"Crumiri"del web: come aggirare lo sciopero dei siti
Wikipedia oscurata per protesta contro la legge anti pirateria su Internet. Ma l'accesso all'enciclopedia non è impossibile...
http://www.lastampa.it/cmstp/rubrich...0&ID_file=2505
Contro il Sopa (Stop Online Piracy Act) e il Pipa (Protect Intellectual Property Act), leggi per la regolamentazione del diritto d'autore su internet, in discussione negli Usa, una parte del web si è messa in sciopero. Va bene, ma che significa tecnicamente? I siti non sono Tv che possono semplicemente non andare in onda, sono archivi sempre accessibili che escludere dalla Rete può essere anche complicato. Così, mentre impazza il dibattito sciopero sì o sciopero no e legge sì o legge no, c'è qualcuno che si è semplicemente preoccupato di spiegare agli utenti come aggirare la serrata dei siti, in particolare quella della Wikipedia. Crumiraggio aggiornato ai tempi di Internet? Ecco altra materia per un dibattito.
Nei fatti, la soluzione è di quelle che più semplici non si può. L'effetto sciopero della enciclopedia online dipende dall'uso di un Javascript. Si tratta di un linguaggio di programmazione in grado di impartire determinati ordini al browser con cui navighiamo, utilizzato per moltissime funzioni di cui neppure ci accorgiamo. I browser, però, consentono anche di disattivare l'efficacia dei javascript, e questo perché attraverso di essi vengono veicolati, spesso, banner pubblicitari che possono infastidire l'utente, se non qualche operazione più maligna.
E così, per aprire i cancelli della Wikipedia chiusa non occorre sfondare picchetti e ingaggiare brutali duelli con gli scioperanti. Basta andare nel menu del software di navigazione e dirgli di disattivare i Javascript.
Se si utilizza Firefox, cercate i menu Strumenti/Opzioni/ Contenuti. Lì si trova la voce da disattivare. Se si usa Internet Explorer, poco cambia: il percorso da fare è Strumenti/Opzioni Internet/Sicurezza, e una volta lì, chiedete... Su Google Chrome, minime varianti. Ci scuserete se non entriamo troppo nel dettaglio, ma l'accusa di crumiraggio non piace a nessuno...
E tuttavia, per quello che riguarda la Wikipedia, ci sono anche altri metodi per superare le barricate. Per esempio, si può ricorrere alla cache di Google. Il grande sito di ricerca ha infatti una sorta di archivio, un luogo (virtuale, s'intende) in cui si trovano, salvate, copie di tutte le pagine internet indicizzate. Un archivio abbastanza aggiornato. Una volta, l'accesso a questo mausoleo era semplicissimo, poiché accanto a ogni ricerca su Google compariva il link alla vecchia copia del sito. Ora questo link è apparentemente scomparso dalla vista, ma in realtà lo si ritrova facilmente: quando si passa col mouse sopra il risultato della ricerca, le appare accanto una doppia freccia. Un clic lì sopra e fa la sua comparsa una miniatura della pagina e, sopra, riecco il vecchico link “cached”. Le pagine risulteranno un po' vecchiotte, ma trattandosi di una enciclopedia...
Non basta. Esistono numerose applicazioni che vi consentono di accedere all'archivio online quando non siete collegati. Per esempio, un programmino open-source chiamato Kiwix consente di consultare offline tutte le voci catalogate, dopo averne scaricato sul desktop una copia.
L'operazione potrebbe essere troppo complessa, forse, per un giorno di sciopero. E allora, è sufficiente armarsi di una delle applicazioni per smartphone dedicate alla consultazione della Wikipedia, e non si troverà alcun ostacolo.
Insomma, questo sciopero ha fin troppe falle, ma forse non è questo il punto. Il gesto dei responsabili della enciclopedia del web ha soprattutto una valenza simbolica. D'altra parte, quando si è passata la vita a rendere il più accessibile possibile il proprio archivio, è complicato smontare il proprio assetto libertario e mettere i sigilli.
Sul web, c'è sempre una scappatoia, una entrata di servizio, un grimaldello, anche per bypassare una protesta legittima. Il tema del dibattito in corso, riguardo al Sopa e al Pipa, in fondo, è proprio questo.
