e le celeberrime serie anteguerra de Gli Albi d'Oro e de Gli Albi del Regno di Topolino e collane di volumi come I Capolavori Disney con le firma di autori come Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Paul Murry, Bill Wright), tutto materiale prodotto sempre all'insegna della qualità grafica e del prezzo accessibile.
Anche il settore librario non fu trascurato dalla Comic Art. Infatti sono stati prodotti decine di cartonati fra i quali hanno fatto spicco Tintin di Hergé e Blake & Mortimer di Jacobs.
Ma le nuove generazioni scoprono i comics nordamericani dedicati ai supereroi. Ecco dunque apparire il 1° settembre 1986 nella scuderia Comic Art: Conan il Barbaro nelle due versioni originali in bianco e nero e a colori. Le due collane riscossero subito un successo strepitoso e negli anni successivi fu avviata la pubblicazione di una collana di volumi dedicata ai grandi eroi della Marvel. A questi personaggi dei comic-book Marvel si aggiungeranno presto le intriganti serie della DC Comics. Una duttilità editoriale che ha consentito alla Comic Art di non perdere mai di vista sia i gusti del pubblico amatoriale che le tendenze del più grande mercato e i nuovi idoli dei lettori più giovani. Il nuovo decennio si era aperto infatti con l'esplosione di nuovi personaggi come Dylan Dog, Martin Mystére, seguiti da Nathan Never e Nick Raider (editi da Bonelli Editore) tutti però puntualmente presenti sulle riviste o gli albi speciali prodotti dalla Casa Editrice Comic Art. Storie che a colori, su carta di pregio e in grande formato, mostrarono appieno la solidità dei testi e dei disegni che ne avevano decretato il successo. E così convivevano felicemente a più di trentacinque anni da quel fatidico 1965: Li'L Abner, Tintin, Dick Tracy, Mandrake, Braccio di Ferro, Topolino, Paperino, L'Eternauta, Dylan Dog, Rip Kirby, Flah Gordon, L'Uomo Mascherato e tantissimi altri caratteri in un universo fantastico senza tempo che solo la Comic Art aveva saputo creare.
Con gli Anni Novanta si accende in tutta Europa, e in Italia in particolare, un grande interesse per i manga giapponesi. La Casa Editrice Comic Art fa il suo ingresso in un'area fumettistica assolutamente inedita assicurandosi serie quali: Raika, Ikkiù, Astroboy, Blake Jack, Kimba il Leone Bianco (queste ultime tre dovuta al grande Osamu Tesuka), L'Immortale, Noritaka, Hamelin, Bakutesu Hunter e infine Detective Conan. Dalla metà degli Anni Novanta le riviste antologiche, Comic Art e L'Eternauta, non trovano più l'adesione del pubblico, come avveniva negli anni passati, e si trasformano in volumi monografici dedicati a grandi autori internazionali. Nel 1994 la Marvel sbarca in Italia e la Comic Art si trova a dover rinunciare a tutti i personaggi della grande corporation americana. La produzione amatoriale, incentrata sui comics storici, continua ad essere realizzata, ma ormai il numero dei collezionisti si è andato man mano riducendo.
Sono anni duri per la Comic Art, che prosegue ad editare materiale di alta qualità che però ha una scarsa diffusione. Il 1° dicembre del 2000 Rinaldo Traini prende la drastica decisione di sospendere le pubblicazioni di tutte le collane con l'intento di sanare i bilanci per scongiurare il fallimento della società. Operazione che a costo di pesantissimi sacrifici è pienamente riuscita. Restano i risultati di trentacinque anni di attività editoriale che hanno fatto la storia del fumetto, non solo italiano.
Tratto da Comic Art